Capitolo X

1.4K 51 17
                                    

«Secondo me state delirando» disse Kiara.

«Ci fosse una volta che ci prendi sul serio» le rispose Pope.

Mentre i suoi amici litigavano su chi avesse ragione o meno, nella mente di Max prendeva posto il ricordo della strana conversazione che aveva avuto con Katy il giorno in cui era stata uccisa.

Io andrò in fondo a questa faccenda, aveva detto.

E se lo avesse fatto davvero?

«Ragazzi» al suo richiamo il gruppo si zittì «Penso di sapere perché Katy è stata uccisa»

Sarah le fece segno di continuare a parlare.

«Il primo giorno di scuola, durante l'ora di chimica eravamo sedute vicine e lei ha iniziato a dire delle cose... insomma, credo che stesse indagando sull'incendio»

«Spiegherebbe perché si trovava di notte nella scuola abbandonata, ha tutto più senso» metabolizzò Pope.

«E se avesse avuto l'aiuto di qualcuno?» chiese John B, che ormai era sulla stessa lunghezza d'onda dei suoi amici.

«Un complice?» chiese Sarah.

«Qualcuno che poi le si è rivoltato contro» finì per dire Max.

Un silenzio soffocante occupò la stanza d'ospedale. Poi JJ si prese di coraggio e disse «Dobbiamo dividerci, indagheremo meglio sul caso. Io, Pope e Kiara andiamo a casa di Katy Davis per vedere se troviamo qualcosa riconducibile ad un'indagine. John e Sarah andranno nella vecchia scuola per vedere se è sfuggito qualcosa alla polizia»

«Chi ti ha proclamato leader?» gli chiese Sarah.

«Oh è solo una concessione romantica per i nostri Marshall e Lily» le fece l'occhiolino.

«Tua madre starà qui tutto il giorno?» le chiese preoccupata Kiara.

Max annuì «Non mi lascia un attimo da sola»

«Allora noi andiamo. Ti tireremo fuori da questo casino, promesso.» le disse John B.

«Mi raccomando, ricordatevi le regole per sopravvivere» scherzò Max, ma vide gli occhi azzurri di JJ spalancarsi in un moto di consapevolezza.

«Ma certo, le regole!»

«Le regole?» chiesero insieme Kiara e Sarah.

«Le regole di Scream: mai stare da soli, non fidarsi di nessuno, nemmeno del fidanzatino» disse JJ con foga.

Pope continuò «Non dire mai "torno subito", perché stai pur certo che non tornerai. Il killer è sempre nella cerchia di amici della prima vittima»

«Mai ubriacarsi né drogarsi e non si deve fare sesso» finì Max.

«Allora io sono apposto» scherzò Kiara, lanciando uno sguardo velato a Pope «Forza, andiamo, prima che si faccia buio»

«Capito, John? Niente sesso» disse ridendo JJ mentre veniva spinto fuori dalla porta da Kiara e Pope.

Sarah e il suo ragazzo guardarono con imbarazzo la scena, per poi iniziare a ridere non appena videro la loro amica ricoverata trattenere le risate.

La salutarono tutti e dopo poco Max si ritrovò di nuovo da sola in una stanza di ospedale, come unica compagnia il rumore del macchinario a cui era attaccata.

Quando uscirono dalla struttura, il gruppo di adolescenti si divise come avevano stabilito e Kiara mise in moto la macchina verso Tanny Hill, il quartiere dei ricchi dove viveva Katy Davis.

«Come fai a sapere dove abita?» le chiese Pope.

«Katy era una cheerleader, avete idea di quante feste abbia fatto?»

I due ragazzi si guardarono negli occhi e alzarono le spalle, poi si girarono di nuovo verso la ragazza alla guida e si indicarono a vicenda.

«Dico io, ci hai visti? Noi non veniamo invitati alle feste dei ricchi» le disse JJ. Il gruppo di ragazzi non era proprio ben visto dalla scuola. Non erano classificabili come sfigati, ma per quanto li riguardava erano in una categoria ben peggiore i dimenticabili. Per le ragazze era diverso. Max era conosciuta nella scuola per essere una casinista ed era piuttosto popolare anche se non faceva parte di nessuna categoria rilevante come le cheerleaders o gli atleti. Anzi si poteva dire che non avesse amici all'infuori del gruppetto, ma a lei andava bene così. Sarah faceva politica ed era iscritta a qualche club per avere più crediti per il college quindi aveva più cerchie di amici e più popolarità. Kiara, invece era più come i suoi amici maschi, abbastanza al margine della società, ma la pubertà l'aveva colpita in pieno durante il secondo anno di liceo e uscire con Sarah e Max aveva aiutato parecchio.

Kiara sospirò esausta e continuò a concentrarsi sulla strada. Quando arrivarono di fronte alla casa dei Davis si girò verso i due ragazzi in macchina con lei e disse «Non fatemi fare brutta figura, fate parlare me»

«Hai sentito, Pope? La mettiamo in imbarazzo»

«Sì, esatto! Quindi chiudi la bocca»

Provarono a suonare il campanello di casa per più di cinque minuti, ma nessuno venne ad aprire.

«Forse il signor Davis è ancora al lavoro» constatò Kiara.

«Forse è anche meglio»

JJ si allontanò dal gruppo e si diresse verso il retro della casa, ma quando si accorse che i due non lo avevano seguito tornò sui suoi passi.

«Si può sapere che state aspettando?»

«Qual è il tuo piano, commettere un crimine?» gli chiese stizzita la ragazza.

«Più o meno. Pope metti le mani così» disse mettendo i palmi delle mani all'insù e creando una conca con le dita. Il ragazzo lo fece e grazie al suo aiuto JJ iniziò ad arrampicarsi sul muro. Raggiunse il balcone più vicino e con un balzo riuscì a mettercisi sopra. Per sua fortuna la finestra era aperta e poté entrare dentro la casa.

Kiara e Pope tornarono davanti la porta di ingresso e ben presto la videro spalancarsi rivelando il viso del loro amico biondo.

«E ora si fa sul serio»

Play with fire || Rafe Cameron Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora