Prologo

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Il tempo si è fermato, tutto intorno a me gira al rallentatore mentre con la testa viaggio altrove.

"Non posso credere che tu sia venuta qui per chiedermi di diventare partner. Come Bonnie e Clyde? O Thelma e Louise?" Le chiedo totalmente incredula, non ho mai minimamente pensato a questa opzione e mi stupisce che proprio lei lo abbia fatto.

"No.. non voglio che siamo partner.. Mai nella vita" fa una leggera pausa come per trovare una formula corretta per esprimere il suo pensiero "Io e te.. Saremo... socie.. una società di responsabilità limitata.. Zulema e Macarena srl"

Continuo a lavorare per non dover incrociare il suo sguardo, ho bisogno di pensare e, per farlo, devo distaccarmi più di quello che sono già nei suoi confronti. Non mi fido di lei. Non mi piace. Non la voglio di nuovo nella mia vita. Questa volta posso scegliere, non è un obbligo come in carcere.. basterebbe un semplice no.
Chiudo tutti gli sportelli delle lavatrici "Ti vorrei ricordare che a Cruz del Sur hai provato ad ammazzarmi un paio di volte"

La sua risposta non tarda affatto ad arrivare "E tu mi hai iniettato aria nelle vene fino a quasi farmi scoppiare il cuore"

Mi siedo e inizio a cambiarmi, continuando a non guardarla in faccia mentre sento il suo sguardo su di me "Mi hai fatto abortire"

"La tua famiglia ha torturato e ucciso il mio fidanzato come se fosse un maiale" la sua voce non è incrinata dalla rabbia, sta elencando i fatti con un'oggettività che rasenta l'agghiacciante.

"Hai fatto uccidere mio padre e mia nipote" ed è anche morta mia madre per colpa tua.. anche se non sei stata tu a premere il grilletto.

"E tu hai cercato di impiccarmi mentre facevo pipì" finisco di cambiarmi e finalmente sposto lo sguardo su di lei.

Potremmo continuare a rinfacciarci le cose all'infinito ma sarebbe solamente una grandissima perdita di tempo "Molto bene.. non vedo alcuna valida ragione per essere socie: noi due ci odiamo" abbiamo fin troppe buone ragioni per evitarci a vita, ma allora perché ne stiamo ancora parlando?

"Ed è proprio per questo.. l'odio è il più potente dei motori" il suo sguardo magnetico e penetrante mi scruta. Lei o meglio il suo mondo pieno di adrenalina e pericolo.. non vorrei ma mi manca terribilmente. Questa vita monotona non mi appartiene. Questa tranquillità non mi appartiene. Sto soffocando nella mia routine di merda. Mentre sono qui a combattere contro i miei stessi pensieri lei si affretta a fornirmi una seconda prospettiva del nostro futuro "Abbiamo anche un'altra opzione.. non ci vediamo mai più" non sono sicura di volerlo ammettere nemmeno a me stessa ma queste ultime parole mi scavano dentro una voragine ".. ci incontreremo su un autobus che fa viaggi per pensionati" quest'ironia pungente tipica di lei mi distoglie l'attenzione da quella voragine e mi fa scappare un mezzo sorrisetto divertito. L'immagine di noi due anziane, con i capelli bianchi e le dentiere, è grottesco e buffo allo stesso tempo.

"Beh.. immagino che non abbiamo niente da perdere" non la sto guardando ma potrei giurare di aver intravisto un sorrisetto soddisfatto sul suo viso. Mi volto e mi sciolgo i lunghi capelli biondi che tenevo raccolti nella pinza "E poi è da tempo che non prendo in mano una pistola" faccio spallucce e allora sì che vedo quel sorriso e quello sguardo complice.

Ci alziamo entrambe in piedi e andiamo l'una di fronte all'altra. È l'inizio di un altra avventura piena di pericoli e io non so se essere più terrorizzata o elettrizzata.

Mentre il cuore batte forte per l'adrenalina, in un angolino della mia mente non posso fare a meno di chiedermi: Macarena.. ma che cazzo stai facendo?

Due cuori e una caravana Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora