CAPITOLO 10

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L'indomani mattina Gabriele si sveglia intorno alle undici, prepara velocemente uno zaino con i vestiti per il weekend con gli amici ed indossa la tenuta da moto. Sta per uscire quando abbandonati sul tavolo della cucina nota i fiori e il libro che gli ha regalato Alessandro solo qualche ora prima. Mette i fiori nel vaso vicino alla finestra, nella speranza che quella poca luce che filtra dalle persiane possa essere sufficiente per farli sopravvivere fino al suo ritorno e infila il libro nello zaino.

Scende in garage e quando è già in sella alla moto pronto per uscire il telefono squilla per una chiamata di Luca:

"Pronto"

"Buongiorno" risponde Luca, la voce ancora impastata.

"Buongiorno a te, scommetto che ti sei appena svegliato. Io stavo venendo a prenderti..."

"Ti chiamavo proprio per questo. Cambio di programma: per quanto mi alletti l'idea di trascorrere le prossime due ore appiccicato al tuo culo, proprio non ce la faccio..."

"Sei messo così male?"

"Amico, ho un hangover pazzesco, erano anni che non mi sentivo così! Ho già chiamato Andrea, gli ho detto che vengo in macchina con loro. C'è posto anche per te se vuoi, non sei obbligato a portare la moto"

"No, no, muoio dalla voglia di guidarla un po'. Io vengo in moto, ci vediamo lì. Mandami l'indirizzo della casa."

"Ok centauro, a dopo. Sii prudente."

Gabriele parte alla volta del mare, solo con i suoi pensieri. Non gli dispiace affatto che Luca abbia rinunciato, non ama in generale portare qualcuno in moto per lunghi tratti, tanto più se si tratta di una persona alle prime armi.

Come accade sempre quando è in sella alla sua adorata motocicletta, lungo la strada col vento addosso, le vibrazioni del motore ed il rombo delle accelerazioni riordina i pensieri. Mentre il paesaggio sfila incantevole intorno a lui, riflette su quanto accaduto nelle ultime settimane, sul suo rapporto con Alessandro, sulle sue croniche difficoltà di esternare i suoi pensieri e le sue emozioni, sulle sue aspettative e i suoi desideri per il prossimo futuro.

Certo che sono proprio un ipocrita! Me la prendo tanto perché Alessandro se ne è andato adesso, quando io pianifico di fare lo stesso tra qualche mese dopo la laurea. Che coglione! Non ragiono mai, mi lascio guidare dalle paure. Dovrei essere più freddo nel valutare certe situazioni. Se anche fosse rimasto e avessimo continuato a frequentarci, io dopo la laurea che faccio? Resto qui per un uomo? Proprio ora che devo iniziare a farmi esperienze? Devo costruire il mio curriculum, avrò bisogno di cogliere le opportunità migliori che riuscirò a procurarmi senza pormi alcun limite, né di luogo né di altra natura. Se davvero voglio raggiungere una buona posizione nel giro di qualche anno, devo fare gavetta, non avrò comunque tempo per coltivare una relazione importante. Non è proprio il momento. Alla fine è stato meglio così, che se ne sia andato ora, magari tra qualche mese avrebbe potuto essere più doloroso il distacco, quando sarò io a partire. Forse dovrei davvero fare come suggerisce Luca, non prendere niente sul serio, divertirmi senza coinvolgimenti e lasciarmi così libero da qualsiasi vincolo per quando sarà il momento di fare scelte che Dio solo sa dove potrebbero portarmi. 

Certo che le sensazioni che provo con Alessandro sono una bella novità per me, sento un coinvolgimento totale, un'intesa istintiva che non ho mai trovato con nessun'altro prima. E' un peccato che ci siamo incontrati adesso, magari tra qualche anno avrebbe potuto essere diverso, chissà? Ma certe cose non si programmano, accadono e puoi decidere di coglierle o di lasciarle andare. In questo caso non è stato necessario neanche scegliere, l'allontanamento è avvenuto spontaneamente per cause di forza maggiore. Avrò sempre un bellissimo ricordo di lui e magari col tempo farà anche un po' meno male. Adesso devo pensare a godermi questi giorni di relax con i ragazzi e ricaricare le batterie per le prossime prove, non posso lasciarmi distrarre di nuovo.

Una vita sospesa a meta' (boyxboy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora