Come può una persona cambiare tanto davanti ai nostri occhi?
Una persona che mi ha portato così tanto dolore e sofferenza nella mia vita e in quella delle persone a me più care come può magicamente diventare l'oggetto del desiderio più irrazionale e profondo?
Zulema mi attrae come una calamita e questo mi terrorizza ogni giorno di più.
Ma con l'ecstasy in corpo, la paura è del tutto svanita, lasciando tutto lo spazio alla voglia di stravolgere gli schemi e superare i limiti. Voglio sbagliare. Voglio commettere questo errore.
Ballo in piedi nella penombra della caravana oscillando i fianchi, completamente libera.
Mi volto e la vedo sdraiata a testa in giù. Porto il mio viso molto vicino al suo e la guardo sottosopra. Le sue pupille sono dilatate e sembra così spensierata. Scoppio a riderle in faccia "Che cosa ridi?" Mi chiede in un sussurro ridendo a sua volta "Che cazzo ridi?"
"È la prima volta" le sussurro con un sorriso complice "È la prima volta che provi dell'ecstasy"
Lei si mette seduta per guardarmi negli occhi e convincermi di quello che sta per dirmi "A me sta roba non fa niente"
Rido perché è evidente che è una cazzata "Ah non ti fa niente?"
"Niente" scandisce bene la parola avvicinando pericolosamente il viso al mio.
"Non senti una specie di... Amore.. verso tutti quanti?" Le chiedo chiudendo per un istante gli occhi e aprendo le braccia. Lei ride, si prende gioco di me. È bellissima quando ride. Avvicino il mio viso al suo per sussurrarle seria "Sai di cosa avrei voglia?"
"Di cosa?" Mi chiede alquanto distratta un po' dalla droga e un po' dalla mia vicinanza insolita.
"Di toccarti la faccia" e fare di te tutto quello che voglio. Una forza di volontà immensa mi impedisce di dire tutto, mordendomi figurativamente la lingua.
Mi guarda negli occhi seria e mi si alza di scatto, aumentando la distanza fra di noi "Che cazzata" si avvicina barcollando al lavello per bere un bicchiere d'acqua "Sono fatta" sussurra più a sé stessa che a me.
Mi alzo e mi metto di fronte a lei. Non so quale forza abbia preso pieno controllo sul mio corpo e sui miei pensieri. È come se non fossi assolutamente padrona delle mie azioni per una volta. Appoggio l'indice sul suo viso e inizio a tracciarne i contorni con un tocco delicato. Lei si perde nel mio sguardo attento a fotografare il più piccolo dettaglio. È bellissima. La trovo magnetica e pericolosa. È la persona più intensa che io conosca. Arrivo a sfiorarle le labbra che una volta ho assaporatooer gioco. È stato come dare una goccia d'acqua a un assetato: ne voglio ancora.
"Noi non scoperemo" lo dice convinta, con quel solito tono fermo e deciso. Io le credo.
Rido appena "E tu pensi che io voglia scopare con te?" Annuisce convinta e questo mi fa sorridere ancora di più "Ma questo non ha senso" non ha davvero alcunissimo senso eppure.. "No?" Le chiedo guardandola dritta negli occhi ancora una volta. Rimane ferma ad osservarmi, studiando ogni mia minima mossa. Penso che forse sia meglio così, che probabilmente sta salvando entrambe da un errore madornale. Alzo le spalle "Bene.. andiamo a dormire allora" mi volto dandole le spalle. Faccio un passo forse due prima di sentirla afferrarmi per i capelli con decisione e tirarmi a lei. Appoggia le labbra sul mio orecchio. Un brivido. Uno di quelli che ti ricordi a vita. Mi spinge contro la credenza, afferrandomi la fronte prima che possa sbattere contro lo sportello. Le sue labbra stanno tracciando percorsi nuovi, regalandomi emozioni mai provate prima. Le sue mani sanno perfettamente dove andare, quali punti toccare, dove stringere, dove sfiorare, dove afferrare. Mi vuole.
Mi volto di scatto e mi perdo nel suo sguardo. Le prendo il viso tra le mani e la bacio. Lei ricambia immediatamente e ci attacchiamo come se non aspettassimo altro da troppo tempo ormai. Non c'è delicatezza. Affonda immediatamente la lingua nella mia bocca, ricercando la mia. La bacio e ne sento di nuovo il sapore, il sapore che non sono riuscita a dimenticare nonostante i miei sforzi. Mi spinge contro il mobile e attacca completamente il suo corpo al mio. La sento ovunque sopra i vestiti e la mia pelle brucia, concentrando tutto il mio trasporto in un unico punto: in mezzo alle mie gambe. La voglio. La voglio più di qualsiasi altra cosa al mondo. E la voglio adesso.
Non ci sono scuse. Questa volta lo facciamo per noi. Solo ed esclusivamente per noi due. Complici l'alcol, la droga ma soprattutto quel desiderio che non riusciamo a soffocare.
Mi priva del tocco prepotente delle sue labbra per guardarmi negli occhi indecisa su come procedere.È la prima volta che prendo un iniziativa e sussurro "Niente limiti stanotte" lo dico senza programmarlo, senza pensarci, senza ragionare sugli effetti. Lo dico perché lo voglio. Lo dico perché ne ho bisogno.
Mi volta di scatto e sento le sue labbra sul mio orecchio, sul mio collo, sulla mia spalla. La sua mano si intrufola davanti a me arrivando dritta dove voglio, scosta l'elastico dei pantaloncini e affonda. Entra con prepotenza, facendomi gemere. Si prende quello che vuole facendomi sentire profondamente desiderata. Sposto la mia mano indietro, mi inserisco nei suoi pantaloni e scopro che lei è eccitata quanto me. Anche io entro senza chiedere il permesso e la sento attaccarsi alla mia schiena, appoggiando il peso del suo corpo. Gemiamo insieme e respiriamo affannosamente. Non è la posizione più comoda, ne conosco di migliori e non vedo l'ora di fargliele vedere tutte. Mi volto e la bacio, la mia lingua percorre il suo collo e la sua scollatura. Le sue dita sono ancora nelle mie mutande. Afferro il braccio e lo tengo più vicino a me mentre appoggio il viso sul suo seno. Mi tiene ferma contro di lei mentre arrivo all'orgasmo velocemente. La spingo sul letto e sbottono l'ultimo bottone della camicetta lasciando scoperto il seno e mi siedo su di lei. Le sfilo la maglia e la bacio, la bacio come se il mio respirare dipendesse da quello. Perché è così e io me ne sono accorta in quel bar pieno di gente. Resta in reggiseno, le do una leggera spintarella e cade con la schiena sul materasso. Ridiamo. Sfilo velocemente i leggings, scosto gli slip ormai fradici e affondo il viso laddove ne ha più bisogno. Mi metto una delle due gambe sulla spalla per arrivare maggiormente in profondità. Inarca la schiena, si dimena, geme incontrollatamente. Finché le sue pareti non si stringono intorno alla mia lingue e viene urlando il mio nome. Il suo sapore è diverso da qualunque provato prima. Mi asciugo con il lenzuolo e salgo, la bacio, così che possa provare ciò che ho provato io e che possa sentire quello che ho sentito io. Dopodiché mi sdraio accanto a lei, cercando di riprendere fiato. Abbiamo superato un confine ben tracciato, il limite che ci eravamo imposte saggiamente. Sono saltati gli schemi e temo che non riusciremo mai a tornare indietro.
"Non pensarci" mi sussurra. Mi volto e incontro il suo sguardo, corrugo la fronte senza aver capito veramente "Non ci pensare" alterno lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra che vorrei tornare a baciare. Si mette su un fianco e con la punta delle dita traccia dei sentieri lungo il mio corpo scoperto "Niente limiti, nessun giudizio.. solo noi" le metto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"E domani mattina?" Chiedo temendo la risposta, consapevole che qualsiasi essa sia non andrà bene.
Appoggia le labbra sul mio seno, lo morde, lo stuzzica e fa in modo che io vada fuori di testa. Gemo. È incredibile come il mio corpo risponda al suo più leggero tocco. Con la bocca e sale fino ad incontrare la mia, prima di baciarmi mi sussurra "Non sarà accaduto nulla.. ma stanotte.. stanotte è nostra"
Per quanto tutto questo sia razionalmente inaccettabile, voglio godermi lei in queste ore senza pensare a ciò che verrà, commettendo così l'errore più madornale, ma allo stesso tempo dannatamente squisito, della mia intera esistenza.
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Due cuori e una caravana
FanfictionLe avventure di Zulema e Macarena durante la loro convivenza nella caravana. HELLO GUYSSSS!! Una promessa è una promessa e come sapete.. io le mantengo sempre! Sono tornata con questa nuovissima storia frutto della mia fervida immaginazione! Io...