CAPITOLO 40

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Il resto del fine settimana di Gabriele trascorre scandito dal programma serrato previsto dall'organizzatore: trekking, rafting, esercizi di orientamento e momenti conviviali. In tutto questo il cellulare resta sostanzialmente dimenticato in fondo allo zaino e solo a sera ha la possibilità di riprenderlo per una breve telefonata a Alessandro.

Il tono è più rilassato dopo il chiarimento del giorno precedente: nonostante si percepisca ancora una nota di preoccupazione nella sua voce, durante quei pochi minuti al telefono, Alessandro riesce a mostrarsi leggero ed ironico come al suo solito e la prospettiva di anticipare di qualche giorno il suo arrivo a Milano aiuta a mantenere l'atmosfera più serena tra loro.

Quando la domenica nel tardo pomeriggio Gabriele fa rientro a casa, decide di concedersi un lungo bagno in vasca a beneficio dei dolori muscolari conseguenti l'intensa attività fisica degli ultimi tre giorni. Rilassato nell'acqua tiepida e profumata, con la sua playlist preferita in diffusione sull'impianto stereo (siano benedette le manie di Alberto!), la testa abbandonata sul bordo della vasca e gli occhi chiusi, ripensa ai giorni appena trascorsi.

E' soddisfatto di come sono andate le cose: ha la netta sensazione di sentirsi davvero parte di quel gruppo di lavoro e non solo lo studentello di turno al quale è stata fatta la grazia di partecipare al progetto. Nonostante gli altri abbiano tutti più esperienza di lui, si sente ben accolto ed è riuscito a instaurare un buon rapporto con ciascuno dei colleghi, che sembrano apprezzare la sua personalità e la sua umiltà. Era la prima volta che affrontava un'esperienza di team building di quella portata ed è assolutamente felice di averlo fatto, sa che resterà nel suo bagaglio formativo a lungo, come una delle attività più interessanti e divertenti al tempo stesso. Anche se questo ha voluto dire dover rinviare l'incontro con Alessandro. Per ovvie ragioni si sono sentiti poco in quei giorni e questo ha alimentato più che mai il suo desiderio di rivederlo quanto prima. E' consapevole che ormai quell'uomo si è insinuato nella sua vita e vi ha messo radici. Forse non sono ancora radici così forti da poter resistere a qualsiasi avvento avverso, ma lo sono abbastanza da riuscire ad alimentarsi giorno per giorno conquistando uno spazio crescente nella sua mente. Gabriele si rende conto infatti, che sempre più spesso gli capita di pianificare qualunque cosa, persino la più banale, includendo Alessandro con totale naturalezza: che sia un film da vedere, un luogo da visitare, un'attività da provare,... E' qualcosa che non gli era mai successa prima. Non è solo voglia di condividere, perché questo presupporrebbe già una prima fase di ideazione ed una seconda nella quale decidere chi coinvolgere. E' proprio un nuovo modo di pensare: adesso pensa spontaneamente per due. Come se non fosse più concepibile immaginare se stesso senza Alessandro a fianco. La cosa che ancora di più lo sorprende però, è che di fronte a questa consapevolezza il suo istinto di conservazione non si desta, rimane sopito, non rileva questo cambiamento come una minaccia, come accadeva fino a pochi mesi fa. Gabriele sorride di questa novità e si crogiola nel calore che gli procura.

Decide di chiamarlo, tira fuori un braccio dall'acqua, afferra il telefono abbandonato lì vicino e fa partire la videochiamata. Alessandro accetta e presto sul display compare il suo volto stanco con lo sfondo della sua camera da letto. 

"Buonasera bellezza! Dove sei?" chiede Alessandro che stenta a riconoscere l'ambiente alle spalle di Gabriele.

"Nella vasca" spiega con un gran sorriso Gabriele. 

Alessandro fa uno sbuffo divertito, si porta una mano sugli occhi in un gesto esasperato: "Ho capito, hai chiamato per torturarmi."

"Ma no figurati, ti ho chiamato per sentire come stavi. Non hai una bella cera Ale" ammette con tono triste Gabriele.

"Lo so, mi sono appena visto allo specchio e ho fatto fatica a riconoscermi anche io. Sto dormendo poco ultimamente e non riesco a recuperare."

"Oggi sei riuscito a prenderti qualche ora di riposo?" 

Una vita sospesa a meta' (boyxboy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora