-Capitolo 22-

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Le ore passavano, la debole e fredda mano di Taylor era ancora nella calda e forte mano di Laura.

Erano passate ore, infinite ore, eppure Laura era rimasta in quella sedia rossa, davanti al letto di Taylor, la osservava piangendo, soffrendo per ogni graffio, ogni ferita che le avevano fatto quelle persone.

In testa le ronzavano tante cose, doveva tornare a casa per non lasciare Alex sola, si era lasciata abbracciare, e forse una speranza di un minimo riavvicinamento c'era.

Eppure non poteva andare a casa, voleva rimanere lì, al fianco di Taylor.

Voleva essere la prima persona che Taylor avrebbe visto al suo risveglio.

Laura si voltò un secondo, quando sentì dei piccoli rumori. Era Guendalina. Si era svegliata, ed era in piedi al suo fianco.

Aveva un viso confuso, triste, impaurito...

Lo stesso di chi non riesce a capire cosa sia successo, ma ha paura.

La donna dai capelli neri, non voleva spaventare la piccola, però era giusto che vedesse sua madre, e che le stesse vicino. Così cercò di tranquillizzarla prendendola in braccio.

La piccola non smetteva di osservare sua madre, e le lacrime iniziarono a scendere lungo le sue guance rosee e delicate.

<<Cos'è successo alla mia mamma? Tu mi avevi detto che non si sentiva bene...>>

<<Principessina, ascoltami...io l'ho detto per non spaventarti. Non volevo farti vedere tutto questo, non volevo vederti soffrire>>

<<Chi ha fatto tutto questo alla mamma?>>

<<Degli uomini cattivi, ma non ti devi preoccupare va bene? Ora guardami tesoro...>> Disse girando delicatamente il viso della piccola, in modo che potesse guardarla negli occhi.

Entrambe avevano gli occhi umidi, la pelle molto chiara, e il loro corpo tremava, per la rabbia e la sofferenza.

<<La mamma si risveglierà. E tu non devi avere paura di quegli uomini. Loro non torneranno, e non faranno più del male alla mamma, capito? Non vi lascerò più da sole, ci sarò io e non succederà più niente a nessuna delle due>>

La piccola  solo l'abbracciò, stringendole le braccia al collo.Piangeva.

<<Non ci lasciare più mamma Laura. Non lasciarci più da sole, rimani sempre con noi...Ho paura se non ci sei>>

Laura fece un piccolo e debole sorriso dopo le parole della piccola, e le depositò alcuni baci sulla testa, dolci, piccoli, quelli con lo schiocco, quei piccoli "si" alternativi, dati nei momenti in un cui parlare non è necessario.

-

Alex era appena scesa dalle scale.

Andò verso la cucina.

E vide il biglietto della madre, ma non si preoccupò.

Prese il suo adorato cappotto col pelo, era verde, un verde militare, un colore insolito addosso ad Alex dato che indossava solo colori come nero o grigio.

Era un cappotto abbastanza lungo, le arrivava fino a sopra le ginocchia. Aveva due tasche ai lati, in una solitamente Alex ci metteva il cellulare al quale erano collegate le sue compagne di vita, le sue cuffiette. E nell'altra tasca c'era il suo pacchetto di sigarette e il suo accendino, e una delle sue adorate lamette.

Prese il suo solito zaino nero, e una volta aver chiuso la porta di casa corse verso la fermata dell'autobus.

Continua...

-Arianna

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