-Capitolo 19-

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Poi...

Si avvicinò lentamente.

Prese la foto in mano, sul retro c'era scritto un semplice

"Questo giorno è stato terribile, eppure ricordarlo mi fa sorridere. L'ultima volta che tu mi chiamasti mamma.L'ultima volta che ho visto il tuo sorriso,i tuoi occhietti... Ti ricordi?"

Alex girò la foto, osservando lei e Laura felici e abbracciate.

Pochi secondi dopo era come se la sua mente si fosse accesa di nuovo.

Un rullino di un film era nella sua mente.

-FlashBack On-

<<Mamma! Mammina guarda! Sto andando da sola!>>

Disse Alex emettendo dei piccoli urletti di felicità.

Laura la guardava con tanto amore, battendo le mani.

<<Mammina ti devo dire una cosa>> Disse la piccola Alex con un tono abbastanza serio, si era fermata, toccava i suoi piccoli piedini atterrà, li muoveva molto velocemente, cosa che faceva spesso quando era nervosa.

<<Dimmi principessina, è successo qualcosa?>> Chiese preoccupata Laura. Abbassandosi al livello della figlia.

<<Si mamma, tu stai soffrendo tanto. Io lo so che piangi perchè Monique è andata via.

Lei prima di andare via mi ha detto che non dovevo farti arrabbiare.

Che dovevo essere brava.

E che ti dovevo chiamare solo a te mamma, e non a lei, perchè sei tu la mia mamma.

Mi ha anche detto che non dirti nulla, così non ti ho detto nulla.

Ma io so che è andata via, e che non tornerà con noi...

Però mamma non devi piangere, io e te stiamo tanto bene insieme>>

Appoggiò le sue manine fredde sulle guance della madre e continuò

<<Te mamma sei la mamma migliore che avessi mai desiderato avere, e ringrazio sempre Gesù prima di andare a dormire per avermi dato una mamma come te.Non piangere più mammina, per favore, io mamma Ti amo >>

-FlashBack Off-

Alex era sconvolta.

Quei ricordi lei credeva di averli vissuti con Monique e non con Laura.

Era tutto così confuso.

-

Taylor era a casa, sola. Si stava facendo sera e iniziava ad avere paura. Ormai si era abituata alla presenza di Laura e al suo profumo che ormai era in tutta la casa.

Si erano scambiate vari messaggi durante il giorno, ma non era la stessa cosa.

Non era come averla quì, sorriderle e sentire la sua voce così calda.

Ridere insieme e parlare per ore.

Pochi minuti dopo sentì il campanello suonare.

Sperava che fosse Laura, con tutto il cuore.

Ma quando aprì la porta, due occhi rossi erano a un palmo dal suo naso.

Suo Padre.

L'aveva trovata.

Insieme a lui c'erano altri due uomini.

Uno di loro era lo stesso che anni prima l'aveva violentata.

Il suo peggior incubo si stava avverando.

La piccola era sola, in camera sua, che dormiva e Taylor aveva il terrore che potesse venire in salotto e potesse vedere come quei tre uomini stessero facendo del male a sua madre.

Le braccia di Taylor erano piene di tagli, i suoi vestiti erano stracciati in vari punti con forza, e per quanto lei volesse urlare, non poteva farlo, sua figlia non poteva sentirla.

Se fosse venuta in quella stanza, avrebbero fatto del male anche a lei.

Taylor stava subendo violentemente colpi ovunque, nel seno, nell'addome, segni che sarebbero diventati presto viola e non se ne sarebbero andati velocemente.

Una donna, sola conto 3 uomini.

Forti, senza paura.

Poteva sentire come suo padre rideva di tutto ciò e come quei due uomini colpivano con rabbia ogni parte del suo corpo, senza pietà, con forza senza darle il tempo di muovere un muscolo per cercare di liberarsi.

Taylor piangeva, pregava che tutto questo sarebbe potuto finire in fredda...

Sperava che arrivasse Laura, e mettesse fine a tutto questo.

Continua...

-Arianna

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