Capitolo 1

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Vi ricordo che questa è soltanto una traduzione, tutti i diritti vanno a SepticGirliplier che mi ha gentilmente dato il permesso di tradurre questa storia<3





"Sei sicuro che starai bene, Stiles?". Gli chiese suo padre al telefono. Stiles si trovava nella casa delle vacanze di famiglia nei boschi. Era una casetta di legno relativamente grande, con due camere da letto, un bagno singolo, un soggiorno e una cucina; non era piccola di certo. Era tutto ciò di cui aveva bisogno la sua piccola famiglia, e a loro piaceva molto.

"Starò bene, papà; ti chiamerò se avrò bisogno di qualcosa. Mi assicurerò di aggiornarvi ogni due giorni. Ok?" Stiles rise mentre portava l'ultima borsa in casa. Assicurandosi di chiudere a chiave la jeep, si sistemò poi sul divano, appoggiando i piedi sul tavolino: era ora di rilassarsi.

"Facci sapere, tesoro, non lavorare troppo, ok?". Gli dice sua madre Claudia, prendendo il telefono dal marito.

"Non lo farò, mamma, per favore non preoccuparti. Sono un ragazzo grande, ora lo sai". Stiles brontolò al telefono. Odiava quando sua madre gli faceva da balia; aveva quasi vent'anni, per l'amor di Dio, poteva cavarsela da solo per qualche settimana. "Scott passerà tra una settimana o giù di lì per controllarmi e assicurarsi che non mi stia sovraccaricando di lavoro, per favore non preoccuparti per me".

"Ok, tesoro, fai attenzione, va bene? Uno dei vicini lassù ha detto di aver visto un lupo l'altro giorno. Tieni le porte chiuse". Sua madre si preoccupò.

"Ti prometto che lo farò, mamma. Adesso vado a scrivere. Ti chiamo domani".

"Ok tesoro, ti voglio bene".

"Anch'io ti voglio bene, mamma". Stiles sorrise, chiudendo la telefonata con i suoi genitori. Gemette, gettando la testa all'indietro contro il divano. Finalmente aveva del tempo da solo, poteva scrivere in pace, magari riuscendo a lavorare. Ora che non ha la madre che lo sorveglia costantemente.

Sentì il telefono vibrare nella sua mano, aspettandosi che fosse di nuovo sua madre, ma scoprì che era un messaggio del suo migliore amico.

Da Scott:

Ehi amico, volevo solo assicurarmi che fossi arrivato alla baita. Ci vediamo tra qualche giorno.

A Scott:

Sì, sono appena arrivato. Ci vediamo tra qualche giorno.

Stiles prese lo zaino da terra, tirò fuori il portatile e aprì un nuovo documento. Tutte le sue altre idee sembravano andare a rotoli, quindi forse, iniziando qualcosa di nuovo in un posto nuovo, avrebbe potuto inventarsi qualcosa e continuare a farlo.

Stiles rimase seduto sul divano con il documento vuoto davanti a sé per più di mezz'ora prima di gemere di frustrazione, facendo scivolare il computer dalle sue ginocchia allo spazio accanto a lui sul divano. Non c'era nulla, proprio nulla, che fluttuasse nella sua mente. La sua pubblicista lo avrebbe ucciso se non avesse avuto qualcosa sulla sua scrivania entro un mese. Era già infastidita dal fatto che lui non le avesse dato qualcosa, avrebbe dovuto consegnare un demo la settimana scorsa. Quando lui le aveva confessato che non aveva niente per lei, avevano pianificato questo viaggio: "Vai fuori città e lontano da tutto, prenditi una pausa. Dopo starai bene. Potresti inventarti qualcosa mentre sei là fuori". Gli disse. Sì, beh, per ora non stava andando molto bene.

Lui aveva consegnato dei lavori, ma a lei non era mai piaciuto nessuno di essi, non abbastanza da farle credere che Stiles avrebbe potuto trasformarli nel romanzo più venduto che lei sapeva che avrebbe potuto scrivere. Aveva fiducia in lui, davvero, ma Stiles sapeva che era stanca di aspettare che trovasse il suo stile. Lei gli diceva sempre: "Scrivi col cuore". E Stiles si è stancato di farlo, ma è quasi come se non avesse nulla, viene fuori tutto uguale. Una storia che sembra già scritta da un altro autore. Aveva bisogno di qualcosa di nuovo, di fresco.

"Forse una passeggiata intorno al lago mi farà bene". Stiles sospira, prendendo il telefono e la bottiglia d'acqua dal tavolino. Fruga ancora una volta nello zaino e tira fuori la macchina fotografica e le cuffie. Tanto vale scattare qualche foto mentre è là fuori.

Si assicurò di chiudere la porta a chiave dietro di sé, infilando le chiavi in tasca prima di seguire il piccolo sentiero che porta al lungolago. La baita della sua famiglia si trovava nel nord della California, lungo il confine tra l'Oregon e la California; bastava guidare per qualche chilometro verso nord per entrare nello stato dell'Oregon.

Venivano spesso qui quando era più piccolo, ma sua madre si ammalò per qualche anno e suo padre era impegnato con il lavoro, così smisero di venire. Stiles sorrise al vedere alcune delle case vicine, alcune delle quali erano solo case vacanza come la sua e altre erano di persone che vivevano qui tutto l'anno. Era uno dei pochi posti in California in cui c'era la neve, e quando nevicava era davvero incredibile. Stiles sorrise, sapendo di essere arrivato al momento giusto per la neve: nei prossimi giorni ne sarebbe arrivata una spolverata e Stiles non vedeva l'ora. Essendo Beacon Hills nel sud della California, non c'era la neve, quindi era un bel cambiamento.

Stiles ricorda quando ha incontrato per la prima volta la sua pubblicista, che lo ha preso dopo aver trovato i racconti che scriveva online, e lo ha portato in aereo a Seattle, dove ha amato la neve e il tempo che cambiava continuamente. Era così diverso da Beacon Hills.

Ora a Stiles mancava solo l'ispirazione e forse sarebbe riuscito a lasciare Beacon Hills.



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