part 25

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Cammino avanti e dietro per casa nervosamente, con Kaia e Bowen che mi seguono e che probabilmente starò facendo impazzire. Ma non riesco a stare ferma senza fare nulla. Da un momento all'altro sarebbe entrato Paulo da quel portone. Dopo un mese e mezzo. Come potevo starmene tranquilla sul divano a guardare un film sapendo che stava per arrivare lui ?

Avevo messo sotto sopra casa questa mattina per far passare il tempo più velocemente dovendola poi sistemare il pomeriggio. Mamma era passata a lasciarmi alcune cose e quando ha visto in che stato fosse casa mia voleva restare per darmi una mano, ma l'ho cacciata. Da sola ci avrei messo più tempo e sarebbe arrivata prima la sera, e dunque, Paulo. Ero fuori di testa e ne ero consapevole. Sento un rumore e penso sia la chiave nel gira nel portone, poi mi giro e vedo che invece era Bowen che stava cercando di aprire la vetrata per uscire fuori "Bowen! Che cavolo non vedi come sto? Non farmi illudere." rimane a fissarmi quasi scioccato percependo tutta la mia ansia, e alla fine con la testa bassa se ne va verso il suo tappetino. Ridacchio per la scena. Devo anche andare in bagno, sto trattando la pipì da venti minuti. Ma quanto cavolo ci vuole dall'aeroporto a qui ?!

Nel momento in cui sto per sedermi sul divano e prendere un po' il telefono per scrollare instagram o tik tok sento un altro rumore. E stavolta era quello giusto.
La serratura fa qualche giro e mi alzo di scatto andando verso il portone. Non appena si apre vedo la figura di mio marito con un sorriso stampato sul volto. Senza pensarci neanche mezza volta gli salto addosso, circondando il suo bacino con le mie gambe e iniziandolo a baciare per tutta la faccia. Ancora aggrappata su di lui cammina verso casa e qualche secondo dopo mi posa a terra, mi prende per i fianchi e mi accosta al suo corpo e inizia a baciarmi. "Nena mia.. quanto mi sei mancata..." dice tra un bacio e l'altro. Metto una mano tra i suoi soffici capelli e glieli scompiglio un po', di solito lo odia, ma adesso non mi dice niente. Continua a mangiarci la faccia a vicenda e a far aderire i nostri corpi. Questo mi fa capire quanto effettivamente ci mancassimo l'un l'altro. "Ti amo ti amo ti amo" gli sussurro mentre continuando a baciarci proseguiamo verso il divano man a mano "No ma tranquilli, fate come se non ci fossi, anzi" annuiamo entrambi e proseguiamo verso il divano. Dove mi fa sedere sopra di lui senza mai staccarsi dalle mie labbra. e tenendomi per il sedere. Sappiamo entrambi di cosa abbiamo bisogno. All'improvviso realizzo, così mi stacco velocemente. "Ma aspetta, era Lautaro quello?" gli chiedo facendo un cenno di testa verso l'ingresso di casa dove poco fa ho sentito una voce dirci qualcosa "Eh sì, sorpresa! Me ne ero dimenticato in realtà..." dice lui ridacchiando. Scuoto la testa ridendo. Eravamo così presi che non ci siamo resi conto ci fosse un altra persona dietro di noi "Come sta il mio piccolo?" porta la sua mano sulla mia pancia iniziandola ad accarezzare dolcemente per poi lasciarci un bel bacio sopra  "Nostro, innanzitutto. Comunque molto bene, non ha ancora iniziato a scalciare però" il che mi sembrava strano dato che stavo per entrare all'ottavo mese.

"Allora sicuramente non ha ripreso da te." mi risponde lui cercando di infastidirmi, gli faccio la linguaccia e lui allunga anche la sua iniziando a giocherellarci un po' "Lautaro!" Con la coda dell'occhio vedo Lautaro uscire dalla cucina con un bicchiere di qualcosa in mano "Oh finalmente vi siete accorti di me! Che cari!" ironizza lui avvicinandosi a noi "Scusami, davvero. Ero troppo presa da mio marito e non mi aspettavo ci fossi anche tu" mi alzo per andare da lui e abbracciarlo "Mi stavo annoiando a casa, e ho pensato di venire un po' dalla mia amata zia" mi stritola un po' le guance e lo guardo malissimo "Come sta il mio nipotino?" si abbassa all'altezza della pancia e inizia a parlare con 'il bambino' "Io e te faremo grandi cose insieme. In primis, ti insegnerò come conquistare le donne, anche se probabilmente hai già il gene dei Dybala per questo.." scoppiamo tutti a ridere "Te lo scordi. Anzi, ve lo scordate. Mio figlio non diventerà un playboy, tutte quelle cose che avete fatto voi due" punto il
dito contro prima a Lautaro e poi a Paulo "mio figlio non le farà mai." si guardano ridendo sotto i baffi, non li vedo molto convinti di ciò che avevo appena detto.

"E vuoi negargli la possibilità di incontrare una donna come te?" mi dice Lautaro facendo il solito lecchino "Se deve incontrare una donna come me la incontrerà comunque, senza doversi scopare mezza città prima" lancio un occhiataccia a Paulo che alza le mani in segno di innocenza come a dire 'non so di cosa tu stia parlando'. Paulo viene verso di me, mi prende per i fianchi da dietro e mi spinge verso il suo bacino "Sai chi vorrei scoparmi io adesso?" mi dice in sussurro in italiano per non farsi sentire da Lautaro. Sento una scossa che parte lungo tutta la schiena non appena il suo fiato caldo sbatte contro le mie orecchie e le sue mani mi accarezzano i fianchi "Lautaro, che ne dici di entrare le valige che sono rimaste ancora lì fuori e poi fare qualsiasi cosa tu voglia fare?" propongo io. Lui ci guarda, guarda le mani di Dybala che mi accarezzano i fianchi, la presa salda che mantiene tenendomi appoggiata sul suo bacino e i baci che continua a darmi dietro l'orecchio "Ok ok ho capito... ci penso io e starò per fatti miei per un po'..." senza farcelo ripetere due volte io e Paulo ci voltiamo e saliamo verso le scale quasi correndo, per raggiungere la nostra camera da letto.
Prima ancora di aprire la porta della stanza, mi afferra e inizia a baciarmi appassionatamente, facendomi indietreggiare fino ad arrivare al letto. Inizia a sbottonarmi la camicia di lino che indossavo e ovviamente la butta in qualche angolo della stanza.
Mi scosta il reggiseno da un lato e inizia a baciarmi il seno e mordermi i capezzoli "Mami sono bellissime" dice quando si rende conto di quanto il mio seno fosse aumentato con la gravidanza. Avevo sempre avuto un seno prospero, nulla di esagerato, proporzionato con la mia statura, ma adesso effettivamente era ancora più grande. Metto le mani tra i suoi capelli mentre lui sprofonda nel mio seno e inizia a succhiare i miei capezzoli. Con l'altra mano scende in basso, allargo le gambe e lascio che inizi a toccarmi. Mi sfiora il clitoride varie volte, facendomi impazzire, fin quando non inserisce due dita al mio interno e inizia a muoverle su e giù velocemente "Paulo.." gemo il suo nome chiudendo gli occhi e sentendomi come se fossi sulle stelle. Smette di baciarmi il seno e scende giù anche con la testa, dopo avermi lasciato vari baci sul pancione e aver sussurrato al nostro piccolo, arriva tra le mie gambe. Emetto un verso di piacere e faccio un piccolo scatto quando sento il suo respiro profondo soffiare sulla mia entrata. Alza lo sguardo verso di me e fa un sorrisetto, sapeva quanto lo volessi e stava facendo il possibile per farmi impazzire "Paulo per favore" lo supplico chiudendo gli occhi e stringendo il lenzuolo sotto di me. Mi accontenta ed inserisce la sua lingua al mio interno. Porto la testa all'indietro godendomi ogni istante della sua lingua che si muove velocemente dentro di me. Sento già che sto per scoppiare, dopo un mese e mezzo direi che era anche normale "Ti voglio dentro. Adesso" gli dico decisa. Si allontana con la testa dalla mia apertura e mi guarda tornando su verso di me "Mi piace quando sei così decisa. Dimmi cosa vuoi esattamente" mi guarda fisso meglio occhi, e così faccio anche io "Voglio che entri dentro di me" vedo la scintilla nei suoi occhi e un sorriso sotto i baffi "Cosa vuoi che entri dentro di te?" mi stuzzica lui "Il tuo pene" dico io secca "Il mio pene cosa ?" continua a prendersi gioco di me lui "Voglio che il tuo pene entri dentro di me." gli dico in sussurro all'orecchio. Non se lo fa ripetere due volte che mi afferra le cosce e mi fa scivolare leggermente verso il basso. Sento la sua intimità che mi sbatte contro l'apertura, oggi a quanto pare aveva proprio deciso di giocare. E così inizia a strusciarmelo contro senza però farlo entrare, mandandomi totalmente fuori di testa.

"Sei così bagnata..." mi dice mordendosi il labbro e muovendo la sua mano su e giù per il suo membro "Fammi vedere quanto ti sono mancata" lo quasi supplico io. Finalmente si decide ad entrare. Inizia a spingere piano piano, so che sta pensando : ha paura di fare del male al bambino. Nonostante avessimo parlato più e più volte con la ginecologa che ci aveva assicurato che il sesso non rappresentava alcun danno, lui aveva sempre paura "Più forte.." lo incito io tra un gemito e l'altro. Voglio sentirlo il più possibile "Voglio sentirti urlare il mio nome come se non ci fosse un domani" mi dice lui prima di iniziare a spingere davvero forte "Dimmi quanto mi ami, dimmi quanto ti sono mancato..."

sei bella come un gol al novantesimo (2) Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora