-Capitolo 25-

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A volte succede.

Si.

Un qualcosa cambia, un rumore, un sottile piccolo suono può rompere un silenzio assordante.

<<Ehi...>> Un sussurro, sottile quasi impercettibile riempì quella stanza d'ospedale.

La mora velocemente si voltò, rispondendo a quel richiamo.

<<Taylor!>>

Le lacrime iniziarono di nuovo a farsi spazio nel volto di Laura, ma non di tristezza, era davvero felice di rivedere quegli occhi azzurri che erano stati chiusi per troppo tempo.

<<Come ti senti?>> Chiese con un tono di voce euforico; si era completamente dimenticata a quello che stava pensando.

<<Mi sento... strana. Forse un po' debole e frastornata però... sto bene>>

<<Sicura? Hai bisogno di qualcosa? Ora chiamo il dottore così abbiamo la certezza che vada tutto bene>> Laura parlava davvero veloce, era agitata, come darle torto?! Quell'agitazione aveva fatto svegliare la piccola Guendalina, che appena aprì i suoi dolci occhietti, ancora nel dormiveglia, sorrise vedendo sua madre che la osservava.

<<Mamma! Mamma!>>

Taylor fece un ampio sorriso, forse non era vero che a volte aprendo gli occhi si capisce di non aver fatto un sogno, al risveglio della piccola sua madre era sveglia.

Pochi minuti dopo un gruppo di dottori entrò nella stanza, e la esaminò accuratamente.

I lividi erano molto evidenti, e le provocavano un dolore assurdo, però ogni cosa era normale.

Taylor stava bene... per quando ovviamente potesse stare bene una donna con una spalla lussata, qualche costola rotta, vari ematomi sul viso, gonfio e un collare.

Ma non importava il suo aspetto.

Le sue condizioni erano abbastanza buone, era stabile e questo contava.

-

Alex era in camera sua, stava sfogliando per l'ennesima volta quell'album di fotografie.

Si sentiva molto stanca, eppure voleva rivederle per assicurarsi che effettivamente non aveva nessuna foto con Monique.

Dopo averlo studiato per bene, qualcosa catturò la sua curiosità.

In una foto c'era lei, da piccola, avrà avuto 4 anni forse, era sul tappeto della sala, con attorno tanti pacchi di natale, tutti con scritto il suo nome sopra, e lei era lì nel mezzo che rideva.

Sembrava davvero felice, ma la cosa curiosa era che affianco a lei c'era Laura, con in mano un disegno.

Già.

Un disegno, uno dei tipici disegni con raffigurate le persone con le braccia lunghe le gambe ancora più lunghe e la testa sproporzionata.

Era un disegno di una bambina dell'asilo.

Ma non aveva catturato la sua attenzione quell'osservazione... ma appunto cosa rappresentava il disegno.

C'era una donna con i capelli lunghi neri, che sorrideva e una bambina con i capelli come lei ma accolti in due treccine, anche essa sorrideva, e intorno a loro c'erano tanti cuori rosa, un albero di natale, tanti pacchi e c'era scritto Mamma Laura e Alex.

Infondo al disegno c'era una piccola scritta, non era molto visibile, così Alex iniziò a sfogliare altre foto per vedere se in altre immagini appariva quel biglietto.

Ma non ne trovava altre.

Aveva bisogno di sapere cosa c'era scritto.

Probabilmente avrebbe trovato almeno la prova se quei flashback erano cose che aveva davvero vissuto.

Alex tremava, stava impazzendo.

Aveva bisogno di altre foto, o di quel disegno.

Così... fece una cosa che per quanto si ricordasse non aveva mai fatto, o forse secondo quelle strane immagini nella sua mente, non faceva da un po'.

Entrò in camera di sua madre.

Continua..

-Arianna

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