cap.25-dammi del tu...

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SCORPIUS

🌤

Io e Rose stiamo insieme. Ecco. Bomba sganciata.
Sinceramente non mi sarei mai aspettato una così grande reazione da parte del padre di Rose. Svenire... ci sono cose ben peggiori del fidanzamento della propria figlia. Anche se credo che se si sarebbe fidanzata con qualcuno che non fossi io, un Malfoy, non avrebbe reagito così.
Un Malfoy, questo cognome è una vera condanna. Essere sempre additato come il figlio del codardo, del mangiamorte, del vigliacco è una vera condanna soprattutto perché io non assomiglio minimamente a mio padre per carattere ma gli altri se non mi permettono di dimostrarlo non lo sapranno mai. Con mio padre io non voglio averci niente a che fare. Con quell'uomo di ghiaccio privo di sentimenti e cuore io non voglio averci a che fare. Io non sono come lui e mai lo sarò. Io sarò migliore di lui, mi dedicherò alla famiglia, ai figli, a mia moglie e non butterò la mia intera vita sul lavoro come ha fatto lui. Ho intenzione di assistere a ogni singolo attimo della vita dei miei futuri figli insieme a lei, insieme a Rose. Rose, la mia Rose, la mia rossa, il mio angelo. La mia fidanzata è rimasta molto provata da ciò che è accaduto ieri infatti si è chiusa in camera e da lì non è più uscita. Sarei voluto andare da lei ma non mi è sembrato il caso, avrei peggiorato soltanto la situazione. Albus, invece, si è recato in camera sua e lì è rimasto fino alle prime luci dell'alba. Immagino come si sia potuta sentire. Infatti ho deciso che andrò a parlare con il mio futuro suocero… o almeno spero.
Mi dirigo in camera di Rose prima e trovando la porta socchiusa la vedo sdraiata a pancia in giù sul letto addormentata. Abbraccia il suo pupazzetto Winky, un grazioso leoncino regalatogli dal padre all'età di 5 anni. Come faccio a saperlo? Bhe...me lo ha detto Albus e mi ha anche detto che è molto affezionata al peluche, da bambina non lo faceva toccare a nessuno tanto meno a lui e che quando lo abbraccia è perché è preoccupata per qualcosa e non sa come venirne a capo. Decido di non entrare nella sua camera e di lasciarla nel mondo, spero, popolato da bei sogni. Così svolto a destra e mi ritrovo davanti alla camera da letto dove e stato portato il signor Weasley dopo il mancamento di ieri. Ho paura di varcare la soglia perché mi hanno detto che ancora non si è svegliato il che è preoccupante. Ma preso da un coraggio mai posseduto(mica sono un grifondoro io!!!) appoggio il palmo della mano sulla maniglia e con un gesto secco e deciso apro la porta e mi infilo dentro. Quel che mi ritrovo davanti è una stanza rosso-oro che richiama molto la casata dei grifoni di cui tutti in questa famiglia ne fanno parte a eccezione delle figlie di Percy, al centro della ambiente c è un bellissimo letto matrimoniale a baldacchino sul quale è disteso il padre di Rose. Mi avvicino lentamente e noto che il signor Weasley ha ripreso conoscenza e mi osserva con un sopracciglio alzato come a dire "che cosa ci fai qui?" ed io inizio a sentire una forte angoscia crescere dentro di me.
-che cosa ci fai tu qua? - mi domanda con tono fin troppo tagliente
-sono venuto a parlarle del mio rapporto con vostra figlia,di come abbiamo capito di amarci e ci siamo fidanzati quindi le chiedo cortesemente di ascoltarmi- domando in tono fin troppo serio che lui con un cenno del capo acconsente così mi ritrovo dopo aver dimenticato il discorso che mi ero preparato a improvvisare.
-Come lei ben sa, mi sono fidanzato con sua figlia...il mio angelo. All'inizio non andavamo d'accordo, ci odiavamo o almeno era quello che credevo fino a settembre. È stato lì sul treno che mi sono reso conto che il sentimento che provavo non era odio bensì era amore. Ma ero certo che per lei, dopo tutto il dolore che gli avevo fatto provare, non fosse così. Perciò avevo deciso di accontentarmi di essergli amico, veramente mi sarebbe bastato se ciò significava averla accanto. Poi così per caso è nato una sorta di scambio di dediche che io le lasciavo e mi firmavo con l'iniziale del mio secondo nome "H" ma lei non sapeva o meglio non ricordava che io ne possedessi uno. Lei voleva sapere la mia vera identità ma io non ero pronto per lasciarla in modo definitivo. Ero certo che se lei avesse saputo che dietro quei pezzi di carta ci fossi io avrebbe smesso di leggerli e avrei perso anche la sua amicizia. Ma poi una serie di coincidenze sommate ai geni ereditati da sua moglie avevano fatto saltare la mia copertura e lei aveva capito che ero io il fantomatico "H" ma nonostante ciò aveva accettato di venire al ballo di Natale con me e poi lì a quella festa sotto la nostra quercia, la quercia del cuore ci siamo baciati e fidanzati.
Io la amo con tutto il cuore e non le farei mai del male ve lo giuro. Le chiedo di pensarci bene, se rifiutare o accettare, perché per sua figlia sarebbe un vero e proprio trauma sapere di non avere dalla sua parte il proprio padre. Io un padre dalla mia parte non lo ho mai avuto. Dalla morte di mia madre, lui per me non c'è mai stato, so cosa si prova e non lo consiglio a nessuno tanto meno a Rose, la mia unica ragione di vita.-spiego concludendo il monologo
Il signor Weasley mi fissa con uno sguardo indecifrabile:
-Mi dispiace Scorpius per ciò che hai dovuto affrontare, sono al corrente della situazione tra tuo padre e te. Infatti io non commetterò il suo stesso errore e starò dalla parte dei miei figli sempre. Nonostante tutto. Vedo la luce nei tuoi occhi, è la stessa che vedo nei miei quando penso o vedo mia moglie Hermione. Capisco che la ami e sono contento che mia figlia abbia trovato una persona come te. - dice il padre di Rose
-grazie, Signor Weasley - rispondo
-dammi del tu, chiamami Ron. Sono pur sempre il tuo futuro suocero. - dice Ron ridacchiando sbalordendomi.
Ecco ho aiutato il mio angelo.
Sono felice.
E col sorriso stampato sul volto esco dalla stanza e mi dirigo verso la cucina pronto ad affrontare un’altra giornata con Rose, la donna che amo e che proteggerò sempre anche a costo della mia stessa vita.

LA QUERCIA DEL CUORE // SCOROSE//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora