part 15

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"Poi mi chiedi perché non volevo che andassi a Parigi, perché vi conosco. Dovete per forza fare i vostri giochetti del cazzo!" Paulo sta delirando da quando ho messo piede in casa praticamente. Perché? Colpa degli stupidi articoli e le foto che girano sul web di me e Neymar che usciamo insieme dalla sala della sfilata. Sì vede chiaramente che non c'era alcun tipo di contatto fisico e che stavamo solo parlando. Ma a quanto pare a lui dava fastidio anche solo il fatto che fossimo nello stesso posto
Come se non bastasse, il giorno della partenza, cioè ieri sera, sono passata a casa sua per salutare la sua famiglia. E magicamente Paulo è venuto a sapere anche quello.

"Ma quali giochetti? Che stai dicendo..."

"Sei sposata cazzo! Ricordatelo qualche volta, ricordati che non puoi continuare a passare da me e lui. Hai idea di quanto mi faccia male vivere con la costante paura che tu ricada tra le sue braccia?" sì passa nervosamente una mano tra i capelli e inizia a camminare avanti e dietro per la stanza "Lo so Paulo. So che ti fa male, ma quante volte devo dirtelo che non tornerò mai da lui. Ho scelto te."

"E allora perché continui a interessarti a lui. Ogni volta che c'è lui tu perdi completamente la ragione"

"Perché gli voglio bene. E cosa avrei dovuto fare scusami? Smettere di vedere delle persone a cui voglio bene e che mi vogliono bene perché tu sei geloso?"

"Sono tuo marito, dovresti portarmi un minimo di rispetto" ridacchio amaramente "Rispetto? Ti rendi conto che mi stai facendo passare per quella che ti ha tradito o cose del genere quando ho semplicemente passato del tempo con delle persone a cui tengo?"

"Se tra quelle persone c'è quello che ti chiama la sera prima del matrimonio chiedendoti di non sposarmi e dicendoti che avrebbe rinunciato anche al calcio per te, scusa se mi da fastidio!" dice sarcasticamente "E alla fine ti ho sposato comunque, se avessi avuto qualche dubbio sai che non l'avrei fatto!"

"Inizio a pensare che invece forse l'avresti fatto" sì volta dandomi le spalle e io sono esausta mentalmente. Mi siedo sul divano e sento le mie gambe tremare e gli occhi iniziare a farsi lucidi "Paulo" richiamo la sua attenzione, sì volta e rimane fermo in piedi fissandomi con uno sguardo abbastanza nervoso, alzo lo sguardo dal pavimento a sopra di lui "Sono esausta"

"Anche io lo sono" scuoto la testa e mi scende una leggera lacrima sul viso "Sono incinta" spalanca gli occhi e la bocca, rimane tipo paralizzato senza dire e fare nulla per qualche secondo, dopodiché sbatte ripetutamente le palpebre e deglutisce rumorosamente "T-tu sei..." annuisco alzandomi in piedi e ormai con le lacrime che mi bagnano le guance. Mi avvicino a lui e lo abbraccio. Lui è ancora lì immobile senza dire nulla. A un certo punto fissando il vuoto, sul suo volto iniziano a scendere lacrime e finalmente guarda me. Allunga la mano verso la mia pancia per toccarla e io annuisco. Così la scopro leggermente permettendogli di vedere il piccolo rigonfiamento, niente di che, dovevo ancora entrare al terzo mese quindi non era ancora ben visibile. A meno che non indossassi tubini o gonne troppo aderenti.
Mi accarezza dolcemente la pancia e sì morde il labbro per trattenere le lacrime "Diventerò padre?" dice in un sussurro mentre continua ad accarezzarmi. Annuisco "Diventerai padre, amore mio" sorrido e cerco di asciugare le mie lacrime. Ho il viso completamente bagnato.

Mi afferra sotto il mento e mi da un lungo bacio a stampo ripetendomi sulle labbra "Avremo un figlio" svariate volte "O una figlia, non iniziare!" scherzo io. Ride per un momento e poi riprende a singhiozzare dalla felicità. Gli dico di sedersi sul divano perché avevo davvero troppa paura che sarebbe svenuto da un momento all'altro. Mi siedo al suo fianco e lui mi prende la mano "Scusami non volevo urlarti contro in quel modo-" lo interrompo scuotendo la testa e accarezzandogli i capelli "È okay tranquillo"

"Da quanto sei... incinta?" dice l'ultima parola in un sussurro, come se ancora non gli sembrasse vero. Effettivamente non lo sembrava neanche a me "Tra qualche settimana entro nel terzo mese, ma l'ho scoperto da metà Gennaio all'incirca"

"Oddio magari non sono abbastanza attento, dovevo fare più piano tutte le volte che abbiamo fatto sesso in questi mesi.. ti ho fatto fare troppi sforzi magari alzando pesi? Puoi guidare? E soprattutto lavorare e prendere aerei non penso vada bene per una gravi-" lo interrompo di nuovo. Stava iniziando a parlare a raffica e sparando cose senza senso, ma capisco, era sotto shock. Anche io ho iniziato a farmi domande assurde quando il test era uscito positivo e anche quando la ginecologa me lo aveva confermato. Non ne ho mai parlato con nessuno, apparte Neymar e ora finalmente Paulo. Certo non era questo il modo in cui volevo dirglielo, ma non ce la facevo proprio più a tenerlo per me. Il primo test positivo lo avevo fatto ormai un mese fa, qualche giorno dopo il compleanno di Giovanni, ma la conferma più attendibile l'ho avuta due settimane fa dalla mia ginecologa.

Solo che poi sono stata via tra Milano e Parigi e non ho avuto modo di dirglielo "È tutto apposto, nessuno sforzo o cose del genere. E sì posso guidare, devo solo ridurre un pochino la velocità" scherzo e ridiamo entrambi. Comunque le sue lacrime non smettono di scendere "Ti rendi conto che tra qualche mese in questa casa ci sarà un mini o una mini Dybala a correre per la casa?" dice guardandosi intorno "Così non sarò più l'unica ad aspettarti la sera per cena" gli rispondo io appoggiando la mia testa sulla sua spalla "Tu come stai? Hai dolori o cose del genere?" mi chiede girando lo sguardo verso di me, che mi allontano dalla sua spalla per rispondergli "Sto benissimo. Le nausee sono finite finalmente, ho solo fame costante e voglie assurde" mi da un bacio sulla fronte "Quindi deduco che fosse questo la causa dei tuoi problemi di stomaco?" mima la frase 'problemi di stomaco' annuisco.

"Nena" si alza e sì inginocchia avanti a me, afferrandomi entrambi le mani e guardandomi dritta negli occhi "Mi hai fatto il regalo migliore che potessero farmi. Ti prometto che affronteremo tutto insieme, tutto. Puoi contare su di me, sempre. Mejor juntos, giusto?"
Annuisco tirando su con il naso "Mejor juntos" rispondo con la frase del nostro tatuaggio sul cuore "Ti amo più della mia stessa vita, anzi, vi amo" posa le sue labbra sulla mia pancia e stampa un bacio umido su di essa.

A chi importa se non fosse il momento adatto, avevo in mente mille modi per dirglielo e alla fine ho scelto quello più semplice e immediato. Ma poco conta.
La felicità che provo in questo momento è immensa.

sei bella come un gol al novantesimo (2) Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora