Capitolo 30

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Sono passati due mesi da quando io e Zulema abbiamo preso due strade diverse.

Non è stato facile, la tentazione di tornare da lei è stata forte all'inizio.

Zulema è stata per quasi due anni una droga per me, soprattutto nell'ultimo periodo.

Sapevo che stavamo sbagliando e che sarebbe finita male ma non mi importava perché la volevo. La volevo davvero.

Ma, esattamente come previsto, tutto è imploso e ho dovuto prendere le distanze per il mio bene.

Una volta disintossicata da lei, sono riuscita a ricostruire la mia vita.

Pezzetto dopo pezzetto, ho messo insieme la parte che aveva distrutto: ora lavoro al locale come barista e affianco Jim. Sto con Michael, vivo a casa sua e stiamo bene insieme. Va tutto bene.

Sono al locale, sistemo le cose prima che arrivi la folla di gente e mi diverto con Jim che continua a prendermi in giro perché non so roteare le bottiglie come fa lui.

"Bionda" erano due mesi che nessuno mi chiamava così.

Mi volto di scatto e trovo una moretta alta tutta pepe che mi sorride "Saray" resto un attimo perplessa, non me l'aspettavo proprio.

"Tutto bene, Maggie?" Mi chiede Jim scrollandomi appena.

"Sì.. è che.. mi dai due minuti?" Gli chiedo indicando la mia amica.

"Ma certo, fai una pausa" ammicca con lo sguardo e faccio il giro del bancone.

Ci abbracciamo e lei mi sussurra divertita "Maggie?"

Rido staccandomi dall'abbraccio "Lunga storia.. Che ci fai qui?" Le chiedo sedendomi su uno dei sgabelli.

Alza le spalle fingendosi innocente "Passavo da queste parti"

Rido appena "Farò finta di crederti" Non ne capisco il motivo ma sembra molto rigida e a disagio, cosa che non è proprio da Saray "Vieni, accomodati.." le indico lo sgabello accanto al mio "..come sta estrella? Tua moglie?"

Lei si siede e sorride, ha gli occhi pieni d'amore "Entrambe molto bene, Estrella è un'adolescente adesso.. non hai idea" non scende nei dettagli ma il suo sguardo è eloquente.

Rido divertita "No, ma posso immaginare"

"Tu come stai?" Mi chiede accennando un sorriso.

"Molto bene, sono serena, tranquilla.." rispondo molto sinceramente.

Lei si fa subito seria, si distrugge le mani mentre cerca di mettere insieme qualche parola "Maca.. io non sarei dovuta venire"

Annuisco comprensiva e, molto serenamente, cerco di incalzarla "Ma sei qui.. perciò.. che ti serve?"

Alza la testa e incontra il mio sguardo "Volevo solo parlarti"

Sorrido comprensiva "Sono tutta orecchi" ammicco con lo sguardo per cercare di stemperare la tensione ma sembra impossibile, ciò mi suggerisce che qualsiasi cosa sia è importante.

Con una parola però lei mi distrugge la serenità di cui tanto mi vantavo di avere "Zulema"

Torno seria in volto. Mi alzo di scatto "Abbiamo finito di parlare"

"Aspetta" scende dallo sgabello e mi sbarra la strada.

"No Saray.. non voglio parlare di lei" scuoto la testa molto decisa "Non posso e non voglio. È un capitolo chiuso"

"Ha bisogno di una squadra per un colpo, non ti interessa nemmeno quello?" Mi chiede cercando di scalfire il muro nel quale mi sono chiusa dentro non appena ha pronunciato il suo nome.

"No" dico seria.

"Fai la cameriera apprendista in un locale di merda. Dovrebbe interessarti" da una veloce occhiata in giro.

Rido appena, tipico di loro criticare quel poco che sono riuscita a mettere in piedi "E con questa ti saluto" giro i tacchi e faccio qualche passo.

"Sta morendo, Macarena"

Mi blocco sul posto e sento la presenza di una voragine nel mil petto di cui ignoravo l'esistenza. Deglutisco a fatica mentre mi volto per capire se mi sta prendendo in giro. I suoi occhi lucidi e la sua espressione sconvolta sono una risposta sufficientemente eloquente per me. Torno davanti a lei, molto lentamente perché non riesco a credere a quello che mi sta dicendo "Tumore.. terminale.. alla testa"

Scuoto la testa incredula "No.. non è vero.. lei sta bene"

"Quanto vorrei che tu avessi ragione" pensa ad alta voce.

Faccio mente locale degli ultimi ricordi "Me ne sono andata che stava bene"

"No.. non è così" il suo è un sussurro.

Mi siedo sullo sgabello perché sento le gambe cedere "Ma perché non me l'ha detto?"

"Stiamo parlando di Zulema" mi ricorda "Non lo ha detto nemmeno a me, l'ho dovuto scoprire.. non vuole che si sappia"

"Ma lo stai dicendo a me" le ricordo guardandola negli occhi.

"Perché tu dovevi saperlo" mi dice piano, come se non volesse ferirmi.

"Quanto? Quanto le.." non riesco nemmeno a formulare la frase.

"Mesi" mi si ferma il cuore immediatamente "È per questo che ti ha lasciata andare, non c'è futuro con lei. Voleva saperti libera e lontana dai suoi casini"

Non voglio crederle. Zulema non può continuare a piombare nella mia vita e distruggere quello che costruisco con sangue e sudore "Sono sicura che se la caverà, sai perfettamente che è dura da ammazzare.. io lo so meglio di chiunque altro"

"La fortuna poi smette di girare e quella di Zulema ha smesso dieci mesi fa.." dieci mesi fa... Capodanno. La nostra prima volta. Mi vengono in mente alcuni dettagli e sbianco "Lei non voleva che venissi. Non voleva coinvolgerti ma penso che sapere la verità è tuo diritto.. visto che la ami"

"Saray.." scuoto la testa incontrando il suo sguardo "Io non.."

"Oh Bionda.. non avresti mai reagito così se non fosse così" mi sorride comprensiva mettendo una mano sulla mia spalla "Fino a un paio d'anni fa non avresti mai reagito così.. le cose cambiano"

Mi vengono gli occhi lucidi "Non posso.."

"Lo rispetto. Ma dovevi saperlo. Così da poter scegliere consapevolmente" si sistema e fa per uscire.

Ma la richiamo "Saray.. come sta? Intendo come sta?"

Lei sorride "Perché non vieni a scoprirlo tu stessa?"

Due cuori e una caravana Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora