Morgan
Il più solido piacere di questa vita,
Il piacere vano delle illusioni.
-Giacomo Leopardi
‘’Mi sento ridicola così’’ sbuffai guardandomi allo specchio: il vestito rosso scarlatto che aveva scelto Brooke aveva le maniche svasate, era stretto in cinta e ampio sulla gonna.
‘’Provaci questo sopra’’ mi passò un corpetto marrone da sopra la porta del camerino.
‘’Stai scherzando vero?’’
‘’Dobbiamo confonderci Mor. Non lamentarti e vestiti’’
Mi strinsi il corpetto in vita. Era vero, sembravo proprio come tutte le ragazze che avevo visto la fuori.
Sospirando aprii la porta di legno.
‘’Contento?’’ gli passai davanti con una smorfia stampata sul viso, e lui dal canto suo ridacchiò.
‘’Molto’’
Mi voltai appena per potergli ringhiare di star zitto, ma il suo abbigliamento mi distrasse, e non poco: indossa una camicia bianca svasata di cui aveva abbottonato solo la parte inferiore, lasciando il petto in bella mostra. I pantaloni di pelle marroni gli fasciavano perfettamente i muscoli delle gambe non lasciando nulla -nulla- all’immaginazione, e il ciuffo se fu possibile era ancor più ribelle del solito.
‘’Spero ne valga la pena’’ sussurrai riprendendo parzialmente il controllo del mio corpo mentre ci dirigiamo alla cassa per pagare.
Se si era accorto del mio momento di défaillance non lo diede a vedere.
La commessa del negozietto ci osservò incuriosita, chissà se a causa del nostro battibecco o perché aveva chiaramente capito di aver davanti due turisti. Non proferì parola mentre prendeva i contanti umani che le porse Brooke e uscimmo.
Lasciai che Brooke mi prendesse ancora la mano.
Non avevo voglia di perdermi in mezzo a tutta questa confusione.
Me lo ripetei una, due, tre volte, finché il mio respiro non tornò regolare, finché non mi accertai che l’attenzione di Brooke si fosse rivolta altrove.
‘’Qual è il piano?’’ gli domandai, cercando di farmi sentire in mezzo a tutto quel frastuono.
‘’Il re di Drakewich è il più grande direttore di circo di tutti i tempi. Vuoi trovarlo? Basta avere un biglietto per il prossimo spettacolo e stare a guardare’’
Il suo sorriso si allargò sempre di più, sembrava davvero eccitato.
‘’Come mai hai sempre voluto vedere questa corte?’’
La domanda mi aleggiava sulla punta della lingua fin da quando avevo visto quel luccichio nei suoi occhi.
Lui mi osservò sorpreso per un istante, fermandosi in mezzo alla folla di maghi e streghe che ci passavano accanto incuranti.
‘’Intrighi, misteri, magia. Non ti incuriosisce nemmeno un po’?’’
‘’Forse un po’ ’’ ammisi cercando di reprimere il sorriso spontaneo che minacciava di uscirmi.
Camminammo qualche metro ancora, e quasi persi l’equilibrio quando si fermò improvvisamente e gli andai a sbattere contro.
‘’Che ti prende?’’ sbottai, ma lui non mi rispose. Seguii la direzione del suo sguardo:
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Regine Di Sangue
FantasyDicono che il male si nasconda alla luce, che quello di cui abbiamo più paura sia in mezzo a noi: in agguato, incompreso. E se i mostri esistessero davvero? E se il male combattesse, amasse e vivesse come tutti gli altri? E se fosse nascosto al mond...