cap.14- ferite mai chiuse

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SCORPIUS

🌤

Stavo passeggiando vicino alle sponde del Lago Nero quando notai una chioma rossa sotto la nostra "quercia del cuore":Rose addormentata.
Così la presi e la portai in camera sua ma prima di andare via presi un biglietto e scrissi:
~Carina quando dormi ma fuori fa freddo, ti ho portato in camera.
Sempre tuo H~
Mentre torno in camera a riposare perchè domani c'è la prima partita di quiddich di questo campionato serpeverde vs corvonero ho deciso, mi dichiarerò a Rose ma lo farò con la mia vera identità, lo farò da Scorpius e non da H. In questa mia scelta ho due sentimenti contrastanti che mi accompagnano lungo il buio corridoio, felicità e paura. Felicità perché finalmente potrò dichiararmi a Rose, il mio angelo ma anche paura perché lei potrebbe non ricambiare e ciò formerebbe un'altra ferita nel mio cuore ormai formato solo unicamente di quelle. Ferite che testimoniano tutto il dolore che ho provato dai miei 5 anni per la morte di mia madre fino ad ora, ferite che non si potranno mai chiudere completamente anche se io ce la sto mettendo tutta, ferite che mi hanno fatto diventare quello che sono, ferite che mi hanno costretto a portare una maschera di pura indifferenza per paura di poter soffrire ancora, ferite che mi hanno portato verso una strada priva di sentimenti. Ma il potere di queste ferite su di me è diminuito, certo non è del tutto scomparso ma è diminuito nell'istante in cui ho conosciuto Albus quel lontano 1 settembre sull'Hogwart express, nell'istante in cui mi ha porso la mano in segno di amicizia, nell'istante in cui ho capito che nonostante la mia vera famiglia o quel che rimaneva mi ha voltato le spalle ho potuto contare su un'altra famiglia:quella Weasley-Potter e nell'istante in cui mi sono innamorato di Rose. Mio padre, dopo la morte di mamma, si è chiuso in se stesso come un riccio. Io ho usato delle maschere mentre lui ha deciso di usare degli aculei per tutelarsi dai sentimenti che potevano nascere dentro di lui e poi potevano farlo soffrire di nuovo. Capisco come si sia sentito ma io sono arrabbiato con lui. All'epoca io ero solo un bambino di 5 anni, avevo bisogno di un papà e una mamma ma purtroppo quest'ultima mi è stata portata via da una terribile malattia che nemmeno papà, nonostante fosse un medi-mago, ha saputo curare. Papà invece di starmi accanto e consolarmi come meglio poteva ha scelto di immergersi nel lavoro, io non lo vedevo mai, nemmeno nelle festività, lui era sempre in giro per lavoro e di me non se ne preoccupava minimamente. Ricordo che una volta lo incontrai per caso in salotto, non sapevo del suo arrivo, io ero lì per le vacanze di natale del mio primo anno ad Hogwart insieme alla mia tata July. Si, papà aveva chiamato una tata subito dopo la morte di mamma per prendersi cura di me. Quel giorno mi disse che era venuto solo per prendere delle cose nel suo ufficio e che sarebbe andato via subito, io non ci vidi più dalla rabbia ed esternai tutti i pensieri e sentimenti che provavo. Lui, in tutta risposta, mi accusò dicendomi che assomigliavo troppo ad Astoria, mia madre, per carattere ero identico a lei anche se per aspetto avevo preso i suoi tratti. Così, infuriato come non mai, salì in camera presi il mio baule e usando la metropolvere andai via di casa lasciando papà in salotto da solo a riflettere su ciò che aveva fatto.La prima meta che mi venne in mente fu casa di Albus che vedendomi lì, col baule in mano, non ci pensò su due volte ad accogliermi in casa sua. Da allora ho passato tutte le festività e le vacanze estive insieme al clan Weasley-Potter e non ho più rivisto mio padre ma d'altro canto lui non ha mai provato a cercarmi, non mi ha mai mandato una lettera e non è mai venuto alla tana a trovarmi, nemmeno per chiedermi scusa.
Così immerso nei pensieri arrivo in camera mia e con un tonfo chiudo la porta alle mie spalle deciso più che mai a dimenticare tutto il dolore che ho provato. Mi sdraio sul letto a baldacchino e sotto le coperte verde-argento mi addormento sperando di sognare l'angelo che da un paio di mesi riesce a calmarmi anche con la sua sola presenza.

LA QUERCIA DEL CUORE // SCOROSE//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora