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Morgan


Sentirsi senza toccarsi.

Ecco come le anime fanno l’amore

Mentre i corpi sono altrove.

-Charles Bukowski

 

Non seppi quanto fosse durato il ricordo, se fossero passati solo pochi minuti o ore intere. Sapevo solo che i miei passi, lunghi e disperati, mi avevano condotto in mezzo alla foresta.

Non mi importa di Carter che mi chiedeva di non fare sciocchezze o della possibilità di perdermi: avevo solo bisogno di riflettere e di piangere senza che nessuno possa vedermi.

Ciò che avevo compreso era devastante. Mia madre… Quella che avevo sempre creduto mia madre in realtà non lo era, e colei che mi aveva dato la vita mi era stata strappata via non appena ero nata. Come poteva mio padre aver fatto una cosa del genere? Come poteva aver privato una madre di una figlia e me di mia madre, crescendomi tra le menzogne?

Come poteva un uomo che mi faceva leggere quei libri, quei versi… Averla abbandonata così?

Karen sapeva tutto? Certo che lo sapeva, non poteva certo scordarsi di avermi partorito.

Come si chiamava lei? Che fine aveva fatto? Sembrava giovane al momento del parto, ma io avevo centoquarantaquattro anni…

No, lei doveva essere morta da un pezzo ormai.

Un dolore dilaniante mi pervase e rischiò di condurmi giù nell’abisso con lui.

Una domanda mi fulminò all’instante e mi balenò in mente, una domanda la cui risposta avrebbe potuto essere la più distruttiva di tutte:

Alexandra lo sapeva?

No.

No, non lo sapeva. Non potevo nemmeno immaginare che lo sapesse. Non lei, non la persona più importante della mia vita. E allora perché?

Perché Perché Perché Perché

Possibile che non me ne fossi mai accorta?

Come doveva essersi ridotto il cuore di colui che mi aveva nascosto per così tanti anni la verità? L’avrà avuto ancora un cuore?

Mi accasciai per terra, impossibilitata ad andare oltre. Afferrai le foglie che trovai sul terreno e le strinsi trai pugni.

L’unico rumore nella foresta furono miei singhiozzi disperati, i miei lamenti. Il dolore era lancinante. La lacrime che mi rigavano le guance bruciavano la pelle come veleno.

Mi sdraiai sul terreno, lasciando che il leggero venticello serale mi cullasse, lasciando che la terra mi inghiottisse.

(consiglio spassionato, mettete su ‘’Friends’’ di Chase Atlantic in loop fino alla fine del capitolo, ne varrà la pena)

‘’Morgan!’’

Sentii un leggero sussurro, ma il torpore che pervadeva il mio corpo era così dolce, così accogliente…

Non dormivo da troppo tempo, avevo solo bisogno di qualche attimo di pausa.

‘’Morgan porca puttana, dove sei?’’

La voce sembrò più vicina, ma la sentii appena.

Qualche istante dopo questa riprese.

Regine Di SangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora