giro di boa.

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Here we are.
Siamo alle ultime bracciate, per restare in tema acquatico e/o marittimo.
A tanto così 🤏🏻 dalla fine, stavolta davvero. Finalmente, direte voi...e avete ragione! 😅
Per questo non mi dilungo.
Fatemi sapere cosa ne pensate. Nei commenti o sul Tuidder!
Vi aspetto.

Besitos 😘

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Le ore di quella giornata trascorsero lentamente, quasi come se fossero immersi in una di quelle scene a rallentatore dei film.

Appariva tutto ovattato, sembrava stare sott'acqua, e quella era una sensazione che Manuel conosceva benissimo.

A lui pareva stare in apnea da sempre.
Si era sentito costantemente come se gli altri andassero avanti e lui restasse fermo, incapace di nuotare e di attraversare la corrente della vita.

Non era mai stata una persona coraggiosa Manuel.
O meglio, non era mai stato coraggioso secondo il giusto senso della parola.

Aveva sempre utilizzato quel termine in modo sbagliato credendo che il suo modo di fare, i muri che erigeva, la sua spavalderia nei confronti degli altri fossero sinonimo di impavidità ma si sbagliava di grosso e questo lo aveva capito quando aveva conosciuto Simone perché con lui tutti i muri erano crollati, tutte le paure erano tornate vive e presenti così come i dubbi, le incertezze, i timori, ma anche e soprattutto la voglia di essere quello che non era forse mai stato.

Semplicemente Manuel.

Gli venne in mente quando aveva paragonato anche Simone ad una distesa d'acqua e dal primo momento, aveva pensato che lui fosse il più agitato dei mari in cui si era bagnato ma anche il più bello.

Ci si era immerso senza nemmeno rendersene conto, consapevole però di non saper nuotare, di non possedere alcun appiglio che lo tenesse a galla e lo trattenesse via dalla corrente.

Ne era irrimediabilmente attratto.

Si era detto che una volta tuffato, dal fondo poteva solo risalire, quindi tanto valeva buttarsi.

Un giorno, si era tuffato.
Era dapprima stato tirato giù a fondo dal terrore che gli si era attaccato alle caviglie, poi man mano che il tempo passava, questo si scioglieva e gli permetteva di avanzare di qualche metro, annaspando ma rimanendo comunque a galla.
Improvvisamente, aveva cominciato a nuotare.
In modo goffo certamente, ma con il pensiero di poter a un certo punto, finalmente, scorgere la riva e arrivare alla sabbia.

Voleva sedersi sul bagnasciuga, i piedi immersi nell'acqua e ammirare le onde che si infrangevano placide su di essi.

Voleva vedere il mare da una diversa prospettiva, da dove non faceva più paura ma al contrario rasserenava.

Voleva la calma e la tranquillità che solo con la sincerità verso sé stesso e verso Simone poteva raggiungere.

Ed era così che stava affrontando pian piano tutti quelli che la sua testa gli aveva imposto come limiti.

Si trovava vicino all'ultima boa, nel punto in cui aveva messo tutte le carte in tavola e l'unica cosa che gli impediva di compiere gli ultimi affondi, era proprio Simone che pareva ancorato a qualche pensiero che non gli permetteva di avvicinarsi del tutto.

Simone, al contrario di Manuel, era sempre stato un abile nuotatore.
Coraggioso, nella sua accezione migliore. 

Aveva affrontato acque in tempesta, sporche, correnti impetuose, mulinelli che avevano tentato più volte di risucchiarlo ma ne era comunque uscito.

Provato, cambiato, malconcio.
Però intero.

Non aveva scelto consapevolmente di imparare a nuotare, era stato costretto perché le acque torbide lo avevano travolto senza alcun tipo di preavviso.

We keep this love in a photograph.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora