cap.21-dolore trattenuto

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ROSE

💫

Appena uscita,trovai Scorp osservare il maestoso albero di natale, in silenzio tanto che non notò la mia figurati miei cugini e parenti erano usciti per comprare gli ultimi regali da mettere sotto l'albero, io avevo già acquistato tutto, così eravamo solo io e lui a casa.
Lo osservai, sembra perso in chissà quale pensiero con la mascella contratta e le mani strette in dei pugni che gli facevano diventare le nocche bianche. Stava pensando a qualcosa che lo faceva soffrire e io cautamente mi avvicinai sfiorandogli con una mano la schiena. Lui con quel tocco rabrividì ma si calmó. E voltandosi lentamente verso di me mi disse:
-Questo è l'ennesimo Natale che passo senza mia madre... Mi manca tanto. -
-sai me la ricordo sempre con quel sorriso rassicurante in ogni situazione -
-Hai ragione, anche quando la malattia l'aveva colpita lei non aveva mai perso il sorriso infatti spirò il suo ultimo respiro con quello stampato sul volto-
-Hai visto la sua morte? - chiesi
-Si, avevo solo 5 anni quando lei mi lasciò e io stetti accanto a lei fino alla fine imponendomi di non piangere per fargli ricordare un me senza lacrime-
-io non ci sarei riuscita... - commentai
-Lo so... Sei veramente troppo emotiva-disse stirando un sorrisino
-se posso chiedertelo... Perché non hai rapporti con tuo padre? - dissi ma vedendo che lui non parlava dissi-non sei obbligato a rispondere se non ti va-
-No, voglio parlartene. Sai sei tu la prima persona a cui racconto la storia per intero. Ad Albus ho detto solo di aver litigato ma non ho mai detto il motivo. Durante le vacanze di natale del mio primo anno ad Hogwarts tornai a casa ma, come sempre dalla morte di mamma, papà non c'era -
-e con chi trascorrervi il natale? - chiesi io non capendo
-con July, la mia Tata. Sai papà l’aveva chiamata subito dopo la morte di mamma per prendersi cura di me. Lui si era buttato sul lavoro tralasciando tutti e tutto. -
Lui mi raccontava e io di tanto in tanto annuivo.
-una sera mentre io ero in salotto lo vidi arrivare ma lui mi disse che era venuto a prendere una cosa in ufficio e che se ne sarebbe andato presto. Pensa tu non mi disse nemmeno buon natale! Io allora non vedendoci più dalla rabbia lo insultai e lui mi rispose dicendomi che non stava con me perché assomigliavo caratterialmente ad Astoria, mia madre mentre per aspetto ero tutto lui. Ci rimasi malissimo sentendomi dire quelle parole tant è che me ne andai su in camera, presi la valigia e andai via di casa lasciandolo da solo in salotto. Non sapendo dove andare, il primo luogo che mi venne in mente fu casa di tuo cugino che mi accolse insieme alla tua famiglia, a braccia aperte. Da allora non ho più avuto contatti con mio padre, lui non mi ha mai cercato e io ho fatto lo stesso. Ma va bene così! Non ho bisogno di lui, ho una nuova famiglia accanto... La tua. - mi raccontò senza versare nemmeno una lacrima
-Mi dispiace, non immaginavo che vi fosse dietro tutto questo. Concordo con te adesso hai una nuova famiglia pronta ad accoglierti a braccia aperte. Ma ti consiglio di parlare con tuo padre, è l'unica parte della tua famiglia biologica che ti rimane. - dico abbracciandolo
-Grazie, terrò a mente il tuo consiglio-
-Scorp, ti conosco so che stai trattenendo le lacrime che con me non devi trattenere quindi sfogati, ti fa bene-dissi accompagnando il mio discorso da un forte abbraccio
-Rose... Ti amo! ❤️-mi rispose e calde lacrime mi bagnarono la schiena.
Così rimanemmo per un altro lasso di tempo, minuti, ore, secondi... Non lo so, so solo che in quel l'abbraccio è in quelle lacrime c'era tutto il dolore che Scorp aveva tenuto dentro di sé per ben 11 anni.
-Scorp…-
-mhh…-mi rispose di rimando staccandosi dall’abbraccio e osservandomi con quei suoi occhi color tempesta
-ti voglio mostrare un posto-dissi trascinandolo in giardino
-questa qui è una casa sull’albero? -disse Scorpius ritrovandosi davanti ad una maestosa struttura in legno situata su un albero di ciliegio.
-si ma questa non è una casa sull’albero ma questa è la casa sull’albero. L’ho costruita io insieme all’aiuto di Albus ed è qui che ci rintanavamo quando volevano staccare la spina.- dissi iniziando a salire la scala di corda.
-sai è come se in queste mura tutti i problemi scomparivano o almeno è questo l’effetto che fa a me,spero che faccia lo stesso effetto anche a te.-gli spiegai
Passammo il resto della giornata lì dentro la casetta sotto a delle coperte che sicuramente avevano lasciato io e Albus l’ultima volta che ci eravamo andati. Raccontai a Scorp del nostro primo incontro che neanche lui ricordava e del discorso avuto con la mamma e zia e tra baci e carezze ci addormentammo, dimenticandoci dei miei parenti che sicuramente molto preoccupati ci cercavano.

LA QUERCIA DEL CUORE // SCOROSE//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora