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Marzo 2012

Evan

Rimango in attesa davanti a un pub per diversi minuti, camminando avanti e indietro diverse volte, preso dall'agitazione. Sto aspettando che la persona che mi ha dato appuntamento davanti a questo locale, si palesi.

Mannaggia a me. E se lui non si presenterà?

Mi soffermo a scrutare nervoso l'orario sull'orologio al mio polso, proprio un secondo dopo, alzando lo sguardo, lo scorgo sopraggiungere.

«Ciao. Scusami se ti ho fatto aspettare... ma c'era traffico questa sera.» Il viso di Alec si tinge di un sorriso genuino e imbarazzato.

«N-non ti preoccupare, anche io sono arrivato da poco» mento.

«Bene. Vogliamo entrare?» così mi fa strada all'interno del locale.

Non so cosa aspettarmi dalla serata, a dire il vero non riesco ad ammettere il reale motivo per cui gli chiesto di uscire.

Parliamo di diversi argomenti, chiacchierare con lui sembra così semplice e fluido che dopo diverse birre, grazie ai documenti falsi che mostro al barman, trovo il coraggio di chiedergli del suo orientamento sessuale.

«Alec, posso farti una domanda... molto personale?»

«Certo. Spara!» mi intima.

«Tu... quando hai capito di essere omosessuale?» lasciandolo per qualche secondo di stucco. «Insomma... non sei obbligato a rispondermi, anzi-» mi interrompe. «Non ti preoccupare. Però, non so dirti un momento preciso in cui ho realizzato di esserlo... è stato un crescendo. Forse, in qualche modo l'ho sempre saputo dentro di me.»

«Ah» annuisco curioso. «Hai mai avuto relazioni eterosessuali, prima?»

Le sue labbra si incurvano liberando una sonora risata. «Oh eccome! Ma non mi sentivo pienamente completo, non mi soddisfacevano. Non come-»

«Baciare un ragazzo» continuo al suo posto e lui addolcisce lo sguardo.

«Mentre tu, Evan, hai mai baciato un ragazzo?» domanda di punto in bianco. Mi sento andare a fuoco, spero non si accorga di quanto sono impacciato.

«Io, no. Ma che dici?!» lui mi scruta per diversi secondi in silenzio e con occhi scintillanti.

«Capisco.» abbassa lo sguardo, finché non lo ripunta malizioso nei miei confronti. «Ma ti piacerebbe, dico bene?» insinua.

«Io-io... non saprei.» Mi gratto la nuca dall'imbarazzo. «insomma, sono al quanto confuso al momento» confesso con voce tremante.

È la verità, ogni tanto mi capita di bramare le labbra di un ragazzo, ma di un unico e solo ragazzo...

«Ci siamo passati tutti, non ti devi vergognare con me.» appoggia la mano sulla mia, cercando di rassicurarmi e lasciarmi distendere i nervi.

***

Una volta fuori, lui si porta una sigaretta alla bocca.

«Ne vuoi una?» aprendo il pacchetto di Camel verso di me.

«Sì.» Me la accende con il suo accendino.

«Grazie per aver accettato il mio invito.»

«Non ti preoccupare, quando vuoi. Posso farti da guru del mondo gay... perché è di questo che si trattava stasera, non è vero?»

«Ci hai preso» affermo volgendo lo sguardo verso il basso e prendendo a calci i ciottoli del parcheggio.

«Be', anche se avrei preferito un altro tipo di serata...» mi dà una dolce spallata di intesa, per farmi intuire le sue intenzioni iniziali. «Ma sono felice se ti sono stato di aiuto. Magari, quando sarai pronto.» la butta lì.

«Okay.»

«O c'è già qualcuno nel tuo cuore?» spegne la sigaretta sotto il suo stivale.

«Sì.»

«Ma non sono ricambiato, perciò...» aggiungo.

«Be', se ti fa stare meglio, è molto comune avere un amore segreto e non corrisposto all'inizio... dovrai farti le ossa e incassare molti colpi, sappilo!» mi mette in guardia.

Annuisco con la testa e spengo anche io la sigaretta.

«Comunque, hai il mio numero. Per qualsiasi cosa, conta pure su di me.» si avvicina per salutarmi.

«Grazie Alec, davvero.» I suoi occhi si fanno ancora più vicini ai miei, nonostante la leggera differenza di altezza.

«Nel frattempo, ti auguro la buonanotte, bellissimo e misterioso Evan.» appoggia inaspettatamente le sue labbra sulle mie, in un gesto silenzioso e delicato.

«'Notte» rispondo tremante, ancora allibito da un'azione così spontanea e semplice.

Due ragazzi che dopo una serata insieme, tra chiacchiere e qualche bicchiere di birra, si scambiano un affettuoso bacio prima di salutarsi.

Appoggio l'indice e il medio sulle mie labbra ancora sconvolte da quel leggero bacio, osservandolo allontanarsi nel silenzio della notte.

Il mio primo bacio con un ragazzo, anche se appena accennato e a stampo. Sono sicuro che segnerà, in qualche modo, un passaggio nella mia crescita, tra ciò che ero e ciò che sarà o... forse sono sempre stato, ma dovrei trovare il coraggio di mostrarlo anche al resto del mondo.

Meglio andare per gradi.

Mi dirigo a casa con qualche consapevolezza in più e qualche turbamento in meno, dovrei solo imparare ad accettarmi.

Soprattutto, confessarlo ad alta voce, incominciando dalle persone che più mi vogliono bene.

Ma è sempre così difficile.

Dannatamente difficile.

Nel silenzio e nella penombra della mia camera, osservando Peter addormentato e trasognante, capisco che potrei cominciare proprio da lui.

Dall'altra metà del mio cuore.

Dall'altra metà del mio cuore

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Capitolo di passaggio... ma fondamentale per lo sviluppo della storia.

Secondo voi come andrà a finire tra Alec e Evan?

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