Capitolo 28

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Non prendiamo l'auto per arrivare a casa di Serena e se all'inizio mi chiedo il perché, mi rendo conto in poco tempo, che dalla musica che sentiamo già a qualche isolato di distanza, lei deve abitare nei paraggi. Il che significa, per chi non ci fosse arrivato, che Teo e la sua migliore amica sono praticamente vicini di casa. E la cosa non mi va per niente a genio. 

Se lui può essere geloso e possessivo allora lo posso esserlo anch'io. Soprattutto poiché la minaccia é reale. Vicini. Di. Casa. Non riesco a fare a meno di pensare a lei che approfitta di qualsiasi momento libero per fare un salto a casa del mio ragazzo. Dannazione. 

Saliamo i gradini che ci portano davanti alla porta di casa sua e Teo mi dà una stretta alla nostre mani intrecciate prima di lasciarmi un casto bacio sulle labbra. Non so come faccia, ma sembra che riesca ad intuire davvero troppo facilmente cosa mi passa nella testa. 

Mi sorride rassicurante prima di suonare il campanello. Nemmeno due secondi dopo la porta si spalanca e Serena ci accoglie con un gran sorriso stampato in faccia. O, per meglio dire, rivolge la sua espressione gioiosa solo a Teo mentre il sorriso che mi fa é talmente tirato che ho paura che le si possa sgretolarsi la pelle da un momento all'altro. Anzi, quasi ci spero, almeno riuscirebbe a guastare solo un po' la sua dannata bellezza. Perché purtroppo é davvero uno schianto con quel vestito in stile dea greca che si sposa alla perfezione con la sua carnagione olivastra e cade in modo meraviglioso sul suo fisico slanciato. 

- Buon compleanno! - le augura Teo ricambiando il sorriso. - Sei bellissima. 

L'ha notato anche lui, naturalmente. Bene. Davvero magnifico. 

- Grazie! 

Osservo con le labbra strette mentre si getta tra le sue braccia con molto entusiasmo (esagerato) tanto da farlo indietreggiare leggermente e dividere le nostre mani. Lui le cinge i fianchi per sostenerla e rimangono in quella posizione per diversi secondi. 

Distolgo lo sguardo velocemente e mi modo forte il labbro per evitare di farmi sfuggire qualcosa che non dovrei dire. Sul serio, dannazione, come puoi recitare questo spettacolino proprio di fronte alla sua ragazza? 

 Quando finalmente si staccano (e dico finalmente perché mi sembra che siano passati secoli) ecco che mi rivolge la sua attenzione, arricciando le labbra verso l'alto. 

Faccio lo stesso. - Auguri - mormoro. 

- Dai, entrate - ci invita dandoci le spalle e varcando la soglia. Teo riprende il contatto tra le nostre mani spingendomi dentro. Subito veniamo circondati dalla musica e da tutti gli altri invitati presenti alla festa.

- Non essere gelosa, principessa - sussurra nel mio orecchio per sovrastare la musica. 

Oh, certo. Quindi lui può lamentarsi che mi si vedano le caviglie, mentre io non posso mostrarmi leggermente infastidita dal fatto che un'altra ragazza si prenda certe libertà proprio sotto il mio naso. Lo fulmino con lo sguardo. 

Mi svincolo dalla sua stretta avanzando tra la calca di gente da sola, alla ricerca di qualche faccia famigliare e il mio orecchio intercetta la sua imprecazione soffocata mentre mi viene dietro. Beh, ben gli sta. 

Riesco finalmente a svincolarmi tra tutte le persone intente a ballare e vedo Martina seduta su uno dei divani bianchi insieme ad Ale, ovviamente impegnati a fare sport con le loro bocche, non che sia una novità.  Fortunatamente arrivo proprio al momento giusto, per non dover assistere un secondo di più a quello spettacolo. 

- Hei - mi saluta alzandosi. - Andiamo a ballare? 

E, come ogni volta, non mi lascia il tempo di dire la mia, prendendomi il polso e trascinandomi in pista. 

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