Nei giorni successivi Gabriele torna rapidamente alla quotidianità: si sveglia presto al mattino ed in attesa che riprendano le lezioni in facoltà, studia tutto il giorno a casa, tenendo fuori qualunque distrazione, il cellulare, la tv, gli amici ed anche Alessandro.
Le ore trascorrono senza che nemmeno se ne accorga, salta le pause ed accade anche che si dimentichi di fermarsi per il pranzo.
È sempre Alessandro a cercarlo al telefono ed ogni giorno propone di fare qualcosa insieme, che sia un pasto o una corsa al parco o semplicemente un film alla tv prima di andare a dormire, ma Gabriele rifiuta con gentilezza ciascuna di queste offerte: gli dispiace declinare i suoi inviti, ma sa che se si incontrassero non si accontenterebbero di passare solo poco tempo insieme e lui adesso non può permettersi di distrarsi troppo a lungo, né vuole costringere Alessandro alla vita da eremita che ha scelto per se.
Al terzo giorno di questo tour de force, verso sera, quando è ancora seduto alla scrivania davanti al pc intento a sistemare la struttura di una presentazione, sente suonare alla porta.
Si volta stranito, come se quel suono non gli fosse familiare, tanto è immerso nel suo lavoro, poi realizza di cosa si tratti e si alza per andare ad aprire.
Quando apre il portone si trova davanti Alessandro, ancora con l'abito, evidentemente di rientro dall'ufficio.
"Ciao, che ci fai qui?" chiede restando in piedi all'ingresso con la mano sulla maniglia.
"Sono passato a vedere cosa stai combinando" risponde serio Alessandro. "Mi fai entrare o mi cacci subito?"
"No, scusami, certo entra, sono solo sorpreso di vederti."
Alessandro entra in casa ed a fatica riesce a vedere dove mette i piedi: la casa è completamente buia, fatta eccezione per la lampada da tavolo sulla scrivania ed il monitor del pc ancora attivo.
Gabriele si affretta ad accendere la luce: "Non mi ero accorto si fosse già fatto così buio..." si avvicina allo schermo per vedere l'orario.
"Gabriele sono quasi le ventuno, è normale che sia buio a quest'ora."
"Accidenti! Le ventuno?!" Gabriele inizia a parlare a raffica mentre armeggia con la sua postazione di studio: "Devo spegnere, andare a dormire, altrimenti domani mattina non riuscirò a svegliarmi in tempo per andare in facoltà, ho un appuntamento con il professore alle 9:30 nel suo ufficio, devo consegnargli questo lavoro, ma non è ancora completo, ..."
Mentre Gabriele prosegue in questo sproloquio, come sempre quando sta per perdere il controllo, Alessandro rimasto in piedi vicino all'ingresso lo osserva con le mani in tasca, l'espressione preoccupata e scuote il capo. Poi si avvicina, gli mette le mani sulle spalle bloccandone i movimenti convulsi e lo guida lentamente verso il divano.
"Siediti" si accomoda di fianco a lui. Gabriele lo guarda cercando di capire le sue intenzioni.
"Hai mangiato oggi?"
Gabriele aggrotta la fronte cercando di ricordare. "Sì, sì ho mangiato... sì, qualcosa avrò mangiato, ho preso il the mentre leggevo gli articoli, ecco sì, mi ricordo, ho preso il the"
"Un the?"
"Sì, non ho fame in questo periodo..."
Alessandro sposta lo sguardo e fa un respiro profondo stringendo le mani a pugno, come se si stesse trattenendo.
"Facciamo così: adesso ti fai una doccia, ti metti qualcosa di comodo ed esci con me a fare un pasto vero."
"Ale, davvero ti ringrazio, ma non posso, a quest'ora avrei dovuto già essere a dormire..."
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Una vita sospesa a meta' (boyxboy)
RomanceGabriele studente universitario tanto determinato e sicuro sui suoi obiettivi, quanto spaventato e incerto quando si tratta di sentimenti. Dopo aver collezionato alcune esperienze deludenti, ha plasmato interamente la sua vita attorno allo studio e...