Riley era tutto fuorché una persona mattiniera. Adorava passare del tempo a crogiolarsi nel letto fino a quando sua madre, esausta, la faceva alzare a forza.
«Guarda che bella giornata che c'è. Kiara è già uscita da un pezzo» le disse mentre la ragazza si sedeva stancamente su una sedia in cucina.
«Starà salvando qualche tartaruga»
«Almeno lei ha degli interessi» la prese in giro sua madre.
«I miei interessi sono morti col college, mamma»
Riley era tornata da poco a casa per le vacanze estive. Si era iscritta alla facoltà di psicologia, dall'altra parte dello stato e per quanto le piacesse la materia, il primo anno di università le aveva prosciugato le energie.
Poco dopo si era preparata per andare a casa della sua migliore amica.
Sarah Cameron era diventata sua amica nel periodo delle elementari. Aveva la stessa età di sua sorella Kiara, ma per un motivo o per un altro le due non avevano mai legato.
Ma con Riley era tutta un'altra storia. Erano inseparabili, complici in tutto, l'una il completamento dell'altra. Non c'era stato un momento durante quell'anno lontana da casa in cui non aveva pensato di chiamare Sarah per ogni minima cosa.
Quando bussò alla porta di casa Cameron, fu accolta da Rose, la nuova moglie di Ward.
«Riley, bentornata. Com'è il college?» chiese la donna dopo aver gridato per le scale a Sarah di scendere.
«Bello! Ho visto i volantini, Ward si candida per diventare sindaco. Complimenti»
La donna non ebbe il tempo di risponderle che venne investita da una chioma bionda.
Sarah era corsa ad abbracciare la sua amica e tenendola stretta a sé le gridò nell'orecchio quanto le fosse mancata.
«L'orecchio mi serve»
«Tanto ne hai un altro»
Passarono la mattina nella piscina dei Cameron e Riley si vide seppellita da un racconto dettagliato di quello che era successo a Kildare durante la sua assenza.
«Quindi tu e John B, eh?»
«Di tutto quello che ti ho detto, hai capito solo questo?»
Dopo un po', Sarah dovette lasciarla da sola per aiutare suo padre con delle scartoffie.
«Torno subito»
Ma Riley, che ormai era di casa, le disse «Fai con calma, così mi riprendo dalle tue chiacchiere»
Ma la pace non durò per molto tempo e la sua visuale venne oscurata dal figlio maggiore dei Cameron.
«Rafe» lo salutò con un cenno del capo, mentre il ragazzo si avvicinava a lei.
«Guarda chi è tornato in città» disse sedendosi sulla sdraio accanto alla sua.
«Come va, Ray?»
«Potrebbe andare meglio»
«Sempre entusiasta della vita, Ray, mi raccomando»
A discapito della sua reputazione, Rafe sapeva essere simpatico, almeno con chi voleva lui. Si conoscevano da una vita ormai e, dopo un breve periodo in cui il ragazzo la vedeva solo come l'amica rompiscatole di sua sorella minore, avevano iniziato a legare. Riley si era presa anche una bella cotta per lui nel periodo del liceo, ma si era guardata bene dal rivelarlo al diretto interessato o a quella pettegola della sua migliore amica.
«Stasera c'è una festa a casa di Topper, ci sarai?»
«Ancora frequenti quel damerino?» disse facendo sorridere il ragazzo davanti a lei.
«Non mancherò» disse infine.
Mentre il ragazzo si allontanava per tornare dentro casa, Riley si sorprese intenta a fissarlo troppo intensamente.
Forse quell'anno lontana dalle Outer Banks le aveva confuso le idee, ma si era sentita proprio come si sentiva in presenza di Rafe quando andava al liceo.Forse la cotta non se ne era mai andata via.
Due settimane dopo la scomparsa di Riley, le sirene della polizia risuonarono per tutta la città e poco dopo il telefono di casa Carrera squillò, facendo perdere un battito a Kiara e a sua madre.
Mike alzò la cornetta, incerto su quello che avrebbe sentito dall'altra parte.
«Peterkin» lo sentirono salutare lo sceriffo.
«L'abbiamo trovata, Mike»
«Davvero? Sta bene? Veniamo a prenderla subito» ma il sorriso lieve che era affiorato sul volto del signor Carrera si spense alla stessa velocità con cui era arrivato.
«Mike» lo aveva richiamato lo sceriffo
«Riley non c'è più»
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Cold case || Rafe Cameron
FanfictionLe sirene della polizia risuonavano incessantemente per le vie della piccola cittadina, riempiendo di terrore il cuore dei suoi abitanti. Le Outer Banks non erano il posto più sicuro al mondo, ma si parlava per lo più di spaccio di droga e furti. ...