Capitolo 12

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Lo Shout é pieno di gente. Non vado spesso in discoteca ma ho davvero bisogno di riattivarmi e di smetterla di pensare a Teo, al suo torso nudo e a quella ragazza.

E ballare é quello che amo fare. Quando ballo riesco a dimenticarmi tutto e tutti, i concentro solo sulla musica e sul ritmo che riesce a dare al mio. So che ballare questo tipo di musica é molto diverso da ciò che faccio nella mia scuola di danza ma..la musica é sempre musica.

É ancora l'inizio della serata per cui non ci sono molte persone in pista, men che meno della musica ce si possa danzare. Martina si fa dare un tavolo e ci accomodiamo, ordinando da bere al cameriere in divisa.

- É tutto okay? - le chiedo. Forse é solo una mia impressione ma mi sembra abbastanza distratta e nervosa da quando siamo arrivate.

- Eh.. - fa lei quando attiro la sua attenzione. - Niente.

Alzo un sopracciglio scettica mentre, ancora una volta si guarda in giro, come se stesse cercando qualcuno. Per caso ho scritto stupida in fronte?

Sorseggio il mio drink. Sara apre una conversazione su una serie tv su cui siamo appassionate tutte e tre e smetto di indagare oltre sullo strano comportamento Martina, per il momento.

- E quando lei lo lascia? - dice con enfasi. - Giuro che sono rimasta senza parole. Hanno fatto tira e molla per due stagioni e quando penso che finalmente si sposeranno, lei cambia idea. Allucinante!

- Considera che l'ha fatto per una buona ragione: lui le ha nascosto di essere il figlio dell'uomo che le ha rubato tutti i soldi - ribatto io.

- Si, ma solo perché sapeva che altrimenti lei non gli avrebbe mai dato una possibilità. E poi lui all'inizio non sapeva che fosse proprio lei - giustifica. - Marti, dimmi che sei d'accordo con me.

- Ah ah - risponde lei distratta rispondendo ad un messaggio su suo cellulare. E, di nuovo, si guarda in giro.

- Okay, adesso basta. Dimmi che diavolo ti prende - le ordino spazientita.

Martina sfodera il suo migliore sguardo non colpevole. - Non so di cosa stai parlando.

Stringo le palpebre per indurla a confessare ma lei distoglie lo sguardo e prende un sorso del suo drink. A quanto pare il potere dell'insistenza non funzione a doppio senso.

Lascio definitivamente cadere il discorso non appena una delle canzoni pop molto famosa in questo periodo si espande dalla casse e Sara mi tira in pista. Martina decide di rimanere seduta, cosa che a me insospettisce ancora di più; non é davvero da lei, le basta un bicchiere per scatenarsi e nessuno riesce più a fermarla. Sara mi dice di lasciarla stare e lo faccio.

Balliamo qualche canzone prima di tornare al nostro tavolo accaldate e sudate per via dello spazio angusto creato da tutti i corpi ravvicinati.

Mi é dispiaciuto un po' lasciarla da sola, penso mentre punto lo sguardo verso il tavolo in cui mi aspetto di vederla seduta sorseggiare il suo drink.

Martina non è sola.

Ale, il ragazzo che ha invitato Sara a ballare alla festa e Teo sono seduti con lei al nostro tavolo.

Maledizione. Non ci posso credere.

Era di questo che si trattava quindi. Il motivo per cui faceva tanto la misteriosa e continuava a guardarsi in giro era per cercare i ragazzi. Ha architettato tutto questo alle mie spalle. La ucciderò.

- Ragazzi che coincidenza! - dice Sara fingendosi sorpresa.

Era d'accordo anche lei. Vorrà dire che commetterò un duplice omicidio.

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