Capitolo 5

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Arrivano i nostri drink, ritorno incastrata nel suo monologo del cazzo ma fortunatamente l'alcol è più forte così da poterlo sopportare. Di tanto in tanto accenno a una risatina divertita ma ammetto di non ascoltare una parola. Il mio sguardo cade al di là della spalla. Zulema è seduta sul divanetto e un moretto è accanto a lei. Le sue mani sfiorano la donna in punti molto precisi così come le labbra sul suo collo. Lo scorpione sembra appagata da quelle attenzioni, tenendo gli occhi chiusi e la bocca leggermente aperta.

"Balliamo" questa volta lo propongo io e lui acconsente immediatamente come se non aspettasse altro che mettermi le mani addosso.

Andiamo in pista, inizio ad ondeggiare a ritmo di musica mentre l'alcol entra in circolo e le luci forti fanno il resto. Sono in balia del mondo che mi circonda senza avere controllo di nulla. Una sensazione di volteggiare sulle nuvole leggera. Le mani di lui salgono e scendono lungo il mio corpo che è stato suo già una volta, trovando la giusta confidenza che mancava. Si struscia dietro di me rimanendo molto vicino e io mi appoggio al suo petto marmoreo. Potrei lasciarmi andare ulteriormente ma lo sguardo è su un punto ben preciso davanti a me. Le mani del moro sono sul seno di Zulema quando lei spalanca lo sguardo incontrando il mio. Siamo entrambe nelle mani di altre persone ma tutto ciò che riusciamo a fare è guardarci. C'è rabbia, tensione e fuoco vivo in quello sguardo. Un desiderio proibito con una punta di consapevolezza che tutto ciò è sbagliato. Noi siamo noi, non potrebbe essere più complicato di così. È tutto sbagliato, tutto maledettamente illogico. Le nostre due fonti di distrazione evidentemente non fanno il loro lavoro. Perché non mi importa delle labbra sul mio collo come a lei non importa delle mani sul suo corpo, non stacchiamo lo sguardo dall'altra. Potrebbe andare a fuoco il mondo intorno a noi e non ce ne accorgeremmo neanche.

"Potrò avere quel secondo tentativo?" Mi chiede lui sul punto di impazzire.

È il momento di prendere una decisione.

Andare lì, strapparle da quelle mani e portarla via o andare con lui, salire sulla sua auto e lasciarmi tutto quanto alle spalle.

Mi chiedo se lei pensa lo stesso, se anche lei sta valutando di strapparmi dalle sue braccia per tenermi con lei.

Ma poi mi ricordo che si sta parlando di Zulema, non di una persona qualsiasi. A lei non le importa di niente e di nessuno se non di se stessa.

"Portami nella tua auto" lo dico con voce ferma. Rivolgo un ultimo sguardo a Zulema, lei mi sta ancora guardando, e poi lascio che Michael mi porti via.

Passo più di due ore lì con lui. Si è superato regalandomi tutte le attenzioni che necessito. Alla fine sono totalmente appagata, almeno fisicamente. Non ammetterò che ad ogni orgasmo una parte della mia mente viaggiava fin dentro al locale, cercando una persona ben precisa. Nemmeno a me stessa. Non è logico, non è razionale e non è nemmeno salutare per me. Lei è lei... è sbagliato. Non riesco a capire. Mi rifletto al solito specchio "Vorrei portarti fuori a cena" la voce di lui mi desta dai miei pensieri.

"Temo che non sia possibile" Rido appena e lo guardo attraverso il riflesso "Ti ho già detto che per me è solo sesso"

"Sì ma ho pensato che.." provo a dire ma mi volto e lo bacio.

"Non pensare, ti fa male" gli sussurro prima di mettere la mano sulla maniglia "Grazie" scendo e mi infilo i tacchi, sistemando il vestito.

Solito quesito. Sono a piedi o Zulema è disponibile? Io l'ho detto che è meglio avere due auto, ma ovviamente lei mi ha detto che sono più costose. Ma chi cazzo le paga se le rubiamo?! A volte ho come la sensazione che voglia solo rompere i coglioni.

Rientro nel locale e la cerco con lo sguardo ma non la trovo. Possibile che sia uscita? Oppure.. è in bagno. Mi dirigo a passo svelto alla toilette delle donne ed entro decisa totalmente impreparata a quello che mi ritrovo dopo poco davanti a me: Zulema è ancora mezza nuda sul lavello e il ragazzo ha i pantaloni completamente abbassati "Oh, scusate" mi affretto a dire distogliendo lo sguardo da entrambi "Io ho fatto. Ci vediamo a casa" aggiungo uscendo di corsa imbarazzata.

Non dovrei essere stupita, d'altronde ha fatto esattamente ciò che ho fatto io, ma allora perché ho una morsa allo stomaco che non mi lascia respirare?

Chiedo al guardarobiere il cappotto ed esco.

Chiamo l'agenzia dei taxi ma il telefono suona a vuoto.. segno che non c'è servizio stanotte e io mi ritrovo a piedi "Merda!"

"Vuoi un passaggio a casa?" Sento una voce maschile alle mie spalle. Michael. Si avvicina a me e mi prende per la vita "Potrei sbagliare strada e portarti da me per il terzo round"

"Tecnicamente sarebbe il quarto" lo correggo con un sorrisetto furbo.

"Temo che dovrete rimandare l'incontro" la sua voce. Riconoscibile ovunque io vada.

Mi volto per guardarla un secondo prima di tornare sul ragazzo "Grazie lo stesso, Michael, sembra che io sia a posto per stasera"

Lui appoggia le labbra sulle mie e mi bacia con trasporto "Spero di vederti presto, Buonanotte Maggie"

"Buonanotte" lo saluto e lui rientra al locale.

"E quindi quello è Pongo" commenta Zulema giocherellando con le chiavi dell'auto.

Mi volto per fulminarla "E quello di poco fa era un altro senza-nome"

"Ti stupirò.. si chiama Matteo.. o forse era Marco?" Si incammina verso la macchina e io la seguo ridendo.

"Spero di non aver interrotto nulla" o in realtà è proprio quello che spero? Meglio non indagare.

"Tranquilla, Rubia, avevamo già fatto" di avvicina per sussurrarmi "Due volte"

"Buon per te" dico a denti stretti salendo in auto.

Si siede accanto e mettendo le chiavi nel riquadro mi sbircia più attentamente "Stai attenta Maca o penserò che tu sia gelosa" mi fa una battuta che non ha idea di quanto sia fuori luogo.

"Sicura di non parlare per te stessa?" Le chiedo divertita.

"Non sei il mio tipo" dice quasi schifata. Ma io so che mente. Non ci ritroveremmo in questo casino se fosse così. Sta per partire ma se vuole giocare.. giochiamo.

"Mettiamo in chiaro una cosa.. " Allungo la mano sulla sua gamba e la passo lentamente sul suo interno coscia mentre avvicino le labbra al suo orecchio, si irrigidisce sotto questo tocco inaspettato, indugio appena prima di sussurrarle con voce provocante "..io sono il tipo di chiunque" giurerei di non sentirla nemmeno respirare. Ricado divertita sul mio sedile e, mentre mi accendo una sigaretta, aggiungo "Ora guida, sono stanca e voglio tornare a casa"

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Oggi doppio capitolo perché ultimamente non riesco ad essere costante con le pubblicazioni 😘

Due cuori e una caravana Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora