CAPITOLO 39

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Gabriele è solo davanti al grande camino del rifugio. I suoi colleghi sono andati a dormire, ma lui non ha sonno e teme che se andasse adesso in camera finirebbe per rigirarsi nel letto rischiando di svegliare il suo compagno di stanza, così preferisce restare ancora un po' ad osservare la fiamma, sorseggiando thè caldo assorto nei suoi pensieri.
Il fisico in verità è provato ed anche un po' dolorante dopo la giornata appena trascorsa, iniziata con la sveglia all'alba e proseguita con oltre due ore di trasferimento in autobus fino alla località di montagna, da dove, zaini in spalla, sono partiti al seguito di una guida esperta che li ha condotti per circa 30 km di percorsi tra i boschi, fino a raggiungere il rifugio dove trascorrono la notte. Se il corpo quindi invoca un po' di riposo rigenerante, di contro la mente non è pronta a rilassarsi, ancora troppo impegnata a fare ordine tra i mille stimoli ricevuti dal mental coach durante la scarpinata, che si mischiano ai pensieri che da giorni non gli danno tregua e che riguardano la sua relazione con Alessandro. 

Infatti dopo avergli comunicato che quel weekend non si sarebbero potuti incontrare, ha notato un cambiamento nell'atteggiamento di Alessandro: l'ha sentito più freddo, distante, addirittura rancoroso. Questa novità lo spiazza completamente, perché non si sarebbe mai aspettato quel tipo di reazione. Ovviamente non è che immaginasse che ne sarebbe stato felice, ma dal momento che si è sempre mostrato molto comprensivo, non capisce perché questa volta si ostini a fare l'offeso. Tanto più che la ragione per la quale ha dovuto rinviare il loro incontro è legata al lavoro, al quale lui stesso ha sempre dato la priorità. Nei giorni precedenti si sono sentiti pochissimo: il messaggio del buongiorno, qualche altro sporadico qua e là nel corso della giornata ed una telefonata piuttosto sbrigativa alla sera, che è sempre stato Alessandro a chiudere, per un motivo o per l'altro. Contro ogni aspettativa Gabriele si è sforzato di  approfondire la questione, perché avrebbe voluto parlarne apertamente, in modo tale da far emergere il suo malessere ed insieme affrontarlo, magari trovare un po' di sollievo, ma Alessandro ha sempre risposto che non aveva motivo di preoccuparsi, che era solo stanco per via del lavoro e che il suo malumore non aveva niente a che vedere con il contrattempo del weekend.
In ogni caso Gabriele è angosciato da quella situazione. Fatica a riconoscere in quell'uomo il suo Alessandro. Rivuole il compagno attento, premuroso e allegro che, anche a distanza di migliaia di kilometri solo pochi mesi prima, è riuscito a farlo sentire apprezzato e desiderato. Invece le frettolose interazioni degli ultimi giorni lo hanno fatto sentire tremendamente solo. Gli mancano le sue attenzioni e persino le battutine che spesso gli fa sul suo costante conflitto tra mente e corpo, che Alessandro riesce a far emergere col minimo sforzo,  che lo fanno innervosire, ma che ora vorrebbe tanto subire di nuovo.

E' talmente preso dai suoi pensieri, che non si accorge di Marco che si avvicina alle sue spalle.
"Sei ancora qua tu? Soffri d'insonnia? " esordisce il nuovo arrivato, che prende posto accanto a lui sul piccolo divano a tre posti.
"Ciao Marco, no generalmente no, ma forse sono fin troppo stanco per dormire, non vorrei rischiare di svegliare il mio compagno di stanza. "
"No guarda per questo stai tranquillo, tu sei in stanza con Luigi, quello non lo svegli neanche con una cannonata! Lo mettiamo sempre con le nuove reclute, proprio perché, anche se il compagno di stanza dovesse essere rumoroso, lui neanche se ne accorgerebbe e dormirebbe come un bimbo tutta la notte, quando altri al suo posto stamperebbero un casino colossale!"
Ridono insieme  e Gabriele, per la prima volta, nota che Marco ha proprio dei bei lineamenti: illuminato dal riverbero del fuoco che crea un gioco di luci e ombre sul suo viso, si accorge degli zigomi alti  e della mascella ben definita, ombreggiata dalla leggera ricrescita della barba che esalta la sua virile avvenenza.
"Te la sei cavata egregiamente oggi, si vede che sei uno sportivo" lo elogia Marco, riferendosi alle attività condotte durante quella prima giornata.
"Grazie, mi piace tenermi in forma, cerco di andare a correre regolarmente e quando riesco, ci aggiungo un po' di esercizio a casa. Nel palazzo dove abito... o meglio, dovrei dire dove abitavo, a Firenze... avevamo una piccola sala attrezzi comune ed ogni tanto andavo a sfogarmi lì."

Una vita sospesa a meta' (boyxboy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora