che ci fai qua?

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Eh, che ci faccio qua? Boh.
Uno dei misteri più grandi dell'universo resterà questo.

Oggi di poche lamentele, perchè sono le 14 e fa caldo, godetevi questo momento perché durerà poco.

Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo. Se volete, parliamone.

Bacini 😘

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Il MoMa non era mai sembrato così grande come quella sera.
Eppure grande non lo era, ma Chicca sembrava comunque essere stata risucchiata da un buco nero, visto che sia Manuel che Simone avevano ispezionato il locale in lungo e in largo pur di trovarla, ma senza riuscirci.

Cercarono di contattarla telefonicamente, invano.

Alla fine optarono per chiedere ad Aureliano dove fosse finita la cugina.

«Oh Aurelia’, ma Chicca?»
«A me lo chiedi?»
«E a chi altro dovrei chiedere scusa?»
«Se ne è andata. Stava nera. Ma che è successo?»
«Io... noi...»
«Oh cazzo! V'ha beccato a pomicia’?» chiese il pr.
«Si» «No» risposero all'unisono i due ragazzi, sovrapponendo le proprie voci.
Aureliano alzò un sopracciglio confuso poi disse «Vabbè ho capito, meglio se nun ce entro nelle cose vostre» poi aggiunse «Vedete de davve na mossa però...» ma lasciò la frase in sospeso.

Darsi una mossa a fare cosa? 

Manuel a quel punto, aprí la chat con Chicca e le inviò un messaggio.

Si avvicinò a Simone fermo vicino la sua auto, intento a rigirarsi una sigaretta tra le dita

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Si avvicinò a Simone fermo vicino la sua auto, intento a rigirarsi una sigaretta tra le dita.
«Ce la smezziamo?» chiese.
«Eh?»
«La sigaretta» precisò, prendendola tra le mani e portandola alla bocca per accenderla «Chicca ha detto che domani dopo pranzo ci vuole parlare, a tutti e due» aggiunse dopo un primo tiro.
«Che situazione del cazzo!» esclamò Simone.
Manuel ridacchiò prima di parlare.
«Gioco di parole interessante» affermò, ricevendo in cambio un'occhiataccia da parte del milanese.
«A parte gli scherzi» proseguì «Stai tranquillo, che te vedo agitato. Domani parliamo con Chicca. È una ragazza intelligente, capirà»

Simone voleva tanto rispondergli, e dire che non c'era nulla da capire, che era tutto sbagliato e che era colpa sua se si trovavano a quel punto. Colpa sua che aveva ceduto per l'ennesima volta come un idiota, ma anche colpa di Manuel... che se non fosse così Manuel, sarebbe tutto più semplice.

"No caro mio, sarebbe tutto più semplice solo se ammettessi i tuoi sentimenti e ti lasciassi finalmente andare come vorresti" lo ammonì la vocina nella sua testa.

Non replicò.
Rimase in silenzio, contemplando i lineamenti del ragazzo che gli era a fianco, a cui vorrebbe davvero tanto saper resistere ma a quanto pare non aveva abbastanza forza di volontà per farlo.

"È che ti piace troppo scemo! La volontà non c'entra un fico secco!” obiettò la coscienza. “Anzi mi correggo. La volontà c'entra: tu vuoi saltargli addosso, vuoi stare con lui, vuoi...”

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