Uhm, quindi...giusto due cose:
1. SCUSATE. Questa accozzaglia di robe sicuramente out of contest, è più lunga della mia vita non capisco come sia capitato
2. Faccio un WARNING anche se a mio avviso nemmeno ce ne sarebbe bisogno ma comprendo le sensibilità di tutti: è presente una scena -brutta- con leggerissimo (almeno credo) smut.NB.
Ringrazio qui ed ora Babykit87l, autrice di Destinati ad Essere, perché mi ha gentilmente ceduto un giorno in cui pubblicare. Si, il problema tecnico di cui parlava nell'ultimo aggiornamento sono io e so che mi state odiando, ma non me la sentivo di intralciare gli ultimi step dei miei bimbi adottivi togliendogli l'attenzione che meritano, pubblicando nello stesso momento (anche se effettivamente a me nessuno me caga de striscio 😅)
COMUNQUE ANDATE TUTTI SUBITO A LEGGERE DESTINATI AD ESSERE PERCHÉ È UN'OPERA SOCIAL PAZZESCA E L'AUTRICE É UNA PERSONCINA TROPPO PREZIOSA!
Grazie babe, iloveu ♥️Vabbè finito.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo fiume di parole.Besitos 😘
----------
La meticolosità con cui Manuel stava scegliendo il posto dove portare Simone a scattare le foto per il suo porfolio era quasi imbarazzante.
Ormai passava ore davanti al computer o allo schermo del telefono a visionare luoghi che potessero essere funzionali allo scopo. Dopotutto, aveva chiesto lui di decidere dove andare quindi non poteva permettersi di sfigurare.
La stessa operazione la stava compiendo anche nel momento in cui sentì la porta del MoMa aprirsi.
«Ciao» quella voce l'avrebbe riconosciuta tra mille.
«Te sempre qua stai?» chiese, mentre chiudeva il pc che aveva posizionato sul bancone.
«Guarda che non sono venuto mica per te» commentò Simone.
«E per chi sennò? Ce sto solo io qua Simo’»
«Hai un ego smisurato, te lo hanno mai detto?» ribattè il moro.
Manuel stava per rispondere alla provocazione, ma venne interrotto da Chicca.
«Sempre a litiga’ state?»
«Oh eccola la mia gallerista preferita» le sorrise il barista.
«Seh, pure l'unica che conosci!»
«Embè? Sempre la mia preferita resti!»
«Ma smettila de fa er cretino. Piuttosto non tratta’ male sto povero cristo de Simone, che nun ha fatto niente nella vita pe' avecce a che fa co' te»
«Perchè devo essere sempre io a tratta’ male lui?! Nun ho capito» chiese Manuel un po' spazientito.
«Perchè nun sai collega’ cervello e bocca, Manuel»
«E so due, pure Matteo m'ha detto la stessa cosa»
«E se vede che Matteo nun è tanto coglione come sembra allora» ribatté la ragazza «Mo' portace il pranzo, che sta giornata pare infinita»
«Vabbè andate a sedevve che v'arriva tutto tra una decina de minuti»
«Grazie» fu l'unica cosa che disse Simone dopo aveva assistito a quella conversazione tra i due amici senza proferire parola.Manuel aveva parlato a Matteo di lui? Quando? Perché?
Dopo che i due giovani ebbero finito di consumare il loro pasto, approfittando della momentanea assenza di Chicca, Simone si avvicinò a Manuel.
«Ciao»
«Ce semo già salutati me pare»
«Scusa se la mia educazione urta la tua NON sensibilità» disse piccato il moro.
Mentre questi cercava di trovare le parole giuste per riprendere l'argomento 'fotografie', Manuel gli posó davanti un caffè macchiato lungo.
«Tu...ricordi come prendo il caffé?»
«Mi ricordo tutto Simo’» rispose serio il romano «E poi, sei un cliente affezionato ormai»
Simone arrossì leggermente imbarazzato non capendo se quell' "affezionato" fosse riferito a Manuel stesso o al locale.
«Senti...volevo dirti» riprese il discorso. «Per le foto...»
«Vuoi cambiare soggetto?»
«No. A meno che tu-»
Non gli diede neanche il tempo di terminare la frase che «No» rispose Manuel.
«Okay» sospirò sollevato il più piccolo. «Allora avevo pensato di farlo Giovedì se per te va bene»
«Giovedì? Di solito ste cose nun se fanno nei fine settimana?»
«Giovedì è il tuo giorno libero e poi, non sono un professionista, insomma... non è un vero shooting mi basta mezza giornata»
«Ti ricordi il mio giorno libero?» domandò sorpreso il barista.
«Mi ricordo tutto, Manuel» rispose Simone.
STAI LEGGENDO
We keep this love in a photograph.
Fanfiction"Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà convergono per captare la realtà fugace: a questo punto l'immagine diventa una grande gioia fisica ed intellettuale."