-Capitolo 26-

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La mano di Alex era poggiata sulla maniglia. 

Tremava. 

Non sapeva se era giusto o no ciò che stava per fare, ma la curiosità era più forte di qualsiasi timore. 

Non sapeva cosa c'era dietro quella porta. 

Il timore forse dipendeva dal fatto che non sapeva cos'avrebbe trovato una volta varcata quella porta, e neanche cos'avrebbe provato. 

Ma si fece forza, chiuse gli occhi, e con un piccolo movimento aprì quella porta. 

La stanza era spoglia, aveva dei panna, chiari e abbastanza spenti. 

Era una stanza triste, ma Alex appena entrò sentì una sensazione strana, come se ci fosse già entrata, e nell'aria c'era un profumo che giurava di aver già sentito.

La ragazza chiuse gli occhi, e fece un respiro profondo. 

Quando riaprì gli occhi le lacrime avevano invaso il suo volto...

Non ne capiva il motivo, uscivano e basta. 

Alex iniziò a cercare in alcuni cassetti, sperava di trovare qualche foto, un altro album o qualcosa che potesse darle delle risposte, ma non avrebbe mai pensato di trovare una cosa del genere. 

Qualcosa che avrebbe rivoltato completamente le cose, scombussolando: le sue emozioni, ogni suo ricordo di ciò che era stata la sua infanzia e ciò in cui credeva da 12 anni fin adesso. 

Appunto, aveva guardato sotto al letto... istintivamente. 

E aveva trovato una scatola, sopra c'era scritto "Alex". 

Era una scatola di cartone, quelle dei supermercati dove dentro solitamente ci sono le confezioni di detersivi, era completamente marroncine con questa scritta fatta con un pennarello. 

Alex la prese, aveva le mani sudate, era agitata, non aveva idea di cos'avrebbe trovato. 

E che subito dopo si sarebbe sentita uno schifo. 

Si sedette sul letto a gambe incrociate, poggio la scatola sul letto, e la aprì. 

Al suo interno c'erano un sacco di fogli, pezzi carta, fazzoletti, tovaglioli di bar, scontrini della spesa, qualsiasi cosa sulla quale era possibile scrivere. 

In ogni foglietto c'erano delle scritte, erano dei pensieri. In ognuno c'erano delle date, erano di diversi anni, dal 2005... dalla data di morte di Monique. 

Alex prese un tovagliolino, sopra c'era scritto : 

" - 25.03.05 -

Piccola mia è da un mese che non mi parli. Vorrei sapere cos'ho fatto che ti ha fatto arrabbiare così tanto. Forse volevi fossi più forte? Volevi vedermi andare avanti a testa alta, e non piangere per Monique, che ci ha abbandonato. Non so proprio come fare per farti di nuovo correre tra le mie braccia come al solito, da quando siamo uscite dall'ospedale non mi hai più detto neanche una parola... forse sei ancora scossa... 

La tua mamma,Laura, che ti ama tanto, e che è molto preoccupata per te. "

Le lacrime continuavano a scendere sul volto di Alex e il suo stomaco si faceva sempre più torto e stretto. 

Prese un altro foglietto, era un pezzo di una tovaglia di carta di qualche ristorante forse, o almeno sembrava. 

" -14.08.05 -

Sono mesi ormai che non vedo il tuo sorrisino sdentato. Siamo nel tuo  bar preferito, dove ogni  sabato mattina veniamo a fare colazione, e tu ti mangi quel piattino di puncakes a forma di cuore, che poi non riesci a finire, e ci mangiamo insieme, per poi andare di nuovo in macchina e cantare a squarciagola le canzoni che ti piacciono tanto. Ma da mesi ogni volta che veniamo non mangi più nulla, e non mi guardi neanche negli occhi. Non mi parli, non sorridi, e appena entriamo in macchina, non canti più con me. Guardi fuori dal finestrino... sembri triste. 

La tua mamma, Laura, che ti ama tanto, e che vuole rivederti come sempre. " 

Alex continuava a piangere, rileggeva ogni riga, sussurrando: "No, non può essere...io facevo queste cose con Monique".

" -17.11.08-

Sono passati tre anni, ti volevo dire che sei davvero cresciuta, i vestiti rosa che tanto amavi non ti vanno più. Ma non importa. I dentini ti dondolano ancora, e vorrei tanto vedere quelle finestrine aperte quando sorridi, ma non succede da anni. Vorrei dirti che arrampicarsi sugli alberi è pericoloso. E che ti amo. Tanto, e vorrei che tu tornassi a dormire con me, mi mancano i tuoi piedini freddi sulla mia pancia, e quelle tue manine piccole piccole sul mio viso. 

La tua mamma,Laura, che ti ama tanto e alla quale manchi. "

"-27.04.14- 

Sei diventata un adolescente, vorrei dirti che quando ti truccherai, non devi esagerare, perchè sicuramente nonostante non veda il tuo viso da 9 anni, sei bellissima, e non hai bisogno di quel trucco. Vorrei dirti che ora inizieranno ad interessarti i ragazzini, e non saranno sempre bravi. A scuola, alle superiori inizialmente è sempre difficile, ti senti grande, ma anche piccola. Sei in un nuovo mondo, a volte i compagni non sono socievoli e ti pendono in giro perchè non sanno quanto tu sia speciale, so che soffri di solitudine, e di bullismo, anche se non mi parli lo sento che qualcosa non va. Fatti forza amore mio e dimostra quanto vali. Sei una forza. 

La tua mamma,Laura che ti ama tanto e che crede in te. "

Alex continuava a leggere quelle righe, erano pensieri scritti sul momento... come se in tutti questi anni sua madre avesse scritto tutto ciò che le avrebbe voluto dire. 

Continua...

-Arianna

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