-Capitolo 12-

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Nel tragitto per tornare a casa Guendalina si era addormentata in braccio a Laura, che pensava fosse davvero un piccolo angioletto.

Ma, nonostante quella dolce visione, aveva un viso preoccupata,molto,osservava Taylor senza capire cosa le passasse per la testa.

Taylor era bianca cadaverica,con gli occhi sbarrati,aveva le gambe e le mani che tintinnavano, erano attimi in cui aveva piccoli tremolii nervosi, che piano piano arrivavano sempre più frequenti.

Non era quella ragazza con la quale aveva parlato poco fa.

Non era la stessa che aveva visto varie volte.

Ogni volta che l'aveva vista percepiva in lei un agitazione come se il cuore le volesse uscire dal suo corpo.

Eppure quella non era la stessa sensazione.

Taylor non era la stessa.

Non aveva più quella luce negli occhi di qualche minuto prima.

Era come se un telo buio l'avesse coperta. Non parlava si limitava a fargli segno con la mano per darle indicazioni.

Erano a piedi,ancora mano nella mano,non si erano staccate...

La mano di Laura le dava sicurezza.

Taylor in quel momento non voleva farsi troppe domande,era come paralizzata.

Mentre camminavano le sue gambe avevano iniziato a tremare sempre di più.A ogni passo.

Aveva le dita fredde.

Il suo corpo era diventato pallido, debole, i suoi occhi gonfi.Stava cercando di non piangere,si voleva trattenere,ma non sapeva quanto ancora avrebbe resistito.

<<La casa è questa?>> Chiese Laura

Taylor si limitò ad annuire, prese le chiavi e dopo aver salito tre scalini, schiavò la porta.

Senza staccare la mano da quella di Laura.

<<Dove la porto?Dov'è il suo letto?>> Chiese Laura, con ancora in braccio la piccola.

Taylor le indicò una piccola stanza infondo al corridoio.

Le loro mani si slacciarono e Taylor rimase immobile.

Abbassò lo sguardo e appena Laura andò verso la camera di Guendalina per portarla a letto,il viso di Taylor iniziò a riempirsi di lacrime...sempre di più.

-

Laura appoggiò delicatamente la piccola nel suo letto e , dopo averla coperta accuratamente,tornò all'ingresso e vide Taylor, nel punto esatto in cui le loro mani si erano staccate.aveva lo sguardo basso, ma si notava che stava piangendo.

Laura non sapeva cosa fare.Ma in quel preciso momento, vedendola in quello stato, le sembrava come se la dovesse proteggere da qualcosa.

Come se la conoscesse da sempre e dovesse assicurarsi che non le succedesse niente di male...

<<Tay?>> La chiamò dolcemente , ma lei non alzò lo sguardo.

Laura si avvicinò a lei,ormai erano faccia a faccia...

<<Tay?>> La chiamò di nuovo e lei alzò lo sguardo, lasciando intravedere le lacrime che scorrevano.

Tutto il trucco era colato.

Taylor la guardava con gli occhi supplicanti, come per dirle "non chiedermi niente,per favore".

Laura era molto preoccupata.

Taylor stava tremando.

Taylor guardò di nuovo Laura negli occhi, questa volta erano molto più profondi quegli sguardi.

Ma in quel momento, Taylor si accorse di una cosa.

Ero da sola, a casa sua, con sua figlia e una donna che conosceva a malapena.

Avrebbe dovuto aver paura paura.

Ma non di lei.

La presenza di Laura le dava sicurezza.

Forse quella sensazione di fiducia... era reale.

<< Tu non hai bisogno di domande>> Disse Laura dolcemente.

Appoggiò delicatamente le sue mani affusolate sul viso di Taylor, con i polpastrelli le asciugò alcune lacrime che stavano rigando le guance, pallide e congelate. Iniziò ad accarezzarle il viso dolcemente, continuando a guardarla negli occhi.

<<Abbracciami>> Disse Taylor singhiozzando e con la voce bassa, come se avesse il terrore di parlare.

Laura la abbracciò subito.

Con tutte le forze che aveva, la strinse a se.

Le accarezzava la schiena dolcemente, mentre lei aveva il viso sul petto di Laura.

Taylor piano piano stava iniziando a tranquillizzarsi, il profumo di Laura ormai era entrato a pieno nei suoi polmoni.

Laura continuava dolcemente ad accarezzarle la schiena, poi passò ai sui capelli biondi, cercando di calmarla...

Piano piano si accorse che il respiro di Taylor si stava di nuovo regolarizzando, probabilmente avendo pianto, Taylor le avrebbe macchiato la maglia, ma a Laura non importava.

Laura continuava ad accarezzare Taylor, e iniziò a darle dei piccoli baci sulla testa, voleva farle capire che ora c'era lei, che non si doveva preoccupare e che l'avrebbe protetta da tutto ciò che avrebbe potuto farle del male.

Taylor si stava calmando, il profumo di Laura, il suo tocco rassicurante, le sue mani calde che le sfioravano la schiena, le sue dita affusolate che le passavano tra i capelli, e lo schiocco dei dolci baci che depositava sulla sua testa...La facevano sentire al sicuro.

Forse anche lei aveva bisogno di lasciarsi salvare.

E forse si sarebbero salvate a vicenda.

Continua...

-Arianna

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