cap.29-capodanno

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ROSE

💫

Da quel giorno, da quella rivelazione, da quella lettera così toccante è passato un bel po' di tempo. Oggi, l’ultimo giorno dell’anno sono pronta a risplendere e aiutare Scorp con l’incontro con suo padre.
Ho deciso di indossare per la prima volta tutti i regali che mi hanno fatto i miei parenti a Natale, anche se la collana con le iniziali la indosso da quel giorno…non l’ho mai tolta e non intendo farlo perché è come se una parte di Scorp è accanto a me con quella collana.
Draco sarà qui a momenti. E’ da ieri sera che non vedo Scorp sicuramente il pensiero di rivedere il padre dopo tutti questi anni deve essere molto doloroso e di conseguenza non sa come comportarsi. Stringergli la mano o abbracciarlo? Sinceramente non so nemmeno io che cosa farei al posto suo ma dopo che ha letto la lettera della madre è cambiato, non so cosa c’era scritto perché dopo aver letto il “tesoro mio” mi sono addormentata; svegliarsi la mattina alle 5 non fa bene! Ho provato a chiedergli che cosa ci fosse scritto ma lui mi ha risposto sempre in modo molto vago parlando di una promessa che deve mantenere ma riguardo cosa nello specifico non so. Alla fine ho lasciato perdere, è una cosa tra lui e sua madre; se un giorno me ne vorrà parlare io sarò lì ad ascoltarlo.
Adesso sono in giardino seduta sull’altalena costruita da papà quando ero piccola…sono caduta molte volte da qui ma è rimasta sempre una testimone dell’infanzia meravigliosa che ho trascorso per questo non la voglio togliere. Sento un fischio…una smaterializzazione….Draco è arrivato.
-Buongiorno Draco, come va?-chiedo cordialmente notando che anche lui come il figlio sia teso. Come ho fatto a capirlo? Semplice…tutti i Malfoy assumono degli strani atteggiamenti, ad esempio, quando sono nervosi si passano la mano nei loro capelli biondi o quando sono arrabbiati stringono le mani a pugno talmente forte da far diventare le nocche bianche; vedere per credere!
-Bene,Scorpius?-
-Nella sua camera non lo vedo da ieri- confesso
-Mi potresti accompagnare-mi domanda
-certo-
Così mi ritrovo a percorrere casa mia, sotto lo sguardo sbigottito di tutti, con Draco al mio fianco. Dico io, sapevate che sarebbe venuto perché guardarlo in quel modo con gli occhi fuori dalle orbite no?! Solo Albus ha una reazione normale nel vederlo, lo saluta e dopo di lui anche tutti gli altri chi in modo più cordiale chi in modo più restio.
-Eccoci arrivati- dico davanti alla porta della camera di Albus e Scorp
-te la senti? Se vuoi lo vado a chiamare…-
-No, voglio entrare e fare l’uomo dopotutto ho affrontato cose ben peggiori-esclama
E così entra, Scorp è seduto davanti alla scrivania e guarda fuori dalla finestra quindi ha visto l’arrivo del padre e non è sceso…
-Scorpius-dice Draco e il figlio sussulta nel sentire dopo tanto tempo quella voce.
-vi lascio soli-dico avranno molte cose di cui parlare da soli mentre Scorp si volta e si alza posionandosi esattamente di fronte al padre
-no!-esclama Scorpius con fin troppa enfasi
-rimani ti prego-mi chiede ma più che una richiesta sembra una supplica come se lui non riuscirebbe a sopportare il fatto di dover rimanere da solo con Draco.
-OK-dico ottenendo un cenno di consenso da Draco
Mi siedo sul letto di Scorp mentre i due si siedono nel letto di Albus difronte a me.
Inizialmente si scrutano non sapendo cosa dire. Qui tutto è teso, l’aria è tesa talmente tanto che si potrebbe tagliare a fette con un coltello poi cominciano a parlare, somiglia a una partita di ping pong infatti faccio volare i miei occhi da una persona all’altra, discutono come se io non fossi presente e forse è un bene, non saprei che dire se mi tirassero in causa. Draco si scusa per il suo comportamento passato promettendo che non si ripeterà più, si scusa per non averlo cercato giustificandosi dicendo che magari Scorp avrebbe vissuto una vita migliore senza di lui. Alla fine dopo diversi dibattiti Scorpius dice al padre che nella lettera della madre lei gli chiedeva di fare una promessa che lui fin ora non ha mantenuto anche se non ne sapeva l’esistenza e quindi vuole rimediare. Si alza dal letto e si avvicina al letto dove sono seduta, apre il cassetto del comodino ed estrae la lettera. La legge ad alta voce, sto piangendo, deve essere stato molto difficile scrivere una lettera al figlio consapevole di dover morire e di non poter vedere l’evolversi della sua vita. Ho la vista offuscata dalle lacrime e nella stanza aleggia uno strano silenzio, non capisco il perché. Fino a poco fa si urlavano contro e adesso? Asciugo con la mano alcune delle lacrime che non mi permettevano di vedere e noto che padre e figlio sono abbracciati. Che bello! Hanno fatto pace!
Lentamente Scorpius si avvicina a me nuovamente, mi accarezza la guancia e asciuga una lacrima sfuggita al mio controllo.
-grazie Rose, per tutto- mi sussurra per poi baciarmi dolcemente non curandosi del fatto che ci sia il padre qui con noi e che molto probabilmente ci stia fissando.
Missione compiuta!

LA QUERCIA DEL CUORE // SCOROSE//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora