Gennaio 2012
Dopo la festa sento bussare alla porta, spero con tutta me stessa sia Peter. Mi viene un tuffo al cuore nel vedere il suo volto affiorare sulla soglia.
«Evan lo sa. Ne abbiamo parlato ieri.» Si siede sul letto al mio fianco.
Ora è reale.
Affondo i gomiti sul materasso per mettermi di fronte a lui.
«Bene.»
«Quindi... ora che è quasi ufficiale, è troppo sfrontato da parte mia se ti chiedessi di uscire?»
Un appuntamento... io e lui?
Oh, Cavoli.
«Non vedo l'ora» non aggiungo altro, mi mordo il labbro. Sto andando a fuoco, porto i palmi sulle guance ormai bollenti.
«Okay. Domani potremmo passare la giornata insieme... senza sotterfugi, io e te. Che ne dici?» domanda e il mio cuore fa le capriole.
«Dico... che si può fare» Peter mi lascia un delicato bacio sulle labbra in risposta.
Ci sdraiamo uno di fronte all'altro a raccontarci altre cose di noi, come l'altra sera. Poi riprendo tra le mani il disegno che mi ha regalato e lo ammiro al suo fianco. Si è creata un'atmosfera talmente dolce che non voglio finisca mai.
Decido di appendere il ritratto sopra la mia scrivania così da averlo sempre di fronte.
«Devo andare piccola K, altrimenti come faccio a svegliarmi in tempo domani mattina per il nostro appuntamento?» annuncia a un certo punto.
A me attraversa un pensiero che gli condivido subito: «Sarà il nostro primo appuntamento insieme...» sorridiamo, mentre gli sfioro il naso con il mio.
«Buonanotte, Cosa» lo prendo in giro con il soprannome coniato da me e Matt quando eravamo piccoli e ci fingevamo i fantastici 4.
«Come mi hai chiamato? Mi rimangio tutto e domani vado da solo.» scherza mentre affogo la risata nel suo petto, pian piano tutti i gesti sdolcinati tra noi stanno diventando del tutto naturali.
«'Notte piccola K» Devo ammettere che questo nomignolo inizia a piacermi, perché pronunciato dalla sua bocca assume un altro significato, suona finalmente in maniera sincera e affettuosa alle mie orecchie.
Quando mi appoggio al letto con il viso rivolto verso l'alto, mi ritrovo ancora a pensare a lui, a come ho ritrovato me stessa e mi senta viva grazie a Peter. Voltandomi sul fianco il mio sguardo si poggia sul ritratto e mi addormento così.
***
Sono nervosa per l'appuntamento, cosa dovrei indossare? Devo vestire casual?
Non riesco a pensare in maniera lucida, così prendo dallo scaffale il vinile dei Dire Straits e lo faccio suonare a tutto volume, ho bisogno di distendere i nervi. Sento bussare dall'altra parte del muro, è Matt che cerca di studiare e lo sto disturbando.
Scendo le scale per fare colazione e Peter mi raggiunge poco dopo con un sorriso stampato sul volto. Mi rivolge un bacio innocente sulle labbra.
«Pronta per oggi?» mi chiede mettendosi in bocca un pezzo di fetta biscottata.
Oh, mio caro. Non sai quanto!
«S-sì» sussulto.
In questo preciso momento entra dalla porta d'ingresso Evan, tutto sudato perché è andato a correre.
«Buongiorno» ci saluta.
«Ehi amico... dove vai? Pensavo che oggi ci allenassimo un po' insieme» dice scrutando l'abbigliamento per niente sportivo di Peter.
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Me in Your Absence
RomanceKate Flaming pensava di essersi lasciata alle spalle i ricordi dell'adolescenza, le giornate tra i banchi di scuola e il suo primo grande amore: Peter Handerson, il migliore amico di suo fratello maggiore. Da qualche anno è tornata a vivere a Los An...