Quel bacio aveva scatenato qualcosa nel mio interno, un giro di emozioni che non riuscivo a controllare e che quasi mi stavano facendo dimenticare il motivo per il quale eravamo lì, in piedi, davanti alla porta d'entrata a guardarci. Come se qualcuno dei due aspettasse qualche cenno, qualche affermazione dall'altra persona, che non sarebbe mai arrivato.
La mia mente si focalizzò sull'altra ragazza che avevo trovato in casa poco tempo prima, su il suo probabile ruolo in questa situazione e mi sentii in colpa. Perché diversamente da me che non avevo nessuno ad attendermi a Parigi, lui aveva qualcuno qua. Che probabilmente l'amava più di me.
«è sbagliato Fabio...» sussurro facendo un passo indietro, lui mi guarda confuso «cosa è sbagliato?» chiede
«tutto questo. Sono venuta qua per un motivo, e non mentirmi, non dirmi che era per dire che era tutto sbagliato ciò che ho visto. Tu hai ricominciato la tua vita assieme ad un'altra ed è giusto che io mi faccia da parte.-» parlo evitandl il suo sguardo
«Marghe...» sussurra lui « sul serio Fabio, non meriti di stare male per causa mia.» continuo continuando ad evitare il contatto visivo
«perché dici questo? Perché pensi a questo adesso?» chiede«non lo stavo pensando soltanto adesso, lo pensavo anche quando mi comprasti il biglietto per Parigi, quando lo abbiamo fatto l'ultima volta, quando mi dissi che mi avresti aspettato. Lo sapevamo entrambi che uno dei due avrebbe ceduto.» rivelo, lui rimane in silenzio. Gli prendo mano e lui mi guarda sorpreso.
«ma è giusto così, credimi, va bene. Non puoi aspettare una persona per sempre, e tu sei libero di scegliere cosa vuoi farne della tua vita e con chi passarla. L'unica cosa che mi limiterò a fare è quello di essere presente ogni qualvolta Sofiane ne avrà bisogno. Non posso portarlo via da qui, questa è casa sua ed è giusto che rimanga.» lui continua con il suo gioco del silenzio.
«mi dispiace...- parla infine - mi dispiace per tutto quello che hai vissuto e per ciò che hai visto appena sei tornata, non volevo finisse così, né tanto meno che noi due finissimo così.» sorride amaramente
«la nostra storia non finisce mai di finire.» sorrido lievemente
«ma è il momento che finisca...» rispondo togliendo la mia presa dalla sua mano «ci vediamo Fabio.» dico uscendo per l'ultima volta da quella casaSapevo di aver fatto la miglior cosa, per quanto avrei desiderato che lui insistesse per farmi rimanere per ricostruire per l'ennesima volta quel rapporto, sono consapevole che non sarebbe stato nemmeno questa volta come le altre. Ormai era un sentimento troppo invecchiato, troppo sprecato, troppo dimenticato e trascurato per rimetterlo assieme.
Rientro in macchina e ripercorro la strada per tornare a Vimercate, mi sentivo insolitamente vuota. Quasi come se stessi al punto di partenza. Come se nulla in quei anni fosse accaduto. Era impossibile tutto questo, mi ripetevo, eppure era realmente accaduto.
