CAPITOLO 35

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Il sabato mattina, durante la colazione consumata in hotel, Gabriele esprime la curiosità di vedere la sede della società per la quale andrà a lavorare, così escono ben prima degli orari degli appuntamenti fissati con i potenziali locatori.
Si spostano con la metro sia per praticità che per poter valutare anche quell'aspetto, visto che Gabriele non si dichiara disposto a portare la moto lì, almeno non da subito. Quando arrivano sotto il maestoso palazzo con l'enorme insegna dell'azienda che gli ha offerto lo stage, sorride come un bambino al luna park, perso nei suoi pensieri. Alessandro lo osserva incantato: rivede in quel bel viso sognante l'entusiasmo e la voglia di mettersi in gioco che aveva lui solo pochi anni prima, quando fresco di laurea si affacciava per la prima volta sul mondo del lavoro, attirato dai nomi delle grandi aziende dalla vocazione internazionale, come una falena dalle luci sgargianti. Poi pensa a quello che ne è seguito e si incupisce. Gabriele però non si accorge del suo turbamento, troppo preso ad osservare quel simbolo imponente davanti a loro ed a fantasticare su come cambierà la sua vita di lì a poco. Alessandro si ripromette che farà tutto il possibile, affinché Gabriele scampi al lato oscuro di quella passione e possa avere la fortuna di conoscerne solo gli aspetti migliori.

Poco più tardi si spostano per raggiungere il primo appartamento da vedere, che dista da lì una manciata di fermate della metro. Uno dopo l'altro vede tutti e tre gli appartamenti per i quali aveva gli appuntamenti. All'uscita dal terzo è sconsolato: nessuno presenta le caratteristiche che aveva auspicato, dovrà accontentarsi di una sistemazione precaria.
"Uff! Che mi consigli?" chiede a Alessandro, mentre sono seduti al tavolo di un bar a ragionare sui pro e i contro di ciascuno.
"Ardua scelta Gabriele. Come spazio a disposizione e stato dell'immobile, ti proporrei il secondo, ma hai notato il coinquilino?"
"Te ne sei accorto anche tu eh? Speravo fosse solo una mia impressione." 
"No no, quando ha capito che stavamo insieme non era per niente contento, anzi..."
"Ok lo spirito di adattamento, ma rischiare scenate omofobe mi sembra eccessivo!" afferma deciso Gabriele.
"Non se ne parla! Starei sempre in ansia a saperti lì dentro."
Gabriele frustrato si accascia, poggiando entrambi i gomiti sulle ginocchia.
"Non ti scoraggiare, vedrai che qualcosa salta fuori. Stasera chiediamo al mio amico se può darci qualche suggerimento, abitando qua da molto magari riesce a fornirci delle buone dritte." Alessandro accarezza il viso teso di Gabriele, che si sforza di mostrarsi sorridente.

All'ora concordata si recano  al locale convenuto per incontrare Alberto, l'amico di Alessandro. Lui è già seduto ad un tavolo e sta armeggiando col cellulare, ma non appena li nota si alza e allarga le braccia per accogliere Alessandro. Dal modo in cui si salutano si percepisce chiaramente che sono molto vicini, danno l'impressione di essere due fratelli che si ritrovano. Gabriele guarda Alessandro ridere felice con gli occhi che gli brillano ed esprimono un affetto infinito per quella persona. Sciolto l'abbraccio, Alessandro introduce Gabriele che tende la mano a Alberto: "Piacere di conoscerti."
Sorprendendolo Alberto esordisce: "Oh no Gabriele, piacere mio credimi! Muoio dalla curiosità di conoscere la persona che è riuscito a placare quest'anima in pena!", mentre lo dice Alberto osserva Alessandro che tergiversa per evitare di trovarsi al centro di un'imbarazzante conversazione. Si siedono e dopo aver ordinato da bere, Alessandro in breve aggiorna Alberto sui suoi ultimi spostamenti e lui fa altrettanto: l'ultima volta si sono incontrati a dicembre nella pausa natalizia, quindi in pochi minuti riescono ad allinearsi sulle rispettive vite. Alberto è di nuovo single dopo l'ennesima storia finita male, condizione che gli ha dato la spinta finale per decidere di accettare la proposta della sua azienda di trasferirsi per alcuni mesi nella sede irlandese. "Beh siamo stati fortunati allora ad incontrarci oggi, una settimana più tardi e non ci saremmo incrociati, tu saresti già partito" osserva Alessandro. "Già ormai manca poco, giusto il tempo di organizzare le ultime cose. Voi come mai avete deciso di passare il weekend qua a Milano?"
Gabriele gli spiega dei suoi studi, dello stage che sta per iniziare, del progetto di cui si dovrà occupare. "Grande! Mi sembra un ottimo modo per iniziare a fare esperienza!" replica con sincero entusiasmo Alberto.
"Sì, lo penso anche io. L'unico neo  è che siamo venuti qua per trovare una stanza da affittare, ma ho trovato tutte soluzioni poco soddisfacenti, quindi credo che dovrò adattarmi a stanze con studenti e tanto baccano!" cerca di buttarla sul ridere Gabriele, ma Alessandro sa che in realtà la cosa lo preoccupa più di quanto non voglia dare a vedere e gli stringe una coscia per fargli sentire la sua vicinanza. Alberto comprensivo si rivolge a Alessandro: "Ricordi quando, prima di andare ad abitare insieme, vivevo con quegli studenti subito dopo il nostro trasferimento da Torino? Oddio era terribile!" Alessandro annuisce e si lascia scappare una mezza risata amara: "Tu in quel caso sei stato veramente sfortunato: hai beccato la combinazione di studenti più casinisti e disordinati che potesse offrire tutta Milano! Se non ti avessi salvato io offrendoti la camera disponibile nel mio appartamento, saresti tornato a Torino e avresti mollato tutto!" "Credo proprio di sì!" conferma Alberto ridendo al ricordo di quel periodo. "Puoi suggerirci qualche agenzia alla quale rivolgerci per trovare di meglio?" chiede Alessandro. Alberto riflette un attimo e poi con scetticismo spiega: "Il mercato degli affitti di sole stanze non gira granché attraverso le agenzie, va più sul passaparola o annunci on line su siti specializzati che sicuramente avrete già preso in considerazione." Gabriele annuisce sconfortato e sospira. Alessandro lo attira a se per un abbraccio: "Non ti crucciare, qualcosa salta fuori di sicuro. Alberto ora ci aiuta a far girare la richiesta e vedrai che tra tutti i suoi contatti, qualcuno che voglia affittare una stanza c'è di sicuro, magari tra le nuove leve dell'ufficio..." Alberto ascolta, poi ad un certo punto la sua espressione cambia di colpo e si illumina: "Cazzo! Ho la soluzione a tutti i nostri problemi!" Alessandro e Gabriele lo guardano incuriositi, stentano a capire a cosa si riferisca, ma il suo ritrovato entusiasmo è curiosamente coinvolgente. "Io tra pochi giorni dovrò trasferirmi in Irlanda per alcuni mesi. Tu sei in cerca di una stanza. E' fatta!" Gabriele si irrigidisce: "Alberto ho capito dove vuoi andare a parare, ma io fatico a permettermi una stanza, figuriamoci un'intero appartamento!" "No, no, non voglio che tu paghi l'affitto. Dovrai fare fronte solo ai consumi. Io in cambio sarò sereno sapendo che la casa non è abbandonata o in balia di quell'inaffidabile di mio fratello, al quale stavo per chiedere di andare a dare un'occhiata ogni tanto, ma conoscendolo, non l'avrebbe mai fatto davvero!" Alessandro è raggiante: "Hai visto? Te l'avevo detto che qualcosa saltava fuori!" Gabriele è felice, ma è titubante e Alberto prosegue: "Domani potreste venire da me a vederla, ti spiego le cose essenziali, ti lascio una copia della chiave e poi quando vuoi ti trasferisci. Io partirò tra tre giorni, se per qualche giorno la casa resta vuota non è assolutamente un problema, lo sarebbe stata per mesi!" Il suo modo di fare è convincente e Gabriele inizia a cedere: "Dici sul serio? Questa cosa mi salverebbe la vita!" Gabriele  non riesce a credere alla fortuna che gli è capitata. Alberto fa cenno di sì con la testa convinto, poi alza un dito e aggiunge: "Alcune condizioni però per vivere in casa mia:  niente feste e  soprattutto niente sesso!" Gabriele e Alessandro per un attimo restano seri, ammutoliti, poi Alessandro tira un pugno nel braccio dell'amico: "Alberto, vaffanculo!" Alberto scoppia a ridere seguito a ruota dagli altri.

Una vita sospesa a meta' (boyxboy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora