Capitolo 4

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Sono piazzata di fronte all'armadio da quasi un'ora ormai. E tutto per decidere che cosa mettere. Non so se sia solo un mio problema ma mi capita quasi sempre di guardare i numerosi vestiti piegati e pensare di non avere niente da mettermi.

Sbuffo, mi sdraio sul letto e mi metto le mani sulla faccia.

- É tutto okay, tesoro?

Mia madre fa capolino dalla porta guardandomi con aria preoccupata. Si avvicina e siede nell'angolo del letto accarezzandomi il braccio.

- No - piagnucolo. - Non so che cosa mettermi.

- Beh, se devi fare colpo su un ragazzo non dovresti forzare troppo. Cioè, credo che dovresti optare per qualcosa di semplice - consiglia. - Almeno ai miei tempi era così.

Ridacchio. Parla come se fosse un'ultrasessantenne quando é una bellissima donna di trentasei anni, bionda, dolce e con un sorriso bellissimo.

Mi acciglio. - Tu come...? - Ha capito che c'erano di mezzo dei ragazzi?

- Tesoro, per andare al cinema nessuno sta così tanto tempo a riflettere su cosa mettersi. A meno che.. Non sono così vecchia dopotutto.

- Si, è vero - ammetto. - É un'uscita a quattro, ma c'é questo ragazzo che ho conosciuto alla festa d'estate.

- E quest'altro ti interessa? - mi domanda.

- No. Non lo so. Forse?

- Figlia mia, io credo che ti piaccia - ride leggermente. - Sai, tutto questo. E il fatto che sei arrossita.

Mi tocco le guance, davvero sono arrossita?

- Mamma - urla una voce. Alessia, Quindici anni, unica sorella minore, scocciatura.

Mia madre sospira e si alza. - Porto tua sorella da Jen - mi informa incamminandosi fuori dalla mia stanza.

- Certo e mamma... Grazie.

- Di niente, Tesoro. Anche se non ho fatto nulla.

Invece si e seguo il suo consiglio mentre indosso un semplice vestitino nero a attillato, dallo scollo tondo e le maniche corte. E alla fine mi sento veramente soddisfatta e penso che a Teo potrebbe piacere vedermi così.

- Sei uno schianto - mi accoglie la mia amica quando la raggiungo davanti all'Audi di Teo.

Martina apre la portiera del passeggero e mi fa cenno di salire. Mi bacia sulla guancia e non perde un attimo prima di presentarmi agli altri.

- Lui è Ale - dice sorridendo. Il biondo timido si gira e mi saluta. Ricambio.

- Mentre lui è Teo - continua Martina e indica il guidatore. Dallo specchietto del guidatore Teo, mi lancia uno sguardo accompagnato da un cenno della testa.

- Lei è Vanessa.

Martina si avvicina e mi sussurra all'orecchio: - Ora sa come ti chiami.

Io faccio finta di niente e guardo fuori dal finestrino mentre Matteo mette in moto.

Si viene a creare quella situazione di imbarazzo che temevo: nessuno apre bocca, tranne Martina che cerca di riavviare l'atmosfera ogni tanto, e restiamo così fino all'arrivo al cinema. Alla fine, entriamo nell'edificio e ci rechiamo alle cassa per prendere i biglietti. Il film lo sceglie Martina, ovviamente: una commedia che, quanto pare, sta facendo un sacco di incassi questi ultimi tempi. E le sono grata visto generalmente sceglie sempre film romantici e sdolcinati di cui io non vado molto pazza. Ci mettiamo nei posti, proprio in fondo alla sala e solo a quel punto realizzo che starò per due ore vicino a Matteo.

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