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Raggiunsi Fabio nella sala da pranzo e mi posizionai di fronte a lui
«perché continui a pensare che io ti voglia lasciare?»
«per i tuoi comportamenti Marghe, ti fidi più di due persone che non vedi da anni che di me. Io sono qui, sono sempre stato qui diversamente da loro»
«Fabio, Fabio, aspetta - scuoto la testa - stai nuovamente facendo competizione con loro, sul serio?»

«lo sai benissimo. Non sto facendo alcun tipo di competizione, solo, dovresti fidarti di me, invece di venirmi contro.» mi fissa, il suo sguardo è ferito. E' comprensibile, lo capisco, è giusto che si senta così. E' colpa mia d'altronde se tutta questa situazione si è scatenata «sì, hai ragione...mi dispiace» sussurro abbassando la testa e comprendendo che forse, alla fine l'unica vittima della situazione non ero io. Ma lui.

Lui mi guarda in silenzio. Rimaniamo così per un tempo indistinto. Come se entrambi stessimo cercando qualche cenno di qualcosa che a noi stessi è incompresibile.
Fabio fa per aprire la bocca, ma rimane a mezz'aria, lo sguardo fisso nel mio, serra le labbra e scuote la testa. Si allontana da me.

«ho fatto qualcosa di sbagliato?» gli domando poco prima che potesse scomparire dalla mia visuale
«no, niente. Sono io, non ti preoccupare, va bene così» risponde senza guardami questa volta.
Perché si sta comportando così?

[...]

«credo ci sia qualcosa che non va Emi»  mi siedo sul divano di pelle bianca posto al centro del salotto soleggiato di mio fratello
«come sempre - ride - avanti, dimmi tutto»
Posa una mano tatuata sul mio ginocchio fasciato dai jeans bianchi.

«credo che Fabio senta una specie di competizione tra lui e i ragazzi a Parigi. Oggi ero in videochiamata con loro, e una volta conclusa mi viene a dire che io preferisco loro a lui»
«credo sia geloso»
«di cosa Emi? Sono lontani chilometri, non ci sentiamo praticamente mai, impegnati come sono. Eppure, non ci sarebbe nemmeno l'idea per una cosa del genere.»

Emiliano alza gli occhi al soffitto e sbuffa
«non è così difficile da capire Marghe, Fabio sente la competizione perché loro due ti conoscono più di quanto lui conosca te. È ovvio»

Alzo le spalle «è normale, ci siamo conosciuti quando sono tornata da Parigi»
«appunto. Lui sa la metà delle cose che sono accadute la» sorride furbamente, alzo nuovamente le spalle «non credo siano dettagli importanti»

Emiliano annuisce
«credo, però tu non fai granché per fargli capire il contrario. Non gli fai capire se tu ci tieni davvero. Perché Marghe, anche se sembra strano, lui ti ama»
«anche io» sussurro
«e allora perché non fai qualcosa? Ravviva la coppia, infondo hai sempre detto che è colpa tua di questa situazione no?»

«non esattamente» rispondo
«poco importa - risponde - mi ascolti o no?»
«sì, sì lo sto facendo»
«e allora vai no?»
«rimane il fatto - dico alzandomi - che tu mi dai sempre contro, dovresti darmi ragione. Sei mio fratello»

«appunto per questo ti do torto, avanti va' cammina zingarella. E salva la situazione» dice spingendomi verso l'uscita
«ci vediamo» dico lasciandogli un bacio sulla guancia
«fammi sapere, ci vediamo»









Sono apparentemente viva, ho ispirazione ma zero tempo. Per questo il capitolo è corto, spero di rimediare nel prossimo 💖

Nemesi|| Marracash Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora