-Capitolo 5-

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La classe di Alex  è in fondo al lungo corridoio del secondo piano...

E' una classe molto ampia,con le pareti verdi molto scure; ci sono delle cartine attaccate, alcune dell'america del nord e altre dell'america latina; appena  entrò dopo il suono della campanella, c'era un sacco di chiasso: ragazze che gridavano, altre che ridevano come delle galline, dei ragazzi scemi che si lanciavano da una parte all'altra dell'aula palline di carta e aeroplanini...

Era davvero un caos, Alex senza guardare negli occhi nessuno,come suo solito, si diresse verso l'ultimo banco, nell'angolino attaccato alla finestra.

Si sedette  continuando a sentire nelle sue orecchie rimbombare quella canzone, e mentre ascoltava quella musica atroce si mese ad osservare fuori.

Dalla finestra non c'era un bellissimo panorama, solo la strada con delle macchine che passavano, però , più in lontananza,  si intravedeva una specie di bosco. 

E ciò la incuriosiva molto.

-Casa Prepon-

Laura era indaffarata a pulire la casa prima di andare al lavoro, era un ottima donna di casa,sapeva fare tutto da sola.

<< Finalmente finito>> 

Esclamò dopo essersi buttata sul divano, ma quel suo sospiro di sollievo durò ben poco, doveva andare al lavoro, così molto rapidamente corse in bagno, si fece una doccia veloce,si cambiò e senza asciugare neanche i capelli corse al lavoro.

-Classe-

La situazione era più o meno la stessa di qualche minuto prima. 

Ma a un certo punto...

La porta si aprì ed entrò una ragazza bionda.

Aveva un'aria molto stanca e affaticata doveva aver corso.

Aveva una borsa rossa, un vestito a fiori e un paio di zatteroni con un po' di tacchetto marroncini.

Appena entrò ad Alex le parve subito una di quelle persone con la vita perfetta, quelle che sono sempre felici e che non hanno mai sofferto in vita loro..in poche parole già non la sopportava.

Appena entrata in classe,  il grande caos che c'era era svanito e tutti stavano fissando quella figura esile. 

<< Buongiorno ragazzi!>> Disse sedendosi sulla cattedra.

<<Io sono la vostra professoressa, mi chiamo Taylor Schilling, sono molto contenta di essere la persona che vi darà dei buoni propositi per la vita. Io insegno da ormai 3 anni, amo la letteratura, ho una figlia e mi scuso in anticipo se farò tardi a volte>> Sorrise e inizia a osservare tutti con i suoi grandi occhioni azzurri.

-Ecco una professoressa comprensiva,mio dio, ma cosa c'è da sorridere? Siamo in una scuola, lei dovrebbe torturarci per queste ore, tutti dovrebbero odiarla e poi dovemmo tornare a casa finalmente dopo ore "all'inferno" a causa delle sue lezioni. Invece dopo che ha fatto quel discorso neanche fosse Obama, tutti hanno iniziato ad applaudire e si sentivano in sottofondo dei commenti come "è bravissima" " che fortuna che ho ad essere in classe con lei"  -Pensò Alex.

-Mensa-

Le prime 4 ore erano volate velocemente.

Taylor aveva iniziato la lezione leggendo un capitolo del un suo libro preferito "Left to save" ovvero "lasciati salvare". 

 Leggeva con tanta passione ed era talmente immedesimata nel personaggio che tutti gli alunni , eccetto Alex, ovviamente, erano talmente incantati da lei,come se fosse qualcosa di sovrumano...

Era inevitabile, tutti la adoravano, ma non sapevano che l'avevano sottovalutata.

Lei sembrava tanto buona e dolce però, se c'era da lavorare, era  esigente e molto seria. 

Era una delle professoresse più brave e esigenti di tutto l'istituto.

Ora c'era la pausa pranzo.

La mensa era davvero molto molto chiassosa...come in ogni liceo.

 C'erano i diversi gruppi: i nerd,gli incompresi,i giocatori di basket,i ragazzi popolari,quelli del gruppo di teatro,quelli della squadra di matematica della scuola,i bulli, il tavolo dei professori e in fine Alex. 

Lei era in un tavolino in fondo alla mensa, nell'angolino,stava disegnando qualcosa nel suo quaderno da disegno mentre ascoltava la musica e non aveva la minima intenzione di mangiare nulla...


-Quella ragazza "inquietante" mi incuriosisce molto - Pensò Taylor. 

-Non ha mai parlato,non ha mai alzato lo sguardo durante la lezione, osservava solo fuori dalla finestra e ora in mensa ho notato che  è sola, in un angolino e che continua a guardare fuori dalla finestra. 

Mi fa molta pena.

 Chissà a cosa sta passando. Le ragazze della sua età si dovrebbero godersi l'adolescenza e dovrebbero essere felici, questo dovrebbe essere il periodo più bello della loro vita.-Continuò a pensare Taylor osservando Alex.

I minuti passavano e sia Taylor che Alex continuavano a pensare.

Entrambe erano nel loro mondo fino a quando la campanella, che annunciava la fine dell'ora di pranzo, suonò.

Ogni alunno si recò nelle rispettive classi per affrontare le ultime tre ore di lezione.

Alex con poche forze prese il suo quadernino e strascinando il suo zaino atterra se ne andò con lo sguardo basso verso la sua classe.

Taylor continuava a guardarla cercando di capire il perché del suo comportamento...

Non erano affari suoi, certamente, però sentiva il bisogno di aiutarla.

 Lei aveva passato l'inferno e sapere di riuscire ad aiutare qualcuno che probabilmente era in una situazione difficile, e aveva bisogno di aiuto la faceva sentire bene. 

Non avrebbe mai voluto che qualcuno potesse passare l'inferno da sola, come ha dovuto fare lei prima di incontrare la sua migliore amica, e come ora sta facendo da quando Natasha non c'è più.

Continua..

-Arianna

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