Capitolo 9

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Due mani mi sfiorano i fianchi e capisco perfettamente chi è.

Mi giro appena e incontro un paio di occhi verdi desiderosi come non mai "Speravo che venissi"

"Mi stavi aspettando?" Chiedo al mio giocattolino preferito.

Gli presto un'osservazione in più, oggi è particolarmente elegante. È bello. Non si può certo negare. Senza dire una parola mi bacia stringono a lui. Un bacio molto erotico, passionale, quel genere di baci che fanno capire le intenzioni. Un bacio che al di là dell'attrazione fisica che si possa provare, non ha alcun significato per me. Un bacio che sa solo di incompleto. Mi lascia per sfoggiare uno dei suoi sorrisi soliti "Ho risposto alla tua domanda?"

"Decisamente" sussurro piano. Lui non ha idea di quanto mi servano le sue attenzioni per dimenticarmi di tutto il resto, ma per la prima volta in assoluto so già che non saranno assolutamente sufficienti. Questo bacio ne è la prova.

"Posso offrirti qualcosa da bere?" Mi chiede sedendosi accanto a me.

"No.. ma potresti fare ben altro" gli sussurro piano in maniera molto provocante.

"Mi permetterai di godere della tua compagnia questa notte?" Mi chiede quasi sicuro di una mia risposta negativa.

Ci penso un secondo in più questa volta, nella mia testa c'è sempre la solita domanda: maca che cazzo stai facendo? "Perché non lo scopri tu stesso?" Gli lancio uno sguardo che lascia ben poco ad immaginare. Mi prende per mano e mi fa fare un giro su me stessa facendomi ridere. Poi percorriamo l'intero locale sapendo perfettamente dove andremo a finire. Mi tira per la mano e riesco per un secondo a dimenticarmi di lei quando una figura femminile in abito da cocktail nero mi passa accanto. Non ne riconosco il volto ma il profumo è inconfondibile. Mi volto di scatto fermandomi sul posto. Non può essere. Mi dà le spalle mentre ancheggia ma i capelli che scendono oltre le spalle lisci e neri come la notte.

Non fa in tempo a percorrere tutto il locale che un ragazzo coraggioso le si affianca, facendola voltare, mostrandomi il profilo del suo volto.

Zulema.

"Ehi, perché ti sei fermata?" Mi chiede Michael tornando indietro.

"Io.. Niente" non l'ho mai vista così, forse una volta quando siamo evase in Marocco ma era all'inizio e mai mi sarei soffermata a guardarla come adesso. Con ammirazione, stupore e un briciolo di... Gelosia?
Ballano in mezzo alla pista, ha agganciato la sua preda e non la lascerà andare finché non avrà finito. Io invece sono immobile sulla stessa piastrella da almeno cinque minuti con Michael che scalpita accanto a me pronto a ricevere una cosa che non sono più sicura di volergli dare.

"Che stai guardando?" Mi chiede cercando di capire a chi rivolgo il mio sguardo sorpreso.

"Lascia perdere" lo dico più a me stessa che a lui. Lo guardo e gli sorrido. Potrei proseguire con la mia strada e sarebbe comunque la scelta più saggia ma invece... "Andiamo in pista" gli smonto così i suoi piani "Adoro questa canzone" lo prendo per mano e lo trascino in mezzo alla folla.

Iniziando a ballare e ringrazio il fatto che sia così bamboccio da permettermi di decidere ogni volta.

Passo circa un'ora in pista con Michael, ma con lo sguardo non riesco proprio a staccarmi da lei. Da lei che si sta esattamente comportando come un'idiota! Beve tanto, civetta con quel burattino.. un'irresponsabile!

Quando lui le prende la mano e si dirigono in bagno so perfettamente cosa sta per accadere ed è forse quello, mischiato all'alcol e alla rabbia del momento che mi porta ad attraversata con falcata militare la stanza. Riesco a prenderla per un braccio e la tiro a me, liberandola dalla presa dell'altro insignificante soggetto. Il suo sguardo scatta su di me, un po' sorpresa in realtà "Vieni con me" non glielo chiedo, glielo ordino. La trascino in un angolo dove la musica troppo alta ci permette di parlare "Che cazzo stai facendo? Ti sei già dimenticata di domani?"

Lei mi guarda e poi sorride vittoriosa, capisco in un secondo che sono caduta nel suo gioco perverso come una cogliona "Da fastidio, vero?" La guardo confusa, sapendo che qualsiasi cosa potrei dire sarebbe comunque quella sbagliata "L'irresponsabilità, intendo" puntualizza subito.

"Tu non ti comporti mai così" sibilo.

"Infatti.. perché quella che fa così.. sei tu" mi punta il dito contro "Datti un'occhiata e pensaci, Biondina.. spero che tu sia sufficientemente lucida per farlo" odio ammettere quando ha ragione ma.. ha ragione "Vedo che ora capisci"

"Va bene, Zulema" annuisco piano "Sei stata perfettamente chiara"

"Ottimo" dice prima di allontanarsi ma la fermo immediatamente

"E ora dove vai?" Ora non so bene in che veste glielo stia chiedendo e sarebbe fantastico se lei non me lo chiedesse ma è una stronza e come tale..

"Perché me lo chiedi?" Dal suo atteggiamento so per certo che sì aspetta una risposta convincente.

"Domani abbiamo del lavoro da fare" appena finisco la frase mi rendo conto che è tutto fuorché convincente.

"Sì ma come tu mi hai fatto giustamente notare.. non bisogna dimenticarsi di vivere e tu non hai voce in capitolo" non posso credere che abbia fatto tutto quanto solo per farmela pagare.

1 a 0 per Zulema

Non so bene cosa si aspetta che dica ma non le darò ulteriori soddisfazioni per stanotte "Bene, buon divertimento. Ci vediamo a casa" giro i tacchi e mi dirigo verso Michael che nel frattempo di è messo a parlare con Jim al bar.

Arrivo a due passi da lui quando mi sento prendere per il polso e trascinare via, alzo lo sguardo e vedo una Zulema molto infuriata "Andiamo a casa"

1 a 1, palla al centro.

Saliamo in macchina e lei inizia a guidare "Sei venuta solo per darmi una lezione?" Le chiedo a bruciapelo.

"Mi hai fermata solo perché domani abbiamo un colpo?" Mi chiede molto diretta a sua volta.

"Perché mi hai trascinato via prima che lo potessi salutare?" Sappiamo entrambe che non risponderemo mia a nessuna di queste domande.

"Perché non hai voluto che andassi fino in fondo questa volta?" Con questa ultima domanda si volta per guardarmi e io non ho la minima idea di cosa dire.

"Immagino che non lo sapremo mai" dico salvando entrambe da queste domande scomode.

Lei non dice nulla e torna con lo sguardo sulla strada "Meriti di meglio" so che si riferisce a Michael e mi fa sorridere questa improvvisa carineria che mi riserva, cosa tanto rara quanto preziosa detta da lei.

Non rispondo ma decido di rivelare una piccola osservazione "Stavi benissimo con quel vestito" lei non dice nulla ma giurerei di averla vista sorridere.

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Che circo!



Due cuori e una caravana Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora