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Morgan

 

Scopare la mente di una donna è

Un vizio da raffinati intenditori,

tutti gli altri si accontentano del corpo.

-Charles Bukowski

 

Fu il dolore alle tempie a costringermi ad aprire gli occhi, non che fossi riuscita a chiuderli per più di due ore consecutive. La nottata insonne fu la conseguenza dell’orribile serata appena trascorsa.

Era ironico: non potevi scoprire che la tua intera vita era stata una bugia, baciare il ragazzo che pensavi di odiare di più al mondo, e concederti allo stesso tempo una serena dormita.

Mi girai di fianco, ritrovandomi l’altra metà del letto identica a come l’aveva lasciata ieri sera, come se Brooke non avesse dormito lì. Probabilmente non aveva proprio chiuso occhio e sarà rimasto con Carter a fare la guardia, privandosi di quelle ore di sonno di cui aveva disperatamente bisogno.

Dio, ero un’egoista.

Non sapevo cosa stava succedendo: non sapevo cosa ci fosse preso la sera prima, non sapevo se fosse stata l’idea di aver perso tutte le certezze che avevo a spingermi verso di lui, o il suo desiderio di consolarmi che l’aveva spinto verso di me. Fatto sta che era successo.

Ci eravamo baciati –molto più che baciati- e per quanto potessi provarci, non riuscivo a cancellare quelle sensazioni: la sua bocca che entrava in collisione con la mia, il modo in cui cercavamo di divorarci a vicenda, le sue mani che mi marchiavano, i suoi capelli così morbidi sotto il mio tatto, il senso di sicurezza per quanto lieve e temporaneo, e l’odore di casa…

Merda, Mor riprenditi.

Mi misi subito a sedere, cercando di reprimere un’ondata di brividi.

Confusione, ecco costa stavo provando.

Perché per quanto il mondo stesse cadendo in rovina, per quanto ci fosse una guerra -di cui non sapevamo né quanto sarebbe stata grande o distruttiva- e per quanto ci fossero una miriade di segreti ancora da svelare… Io volevo baciarlo.

Volevo toccarlo, e volevo essere toccata da lui.

Lo volevo, forse fin da prima di rendermene davvero conto.

Forse il mio cuore sapeva. Forse sapeva anche durante le infinite prese in giro, le infinite lotte.

Forse il mio cuore conosceva una verità che né io né lui eravamo pronti ad affrontare.

Aveva ripensato alla notte prima? Aveva rivisto la scena una volta dopo l’altra, come avevo fatto io?

E se invece se ne fosse pentito? Se l’avesse considerata una cosa di poco conto? Un cedimento temporaneo?

Una distrazione?

Respinsi una fitta di dolore e mi alzai in piedi: avevo permesso fin troppe volte a Brooke di rompermi, non potevo permetterglielo anche in quel momento.

Non appena toccai terra però, un altro pensiero mi attraversò come un fulmine pronto a squarciare, bruciare e distruggere tutto intorno:

Mia madre.

Dovetti appoggiarmi al bordo del letto per non perdere l’equilibrio, e quella volta non riuscii a reprimere le lacrime.

Tutto quello che avevo pensato di sapere, tutto quello che ero stata fino a quel giorno… era stato una bugia.

Regine Di SangueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora