part 28

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Tolgo il guinzaglio a Kaia e la lascio libera di correre verso Bowen. Quei due non riescono a stare separati neanche per tre secondi, però poi quando sono insieme non fanno altro che litigare e darsi fastidio a vicenda. Per questo ogni volta dovevo portarli a fare la passeggiata separati, non riuscivo a reggerli entrambi. Soprattutto Bowen che mi tirava sempre il guinzaglio.

"Ehi nena" Paulo scende le scale venendo verso di me, così io svolto ed entro in cucina andando verso il frigo per cercare qualcosa da mangiare. Adesso ho voglia di mc donald's e schifezze varie. Il che era strano visto che di solito avevo voglia di dolci, soprattutto di nutella, ieri mi sono finita mezzo barattolo. "Come è andata la passeggiata?" entra anche lui, aprendo di nuovo il frigo ma per prendersi una bibita fresca "Bene." mi siedo sul bancone e apro tik tok per vedere un po' qualcosa mentre faccio merenda. Merenda con pane e salame per l'esattezza "Possiamo parlare?" chiede quasi a bassa voce sedendosi allo sgabello un po' più distante dal mio "Io non ho nulla da dire" rispondo seccata. Dopo tutte le cose mi ha detto ieri ha ancora altro da dire ?

Dovevamo andare in centro a fare un po' di giri per il bambino e la sua camera che stavamo già facendo da qualche mese, farci una passeggiata e prenderci un gelato. Poi saremmo passati nella sua vecchia casa per vedere in che stato fosse, dato che alla fine ha deciso di non venderla ma di tenerla per quando vengono i suoi parenti o amici dall'Argentina. Infatti Lautaro, che è ancora qui a Torino, è lì. Così può avere tutte le libertà che vuole, infatti esce tutte le sere con il suo gruppetto di amici che ha qui. Poi però dopo tutto quello che mi ha detto figuriamoci se ero nel mood per stare in giro con lui, e così l'ho fatto rigirare verso casa. Da lì in poi nessuno ha detto nulla, fino a questo mattina. Non sono neanche salita a dormire in camera con lui.

"Io invece sì, ho da dirti scusa. Scusami per come mi sono comportato e le cose che ho detto, sono stato un coglione" alzo lo sguardo dal telefono verso di lui "Come al solito" commento tornando a fare ciò che stavo facendo "Dico sul serio. Ho sbagliato a dire quelle cose e in quel modo, come sempre ho dato per scontato tutto senza chiederti come stessi davvero. Mi sono concentrato solo sul bambino e non ho pensato a come potessi stare tu invece. Mi dispiace che ti senti sola, annoiata, e immagino avrai anche i nervi e gli ormoni a tremila... non so cosa tu stia vivendo e ti chiedo scusa per averti addossato altri stress addosso"

Continuo a guardare il mio telefono, mi tocca quello che lui mi sta dicendo. Aveva fatto centro, ma mi chiedevo se avesse davvero capito cosa stavo vivendo o se era solo pentito di avermi trattata in quel modo. Con la coda dell'occhio vedo che si alza e viene a sedersi più vicino a me "Sbaglio sempre, cerco di fare la cosa giusta ma alla fine sbaglio sempre. Ho talmente paura di perdere le cose che alla fine sono io a rovinarle... questa storia del bambino, mi sta mandando fuori di testa. Perché è la cosa più bella che potesse capitarmi insieme a te ed è una cosa che ho sognato così tanto che quando pensavo di averla poi mi è stata portata via" capisco bene che si riferisse alla finta gravidanza di Antonella anni fa "Puoi insultarmi, urlarmi contro, picchiarmi, qualsiasi cosa tu voglia. Ma non mettere in dubbio il mio amore per te, mai" continuo a non dire nulla, non so cosa dire in primis, e poi so che lui aggiungerà qualcosa ancora "È per questo che sta mattina ho prenotato un aereo per la Sardegna" alzo lo sguardo "Partiamo stasera alle 21"

"Paulo..,"

"No. Non accetto un no come risposta, avevi ragione sin dall'inizio. Voglio che tu stia bene anche mentalmente, non solo fisicamente, e mi rendo conto che chiederti dentro casa a non fare nulla non ti fa stare bene"

"Hai davvero capito come si sento?" chiedo io guardandolo attentamente negli occhi, scuote la testa "Non potrò mai capirlo, ma ci provo. Voglio cercare di saper ascoltare i tuoi bisogni e non pensare solo a ciò che penso sia meglio io" annuisco e tiro leggermente su con il naso "Sono spaventata, tanto spaventata. Per quanto io possa amare i bambini ed avere esperienza con loro, non sono mai stata una mamma. E nessuno ti insegna ad esserlo, io so che sono ancora immatura su certi aspetti e mi spaventa come tra qualche settimana sia responsabile della vita di un altra persona. Sento come se fosse una cosa più grande di me." mi afferra la mano "Nena, siamo in due. So che non sono io quello che lo porta in grembo e che non ho le stesse responsabilità che hai tu, ma ti giuro" si alza in piedi "Ti giuro che mi prenderò cura di te e di nostro figlio prima di qualsiasi altra cosa, per me ci siete voi prima di tutto. Capito?" annuisco accennando un sorriso, mi prende il viso e me lo appoggia sul suo petto, per poi lasciarmi un bacio sulla fronte "Siete i miei piccoli amori" mi sussurra.


"Alla fine ce l'hai fatta visto!" mi accoglie così Roberta non appena mi vede entrare nella hall del resort "Non è stato così facile, anzi..." le rispondo io accennandole che poi le spiegherò bene mentre la abbraccio "Siamo così felici che siate qui! Si sentiva la vostra mancanza" aggiunge lei quando saluta anche Paulo che era qualche metro dietro di me a fare il check in in reception "Sopratutto in campo immagino" risponde lui, la mia amica alza gli occhi al cielo "Quello devo chiederlo a mio marito, io non voglio saperne nulla di campo da calcio che già mi avete rotto abbastanza. Calcio ovunque.." scuote la testa e ci fa segno di seguirla per raggiungere i nostri amici che erano nel bar a bordo piscina a bere qualcosa "Guarda un po' chi si rivede! I due piccioncini!"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 28 ⏰

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sei bella come un gol al novantesimo (2) Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora