Morgan
Ovunque vada la folla, tu corri nella
Direzione opposta.
La folla va sempre dalla parte sbagliata.
-Charles Bukowski
Fu il vocio fuori dalla mia stanza a svegliarmi.
Se per svegliare una persona si intendesse interrompere quello che risultò un riposino di poco più di venti minuti.
Dopo il ballo della sera prima, non riuscii a prendere sonno.
Avevo provato a richiamare Alexandra dal telefono fisso in camera, più e più volte. Le chiamate venivano inoltrate subito alla segreteria.
Non sapevo cosa fosse stato, se l’adrenalina della serata o uno sconforto che non riuscivo a spiegarmi, ma il sonno riuscì a trovarmi sono alle prime luci dell’alba. Mezz’ora prima.
Provai a chiudere di nuovo gli occhi, tanta era la spossatezza, ma il vocio non accennava a smettere e, per puro istinto di sopravvivenza, mi sforzai di andare a vedere cosa stesse succedendo.
Sarei stata pronta a minacciare, perfino a decapitare chiunque avesse deciso che fosse una buona idea parlottare fuori dalle camere reali a quest’ora indegna, se non avessi intercettato sprazzi dei loro sussurri.
‘’Non posso dirle solamente di scendere, farà delle domande’’
‘’Gli ordini sono chiari, ci hanno solo mandati a chiamarla’’
‘’E cosa dovrei fare, svegliarla e basta? Entrare silenziosamente e sperare che non mi azzanni alla gola prima che abbia finito di parlare?’’
‘’La principessa non ti azzannerà alla gola’’
‘’Non sai com’è lei se la si sveglia troppo presto ’’
Non riuscii a frenare la mia mano quando aprì di scatto la porta
‘’E ditemi, come sarei io?’’
I due valletti trasalirono, improvvisamente consci di essere stati sentiti.
‘’A-altezza’’ si inchinò frettolosamente il primo, subito imitato dall’altro.
‘’No no, vi prego, finite la frase. Cosa stavate dicendo? Di certo, deve essere estremamente importante, per farlo davanti la mia camera da letto’’
Se avevo imparato una cosa in centoquarantaquattro anni di vita, era come usare il sarcasmo alla stregua di un’arma. Come renderlo più affilato delle spade che la mia razza si ostinava ancora ad maneggiare.
‘’Mi perdoni Altezza, noi eseguiamo solo gli ordini’’
‘’Che sarebbero di piazzarvi davanti la mia porta e svegliarmi con il vostro mormorare?’’ alzai un sopracciglio, un’espressione fin troppo familiare.
Il valletto che aveva parlato, quello che tentava in tutti i modi di non svenirmi davanti, sbiancò.
‘’No, principessa. Gli ordini sono di scortarvi immediatamente nelle stanze private del re’’
Tutto: la stanchezza, il dolore ai piedi, i ricordi della sera precedente, si spensero.
Tutto scomparve.
Il mondo divenne niente.
E io lo sentii sotto pelle, che qualcosa non andava.
Sentii una parte della mia anima, un’essenza ancorata al mio cuore, un pezzo di puzzle che mi si incastrava alla perfezione, sgretolarsi.
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Regine Di Sangue
FantasyDicono che il male si nasconda alla luce, che quello di cui abbiamo più paura sia in mezzo a noi: in agguato, incompreso. E se i mostri esistessero davvero? E se il male combattesse, amasse e vivesse come tutti gli altri? E se fosse nascosto al mond...