Capitolo 18

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- Iron Man. 

- Perché? 

- Perché per quanto ami Captain America, non potrà mai battere Tony Stark e la sua armatura. 

- Ma Captain America ha uno scudo che é praticamente indistruttibile, non si può di certo dire per Iron Man - ribatte. 

- Si, ma.. - replico. - Robert Downey Junior é ricco, sexy e famoso. Quindi vince su tutti fronti. 

Teo alza gli occhi al cielo. - Era troppo bello per essere vero, voi ragazze guardate solo quanto i supereroi siano sexy. 

Rido. - Comunque ammetti che ho ragione - faccio cercando di porre fine alla nostra discussione sui supereroi. Si, Teo ha scoperto che adoro i Marvel Hero dal post degli Avengers affisso sul mio armadio e da lì si é aperto un acceso dibattito su chi sia meglio di chi e chi sia più forte di chi. 

- Mai! - esclama deciso. - Captain America é il primo. Iron Man dovrebbe solo baciarglielo in punta. 

- Questa é una delle espressioni più volgari che io abbia mai sentito in vita mia - lo rimprovero schiaffeggiandolo sul braccio. 

- Che cos'é tutto questo eccesso di violenza che hai nelle ultime ore? - mi chiede alzando un sopracciglio e guardando il punto in cui l'ho picchiato . - E poi, vuoi scherzare? Non ho nemmeno pronunciato quella parola. 

- Non c'é bisogno di pronunciare quella parola, il significato in sé é volgare.

- D'accordo principessa, cercherò di trattenere il mio linguaggio villano quando sono con te. 

É il mio turno di alzare gli occhi al cielo, approfittando per schiaffeggiarlo di nuovo un po' più forte questa volta. 

- Davvero? Un altro? - si lamenta. - Se sua maestà ha tutta questa rabbia repressa dovrebbe fare un corso di arti marziali o qualsiasi altra disciplina che non includa farmi del male. 

- Primo, questo te lo eri meritato. Secondo, smettila di prendermi in giro. E terzo, così grande e grosso e piangi per due schiaffetti. 

Sdraiato sul letto accanto a me Teo volta la testa dalla mia parte per guardarmi in viso. - Questo non avresti dovuto proprio dirlo - mormora appena un attimo prima di scattare e mettersi a cavalcioni su di me. Non faccio in tempo a realizzare che mi ritrovo le sua dita dappertutto intente a solleticarmi da sopra i vestiti. 

- Non lo fare - urlo mentre mi contorco sul materasso cercando di sfuggire alla sua presa, cosa che mi riesce alquanto impossibile vista la sua pesantezza. In più, le sue gambe si posizionano a lato dei miei fianchi e mi costringono a stare lì sotto di lui, a farmi torturare. 

- Chiedi scusa al mio ego ferito - mi provoca estremamente divertito.

- Mai!- esclamo proprio come lui poco prima. Questo lo incentiva ad andare più veloce e ad essere più spietato. Rido e piango contemporaneamente dimenandomi. 

- Chiedi scusa e la smetto. 

- Okay, d'accordo. D'accordo - mi arrendo alla fine, con il respiro affannoso. 

- Forza - mi incita allentando la presa. 

- Mi dispiace.. - comincio, mentre un sorriso complicato si fa strada sul suo viso. - ..che tu sia un tale bambinone. 

Lui scuote la testa spiazzato e per un attimo penso che ricomincerà a torturarmi di nuovo. Invece, si china su di me, avvicinando il viso al mio. 

- Piccola strega - mormora prima di sfiorarmi le labbra in principio di baciarmi, il respiro che si mescola al mio e il suo odore virile che mi avvolge. 

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