"Certo che lo sapevo. Sapevo tutto, ho studiato per due mesi senza fermarmi neanche un giorno!" siamo sedute nel nostro solito a bar ad ascoltare Claudia che sì lamenta -giistamente- del suo 20 preso ad economia.
Sì era impegnata tanto, ed essendo la sua materia principale sì aspettava un voto più alto. La capisco.
"Sì ma puoi rifarlo, io avrei accettato comunque anche un 18, però puoi darlo al prossimo appello e magari avrai meno ansia avendolo già fatto una volta" le suggerisce Laura gesticolando con le mani, come per farle capire meglio il concetto. Lei sembra pensarci un po' su, facendoci davvero crede che ci stesse pensando come se non sapesse che la conosciamo a memoria "Sì ma... se dovessi prendere un altro 20? Non posso rifiutare fino al giorno della laurea." appunto.Confermavo ciò che avevo precedentemente pensato
"Clà" le metto la mia mano sulla sua "Hai appena iniziato la magistrale, è stato uno dei tuoi primi esami. Hai due anni di tempo per darlo, e conoscendo le tue doti so che prenderai anche 30 la prossima volta!" cerco di confortarla io. Certo, come al solito confortavo gli altri su argomenti su chi invece non sapevo confortare me stessa. Esempio, l'università. Ero riuscita a laurearmi lo scorso Maggio, non era andata esattamente come previsto dato che aspettavo quel giorno con ansia da anni, a causa del covid è avvenuto tutto in via telematica. Altrimenti sarei dovuta andare a New York nel mio college, la Columbia. Ammetto che mi sarebbe piaciuto troppo viverlo in quel modo, ma almeno mi ero laureata, che era la cosa più importante.lCome se fosse facile...sapete quanto sia stressante l'ambiente universitrio."
Ora sorgeva il dubbio esistenziale che in confronto Sartre e tutti gli esistenzialisti che avevo studiato durante gli anni si facevano una bella partita a carte seduti fuori un bar : avrei continuato o no la magistrale?
Avevo programmato ogni singolo mese e anno della mia vita nel momento in cui decisi di trasferirmi a Ny anni fa, le cose stavano andando per il verso giusto fino a quando non sono tornata in Italia per passare l'estate e mi sono innamorata di quello che oggi è mio marito e presto padre di mio figlio. E avevo iniziato a lavorare per la società che tanto amavo sin da bambina. Quindi ho scelto di tornare a vivere qui e continuare il college a distanza, con un po' di difficoltà e qualche esame portato fino a un mese prima della laurea, alla fine ce l'ho fatta.
E il primo obiettivo era stato raggiunto, il secondo era la magistrale in marketing e comunicazione d'impresa.
Nonostante fosse passato un anno dalla laurea ancora non avevo preso una decisione, e ora con una creatura che cresce lentamente dentro di me, la scelta diventava ancora più difficile. Non so se sarei riuscita ad essere mamma, moglie, lavoratrice per una società così importante e anche a frequentare una magistrale.
Quindi dire alla mia amica di non preoccuparsi e darsi tempo, valeva anche per me. Solo che dare consigli è più facile che seguirli."Infatti, perché ne stiamo parlando?" chiede Martina al mio fianco, facendo capire chiaramente di voler cambiare argomento, e così facciamo "Pronta per oggi Ale?"
"Alessia, che ci fai qui? Oggi è il tuo giorno libero o sbaglio?" mi chiede Agnelli vedendomi camminare tra i corridoi dell'alianz "Lo è, sono passata a sequestrare mio marito. Oggi scopriamo il sesso della peste" lui strizza leggermente gli occhi e accenna un sorriso "Uh giornata importante allora, cosa pensi o speri che sia?"
"Penso che sia maschio, in tutta onestà. Non so il perché ma quando parlo con la mia pancia -perché lo faccio per quanto sia assurdo- mi rivolgo sempre al maschile" spiego velocemente io "E probabilmente spero che lo sia" in realtà non avevo preferenze, sarei stata ovviamente felice in entrambi casi e comunque non sarebbe stato il nostro unico figlio. Solo che avevo sempre avuto in debole per i maschietti. Poi immaginare un mini Dybala che gioca a calcio e sì sistema i capelli per ore, mi faceva impazzire. "Il sesto senso femminile non sbaglia mai. Tranne quello di mia moglie che per due volte ha sbagliato ad indovinare il sesso" ci mettiamo a ridere per quello che aveva appena detto.
"L'importante è che stia bene, maschio o femmina che sia" dico io toccandomi la pancia ormai fin troppo evidente. Infatti lo sapevano ufficialmente tutti, esattamente dalla partita contro il Napoli - quella in cui ho sbroccato contro Paulo per la sua eccessiva premura -quando aveva segnato il goal che ci ha portati alla vittoria è corso sotto la curva esultando con il pallone sotto la moglia e mimando una A con le mani. Quindi tutti avevano intuito che potessi essere incinta, così qualche giorno dopo abbiamo confermato tutto."Esatto, l'importante è che ci sia amore e sono sicuro che nella vostra famiglia ce ne sia molto" gli sorrido dolcemente per le belle parole spess e ci salutiamo, lui ha una chiamata da fare e io un futuro papà da recuperare "Ale, come mai qui?" è quello che mi chiede anche mio padre vedendomi entrare in campo "Ciao papi" lo saluto come al solito con un bacio sulla guancia "Non ti ricordi? Oggi Paulo ha chiesto di uscire prima perché abbiamo la visita per scoprire il sesso" lui spalanca la bocca sorpreso, il che mi fa capire che se ne era completamente dimenticato "Pensavo fosse settimana prossima!" scuoto la testa "Dybala puttana maiala te la scampi anche oggi" urla lui fischiando per attirare la sua attenzione, preso dai tiri in porta non sì era nemmeno reso conto che fossi arrivata. Infatti quando sì volta e mi vede mi fa un cenno con la mano per farmi capire che stesse arrivando. Saluta i suoi compagni con il loro solito saluto tra maschi "In bocca al lupo!" mi gridano loro salutandomi da lontano con la mano, ricambio il gesto e mando loro un bacio.
"Eccomi Nena" ci raggiunge Paulo, con il fiatone e i capelli completamente bagnati dal sudore, sì sporge per darmi un bacio ma mi scanso "Dopo che ti sei fatto una doccia." ridacchia "Mister grazie per avermi lasciato libero prima"
"E di che Paulo, tutto per la famiglia" gli da un colpo sulla spalla "Domani cinqunta giri di campo" aggiunge infine raggiungendo il centro campo e non smentendosi mai "Come non detto.." commenta il ragazzo al mio fianco mentre ci incamminiamo verso il tunnel che porta agli spogliatoi "Pronto per scoprire se avremo un mini Paulo o una mini Alessia?"
"Prontissimo. Anche se pensavo.. sicura che vogliamo scoprirlo? Non volevi fosse una sorpresa e scoprirlo al.. como se llama?"
"Baby shower?" annuisce "Sì ci avevo pensato, quindi che dici? Dico alla dottoressa di non dirlo a nessuno dei due ma di scriverlo e lo scopriremo dopo?" lui annuisce pensandoci "È una bella cosa no? Scoprirlo insieme ai nostri amici e la nostra famiglia"
"Hai ragione, faremo così" menomale che me lo aveva ricordato perché presa dall'entusiasmo mi ero persino dimenticata l'idea che avevo avuto "Però ora muoviti a lavarti che voglio darti un bacio."
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sei bella come un gol al novantesimo (2) Paulo Dybala
RomanceAlessia Allegri, cognome importante, infatti è la figlia del mister Allegri, allenatore della Juventus. Dopo aver vissuto in America per un anno torna a Torino dalla sua famiglia, ha 21 anni ed è una ragazza semplice, simpatica, divertente, avventur...