Son sincera, ci ho pensato molto a quando pubblicare questo capitolo. Pensavo di posticiparlo a venerdì ma il mio ateneo è impazzito e non so se avrei potuto più.
Eccomi qui, vergognandomi come una ladra, a pubblicare il 5 capitolo di questa 'cosa'.
Spero che vi piaccia.
Se non vi piacerà, comprensibile, spero che almeno vi faccia ridere.
Se dovesse farvi piangere sarebbe un bel problema 😅
Se volete, insultatemi pure. O fatemi sapere che ne pensate.Besitos 😘
----------
Le settimane erano passate con una velocità impressionante.
Era primavera inoltrata e il grande giorno per Simone era arrivato. O meglio era arrivata la vigilia del grande giorno.Stava ripassando le ultime cose prima dell'esame, quando il suo telefono squillò.
Era suo padre.
Non si sentivano da un po' di giorni. Sapeva di essersi comportato malissimo ma non aveva trovato altre soluzioni, se non quella di ignorarlo totalmente, per placare le loro liti che in quel periodo non facevano per niente bene alla sua concentrazione.
- Papà!
Rispose Simone con la voce impigrita.
- Ehi!
- Che c'è?
- Come stai?
- Come vuoi che stia pá?
- Ok, potresti evitare di rispondermi così?
- Così come?
- Come se mi stessi facendo un favore, esprimendoti a monosillabi per giunta. So che non è un buon momento, ok? Lo so.
- Scusa.
- No. Non ti scuso. Perché non capisci che voglio supportarti, invece di darmi contro?
Chiese Dante con un tono tra il preoccupato e l'esasperato.
- Hai ragione. È che... non lo so. Sono stressato. Sono veramente arrivato al limite.
- Lo so. Ma sei ad un passo dal traguardo. Domani sarà tutto finito.
- Domani.
- Già. Come ti senti?
- Nervoso. Credo. Ci ho speso troppa fatica, non posso permettermi di fallire.
- Non fallirai Simone. Andrai alla grande.
- Come fai ad essere così sicuro?
- Ti conosco. Sei mio figlio. So quanto vali e quanto sei testardo. Quando ti metti in testa una cosa non molli finché non riesci ad ottenere quello che vuoi. So quanto ti è costato stare da solo il giorno di... non mi sono comportato bene con te. Non avrei dovuto darti contro, l'ho capito solo dopo...
- Anche io sono stato uno stronzo.
disse Simone, ripensando a come si era comportato con il padre.
- Si, lo sei stato.
- Potresti non rinfacciarmelo?
- Potrei, ma non lo farò, perché è la verità.
- Pensi che Jacopo mi possa perdonare per non esserci stato?
- Non hai niente da farti perdonare, figlio mio. Men che meno da Jacopo. Sa perché lo hai fatto, anzi, t'avrebbe sicuramente mandato a quel paese se fossi venuto cedendo alle mie misere minacce.Sorrisero entrambi ai due capi del telefono nell'immaginarsi una scena a cui nessuno dei due putroppo aveva mai potuto assistere davvero. Erano solo flash, inventati, plasmati sul ricordo del carattere di un bambino di tre anni che molto probabilmente a 21 sarebbe stato totalmente diverso, ma a nessuno importava. Pensare a Jacopo in quel modo leniva le ferite di tutti e andava bene così.
- Mi mancate. Tu e la nonna.
Disse lo studente senza pensare. Erano parole affettuose che Simone rivolgeva a Dante di rado, per questo le custodiva gelosamente.
- A proposito di questo... cosa ne pensi se venissi lì?
- Qui? A Roma?
Domandò Simone sorpreso.
- Si!
- Non lo so, papà
- Ascolta Simone, domani hai il tuo ultimo esame. Avevo pensato che magari potevamo passare un po' di tempo insieme tutto qua. Non ci vediamo da Natale.
- E la scuola?
- Ci sono i lavori di ristrutturazione, facciamo lezioni interattive.
- Lezioni interattive?
Chiese Simone con una punta di scherno nella voce
- Si dai, quelle robe che si possono fare ovunque dal computer
- Ah, la DAD?
- Eh, che ho detto?
- Ok.
Rispose il ragazzo tra i risolini.
- Sul serio?
- Mmh mmh
Commentò Simone sovrappensiero.
- Prenota e fammi sapere quando arrivi, va bene?
- Sissignore!
Lo canzonó Dante.
Risero insieme. Dopo tanto tempo.
- Simone?
- Si?
- Ti voglio bene.
- Lo so.
![](https://img.wattpad.com/cover/307427213-288-k666189.jpg)
STAI LEGGENDO
We keep this love in a photograph.
Fanfiction"Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà convergono per captare la realtà fugace: a questo punto l'immagine diventa una grande gioia fisica ed intellettuale."