Settembre 2011
Un sabato pomeriggio di afoso caldo californiano fa da scenario alla festa in piscina di casa nostra per il diciassettesimo compleanno di Peter. Lui e Evan hanno promesso ai nostri genitori che saranno responsabili dal momento che hanno coinvolto anche me, Matt e John. Inoltre, l'ultima volta che hanno dato una festa qualcuno di molto ubriaco ha avvolto parte del giardino e della veranda con della carta igienica, mandando su tutte le furie papà.
Il mio gemello li ha aiutati a sistemare le bevande in giardino, a spostare i tavoli e le sedie intorno alla piscina, a gonfiare i materassini da lasciare in acqua, gli piace ronzare intorno ai suoi due idoli.
Mentre io e John ci presentiamo in ritardo, perché ci siamo allenati tutto il tempo su nuovi trick al Peck Park. Perciò, con ancora lo skate sotto al braccio e una maglietta oversize maleodorante di sudore, incontro gli occhi di Peter.
Anche se non lo sopporto, non è carino arrivare in ritardo ad una festa. Nonostante tutto Peter ci viene subito incontro con un bicchiere in mano di quella che sembra essere birra. Porta una camicia ben abbottonata sul petto, da che ne ho memoria lui non è mai stato a petto nudo in pubblico.
«Ehi finalmente! Unitevi a noi, dai.»
«Scusaci Peter, avevamo raggiunto degli amici al Peck Park. Ma ci siamo!» mi anticipa John e, rivolgendosi a Matt, gli chiede in prestito un costume.
Poi il migliore amico di mio fratello rivolge le sue attenzioni verso di me. «E tu? Non partecipi? Dai, infilati un costume e fai un tuffo.»
Rifletto più del dovuto su ciò che sarebbe meglio rispondere, ma vengo interrotta come al solito da Lisa.
Ma da dove spunta sempre questa ragazza?
«Lasciala stare, Peter. La piccola K avrà sicuramente di meglio da fare che stare qui con noi...» lancia un guanto di sfida che decido di raccogliere subito. La passo ai raggi X e senza alcun dubbio noto il suo striminzito bikini.
«Il tempo di mettermi un costume fuori dagli standard infrachiappa e arrivo!».
Mantengo la mia promessa e in pochi minuti sono di nuovo in piscina.
Nonostante indossi un normale costume due pezzi, il mio corpo nel corso dell'ultimo anno è cambiato e sta diventando via via sempre più adulto. Qualcuno del gruppo se ne accorge, perché ammicca con un commento che trovo poco opportuno da rivolgere a una ragazza: «Hai capito la piccola Flaming come è cresciuta? Il seno le è esploso!» Si tratta di Tyler, uno stupido compagno di squadra di mio fratello. Lo fulmino con lo sguardo.
«Gira a largo Tyler! Un troglodita come te, lei neanche lo guarda!» mi anticipa subito Evan.
Ben fatto! Non avrei saputo dirlo di meglio.
Lisa, la fidanzatina dell'anno, si presenta con le sue due amiche: Susan e Jennifer, entrambe probabilmente nutrono una cotta per Evan, l'indiscusso belloccio della scuola.
Forse perché ha il solito fascino da ragazzo gentile e misterioso allo stesso tempo, un mix che piace alle adolescenti in piena fase ormonale.
Eppure, a volte, sembra che la cosa non lo incuriosisca affatto. Ultimamente quando si presentano delle occasioni con qualche ragazza si tira indietro all'ultimo oppure elenca una serie di difetti e caratteristiche che non possono combinarsi con il suo carattere chiuso e complicato.
Ormai il pomeriggio sta lasciando il posto alla sera, alcuni invitati salutano e prendono la via di casa. Siamo rimasti in pochi, così le amiche di Lisa propongono il classico gioco idiota che ad un certo punto salta sempre fuori alle feste tra adolescenti eccitati: obbligo o verità. Nessuno ha voglia di partecipare, ma sembra che a loro interessi poco.
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Me in Your Absence
RomanceKate Flaming pensava di essersi lasciata alle spalle i ricordi dell'adolescenza, le giornate tra i banchi di scuola e il suo primo grande amore: Peter Handerson, il migliore amico di suo fratello maggiore. Da qualche anno è tornata a vivere a Los An...