Sulla soglia, un ragazzo dai capelli e barba rossi alza le mani in segno di difesa, non appena si rende conto che ci siamo anche noi e di averci interrotti.
- Scusate, volevo solo prendere una birra - si giustifica muovendo i primi passi verso il frigorifero. Lo apre e tira fuori una bottiglia dal vetro verde.
Vorrei che se ne andasse in fretta così che possiamo riprendere da dove abbiamo cominciato. È più di una settimana che aspetto il momento in cui le nostre labbra si sarebbero finalmente toccate.
Ma, sfortunatamente, Pel di carota, sembra volersela prendere con comodo, noto, mentre svita il tappo e si appoggia al bancone della cucina. Ci sorride maligno e prende un sorso del suo drink.
- Quanto ti ci è voluto? - chiede malizioso. Lo guardo confusa perché non capisco che cosa voglia dire con quella frase. Teo si irrigidisce vicino a me e la sua espressione diventa furiosa mentre rivolge il suo sguardo al rosso. Se gli sguardi potessero uccidere, quel ragazzo sarebbe così morto che neanche la squadra di CSI potrebbe risalire all'identità del suo cadavere.
- Sta zitto, Gia! - gli intima con tono rabbioso. Sussulto perché non mi sarei mai aspettata che potesse perdere la calma in questo modo.
Pel di carota, Gia, invece non sembra per niente intimidito. Quel suo orrendo sorriso si allarga ancora di più fino a diventare una risata aspra, che non mi piace per niente.
- Fammi capire - dice tra una risata e l'altra. - Non ci sei ancora riuscito?
- Riuscito a fare che cosa? - domando sospettosa a Teo. Ma dentro di me so già che la risposta non mi piacerà.
Lui mi guarda con espressione allarmata. Non mi risponde..
Allunga il braccio verso di me cercando toccarmi la guancia. - Vanessa.. - mormora.
Mi scosto di scatto. Le mie palpebre si stringono mentre riformulo la domanda scandendo bene ogni parola. - Riuscito a fare cosa?
- Vedi.. - comincia Gia dall'altro lato della cucina. Non mi ero nemmeno accorta che si fosse mosso per raggiungere la porta.
- Chiudi quella cazzo di bocca!
Teo lo minaccia di nuovo, ancora più furente. Il rosso prosegue divertito. -Abbiamo scommesso che entro stasera sarebbe riuscito a portarti a letto - prende un altro sorso di birra. - Ma sembra che il nostro grande Teo non ce l'abbia fatta - lo schernisce e continuando a ridere viscido, esce dalla cucina.
Sbatto le palpebre più volte mentre cerco di non far scendere le lacrime che cominciano ad affiorare dai miei occhi. - È la verità?
Teo impreca. - Vanessa..
- È la verità? - lo interrompo.
Non voglio le sue patetiche scuse, non mi interessano. Voglio solo sapere se è tutto vero. Se è vero che mi ha usata come oggetto di una scommessa e se volesse portarmi a letto per gioco.
Non scherzavo quando ho detto di detestare le persone che si comportano in questo modo.
E se lui ha fatto veramente questo, allora..- Ti prego, ascoltami. Ho fatto quella stupida scommessa la sera della festa in spiaggia ma..
Scuoto la testa delusa. Non ci posso credere.
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Live your life
Novela JuvenilNon volevo nemmeno partecipare a quella festa ma se non l'avessi fatto non l'avrei conosciuto. E, forse, questa estate non sarebbe stata bella, piena di incontri, amicizia e amore. Forse, mi sarebbe stato più difficile affrontare le difficoltà con...