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«Mohamed! Tu veux jouer au foot avec moi, mon tonton et Perla  ? » (Mohamed, vuoi giocare a calcio con me, mio zio e perla?)
« bien sûr, allez ! » (certo andiamo)

Il moro raggiunse i tre nel grande giardino della villetta bianca, sorrisi felice. Sembrava che Sofiane non avesse accettato molto la presenza di Mohamed, ed invece è bastata qualche ora per far sì che nulla fosse accaduto. Forse stava iniziando ad avere fiducia nei suoi confronti e un po' mi rincuorava la cosa.

«dici che durerà questa pace?» mi chiede Martina posando il volto sul dorso della mano, mentre girava il cucchiaino nel suo caffè «spero di sì» rispondo senza esitare troppo.

Speravo davvero che tutto ciò durasse e che tra me e Fabio non ci fosse più alcun interesse
«per me lui tornerà all'attacco»
«non credo. Questo è un colpo duro da accettare.»
«secondo te, mio padre, che conosci benissimo, ti lascerà andare via così? Come se nulla fosse. Andiamo. Nemmeno tu ci credi»

Forse era vero, non mi avrebbe lasciato via libera. Ne quanto meno me l'avrebbe resa facile. Ma cosa avrei potuto farci? Io stavo cercando di andare avanti esattamente come aveva fatto lui. Credendo che fosse la cosa giusta, o almeno così credevo a Parigi.

«la verità però è soltanto una: tu sei sicura di voler stare con lui?»
Rimango nuovamente in silenzio, con Mohamed stavo bene, mi trattava benissimo e dopo tanto tempo avevo finalmente qualcuno che si preoccupasse di me senza che mi stesse accessivamente addosso. Io con lui ci stavo bene. Ma ero pronta a lasciare il mio primo vero amore?

Ero pronta a tentare di farmi nuovamente del male pur amando una persona che, potrebbe da un giorno all'altro non amarmi alla stessa maniera?

Nella mia mente passò l'immagine di Fabio con la sua fidanzata, con la quale probabilmente stava in questo momento. Perché mi dicevo fare tanti problemi quando, lui, ora, stava con un'altra senza pensare a me?

«si, sono sicura. È il momento di chiudere davvero questa relazione tra me e lui. Io con Moha mi trovo bene, e va bene così.»
Martina annuisce come se avesse sentito i miei pensieri. E ciò mi confonde. Mi appoggia o semplicemente mi asseconda?

«mamma, mamma! Abbiamo vinto!» urla Sofiane entrando in casa seguito da tutti
«ma sei bravissimo amore!»
«Mohamed è bravissimo a giocare. Quasi come zio Mihaja»
Sorrido in direzione del mio fidanzato
«allora la prossima volta che vieni in Francia facciamo un bel torneo, te, Moha e gli zii?»
«si!»
«tu en penses quoi ?  »  (che ne pensi?)
« de quoi ?  »  (di cosa?)
« tu veux faire un match de foot avec Mihaja et Walid et le bébé ? » (vuoi fare una gara di calcio con Mihaja, Walid e il piccolo?)
« bah ouais, bien sûr  » (certo) sorride accarezzando il volto di mio figlio
«il est un vrai talent  » (È un talento) prosegue
« je sais, il est mon fils, tu as dout ?  » (lo so, è mio figlio, hai dubbi?)
«oh no» ride

«allons petit Neymar, nous devons nous laver  » (allora piccolo Neymar, andiamo a lavarci) sorrido mettendolo in direzione del bagno
«tu viens ?  » (vieni?) domando a Mohamed che alza le spalle e mi segue.

Arriviamo nella stanza degli ospiti mentre Sofiane entra nel bagno in attesa del mio arrivo.

«tu sais quoi ? Tu es un bonne père en vérité » (sai cosa? Sei davvero un buon padre) gli sorrido mentre cerco i vestiti del piccolo
«merci chérie. Mais pourquoi ne pas en faire un à nous ? » (grazie amore. Ma perché non ne facciamo uno nostro?)
« il est trop tôt pour y penser  » (è troppo presto per pensarci)
« ouais, mais je pense au futur  » (ma io penso al futuro)
« mais pourquoi non, j'aime bien un petit Mohamed pour la Banane  » (ma perché no, mi piacerebbe avere un piccolo Mohamed che gira per la Banane *)
« tu es fou ? Jamais, je veux un petite toi. Crois-moi, entre Sofiane et un petit moi tu deviens fou » (sei pazza? Mai, voglio una piccola te. Credimi, tra Sofiane e un piccolo me diventi pazza)

Sorrido
«Quel est le problème ? Je te laisse avec eux et je cours  » (qual è il problema? Te li lascio e scappo)
« petasse  » (stronza) ride lui mentre io esco dalla stanza.

Entro in bagno dove vedo che Sofiane si era già spogliato e infilato nella vasca piena di schiuma.
Sorrido e inizio a lavarlo, pensando a ciò che aveva detto Mohamed poco prima. Davvero vorrebbe una famiglia da me? In così poco tempo?
Guardo mio figlio e in parte mi rendo conto che mi sarebbe piaciuto dargli un piccolo o una piccola compagnia. Sarebbe stato bello vederli crescere insieme.
Ma non sapevo se fosse il momento. Avrei dovuto aspettare? Dovrei parlarne con la mia famiglia? Non lo sapevo. O forse non me la sentivo di allargare già ora la famiglia. Nonostante non sapessi come gestire quella che avevo lasciato lì.

«mamma quando potrò venire in Francia con te?» mi domanda Sofiane
«come mai questa domanda?»
«perché con la nuova fidanzata di papà non mi trovo bene. Con te mi diverto di più» risponde alzando le spalle con il solito fare innocente dei bambini.

Mi si spezzò il cuore. In che mani avevo lasciato il mio bambino?














* "La Banane" è il soprannome del quartiere di Moha La Squale, il nome originale sarebbe "Les Amandiers"

Nemesi|| Marracash Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora