I mesi erano passati inesorabilmente, ma la polizia non aveva fatto alcun progresso con le indagini.
L'unica cosa che avevano capito era che nonostante il corpo della giovane fosse stato ritrovato in un bosco, di sicuro non era morta lì.
Ma non avevano idea che il tappeto con il sangue di Riley si trovasse in una discarica alle Bahamas, insieme al trofeo usato per colpirla.
Come non avevano idea del fatto che il loro nuovo sindaco era complice di quel delitto.
L'idea del bosco era stata provvidenziale per Ward e Rose Cameron. Non solo aveva dato loro il tempo necessario per sbarazzarsi delle prove, ma aveva anche eliminato quelle che probabilmente avevano lasciato sul corpo della ragazza.
Due settimane immersa nella natura avevano fatto sì che tutte le tracce lasciate su Riley sparissero grazie alle intemperie e agli animali che abitavano il bosco.
Rafe e Sarah non avrebbero mai saputo cos'era successo in casa loro e forse era meglio così. Erano ancora piegati dal dolore per la perdita e sapere da chi fosse stata causata non avrebbe aiutato la loro situazione.
Rafe era stato scagionato. Grazie alle riprese della videosorveglianza adesso la polizia sapeva che il ragazzo mentre Riley veniva uccisa si trovava nella casa di uno spacciatore.
Non avevano scoperto la sua colpevolezza con lo spaccio di cocaina, Rafe aveva semplicemente detto di essere un cliente abituale, il ché era anche vero.
Lo avevano obbligato a ricoverarsi in una clinica per la riabilitazione e ora che ne era uscito si sentiva una persona nuova.
La persona che avrebbe voluto essere quando stava con Riley.
Aveva restituito la droga a Barry e suo padre si era dimostrato comprensivo con il ragazzo, pagando il debito con lo spacciatore.
Forse, pensò Rafe, era dispiaciuto per quello che stava passando suo figlio per la scomparsa di Riley e non voleva aggiungere altro dolore nella sua vita.
Ironicamente, aveva ragione Ward. Sarah si era ripresa completamente la mattina dopo. Probabilmente non aveva sbagliato le dosi, era solo entrata nel panico. Uno dei sintomi psicologici della cocaina è creare una forte ansia e dei pensieri paranoici nella mente della persona. Con i pogues era solita fumare delle canne e Sarah lo aveva fatto proprio quel pomeriggio per rilassare i nervi, contribuendo a far credere alla ragazza di stare male.
Questo Riley lo sapeva, ma quella sera non le era venuto in mente.
I ricordi di quella sera con l'amica erano meno di un sogno.
Rafe aveva preso l'abitudine di andare al cimitero a trovare la tomba della ragazza. In genere era sempre da solo, ma quel giorno sorprendentemente trovò Kiara nel punto dove era solito sedersi lui.
Non l'aveva mai vista lì dopo il funerale, sospettava che fosse troppo straziante per la ragazza venire a trovare la sorella.
Appena lo vide, si asciugò immediatamente le lacrime che avevano bagnato il suo viso fino a poco prima.
«Ciao, Kie»
«Ti ostini ancora a chiamarmi così, eh?» non sembrava irritata, solo sorpresa di vederlo lì.
«Sei uscito dalla riabilitazione, vedo»
«Da alcune settimane»
Rimasero in silenzio per attimi eterni poi la ragazza prese un respiro profondo e disse «Non credo che sia stato tu»
Si guardarono negli occhi.
«Ma vorrei tanto sapere chi me l'ha portata via»
Rafe non ci pensò un secondo e avvolse la più piccola in un abbraccio tra l'imbarazzato e il bisognoso.
Piansero stretti l'uno a l'altra, ed entrambi pensarono che chi stavano stringendo era l'ultimo appiglio alla vita precedente, l'ultima cosa che restava loro di Riley.
Kie poco dopo si staccò dall'abbraccio.
«Meglio che vada» disse lasciando solo il ragazzo con i suoi pensieri.
«Mi manchi molto, Ray» disse sedendosi davanti alla pietra ruvida su cui era inciso il nome della ragazza, una volta che Kiara se ne fu andata.
Tirò fuori da una tasca la catenina con il ciondolo a forma di stella. Non aveva mai avuto l'occasione di restituirla alla ragazza. Aveva ancora impresso nella mente il modo in cui ci giocherellava distrattamente mentre era immersa nei suoi pensieri e le lacrime tornarono a solcare il suo viso.
Si ricordava le parole che aveva detto Riley quando, commossa, lo aveva ringraziato per il piccolo gesto. Per lui era stato quasi automatico. Stava passando davanti alla vetrina di un negozietto, quando i suoi occhi si erano fermati sul ciondolo che ora stringeva tra le mani.
«Forse adesso sei tu su una stella»
Baciò le dita della sua mano e poi le poggiò sulla lapide. Si alzò da terra e si incamminò verso il cancello del cimitero.
Angolo autrice
E anche questa storia si conclude. È stato un viaggio bellissimo, mi sono divertita tantissimo a scriverla, cercando di fare combaciare tutto e al tempo stesso facendo confondere il lettore. Spero vi siate divertiti anche voi. Per chi volesse protestare, la storia si chiama cold case per un motivo.
Grazie mille a chi l'ha letta, a chi la leggerà e a chi ha commentato facendo mille teorie. Avete reso viva questa storia.
Alla prossima.
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Cold case || Rafe Cameron
FanfictionLe sirene della polizia risuonavano incessantemente per le vie della piccola cittadina, riempiendo di terrore il cuore dei suoi abitanti. Le Outer Banks non erano il posto più sicuro al mondo, ma si parlava per lo più di spaccio di droga e furti. ...