Capitolo XVI

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JJ l'aveva vista per la prima volta mentre era intento a surfare con il suo migliore amico John B, l'estate prima dell'inizio del liceo.

Max era seduta sulla sabbia intenta a leggere un libro, nelle orecchie le sue immancabili cuffiette.

«È carina, vero?»

JJ si ridestò dai suoi pensieri e guardò con sguardo confuso l'amico accanto a lui. Erano appena usciti dall'acqua e sembravano due pulcini spelacchiati. Non vedeva l'ora che arrivasse la pubertà, non ne poteva più di sembrare un bambino.

«Chi è carina?»

«La ragazza che guardi da tutta la mattina» disse con fare ovvio John B «Vai a parlarle»

«Per dirle cosa?»

«Qualsiasi cosa! Ha un libro e sta ascoltando della musica, due argomenti di conversazione letteralmente davanti a te» dicendo questo spinse il biondo nella direzione dove era seduta Max e JJ si ritrovò per la prima volta in vita sua in estremo imbarazzo.

«Posso aiutarti?» chiese la ragazza quando si accorse di JJ proprio davanti a lei.

«Sì, io... Bel libro!»

«Lo hai letto?»

«Certo... che no» sospirò sconfortato «Volevo solo parlare con te ed è stata la prima cosa che mi è venuta in mente»

Pensò di aver appena fatto una brutta figura e fece per voltarsi e sparire dalla vista della ragazza, quando la voce cristallina di lei lo richiamò.

«Mi chiamo Maxine, comunque. Max, se preferisci»

JJ sorrise «Io invece sono JJ e quel tipo strambo lì è il mio migliore amico John B. Mi ha convinto lui a venire qui e parlare con te»

Max ondeggiò la mano nella direzione di John B «Sembrate simpatici. Strambi, ma simpatici» affermò usando lo stesso termine che aveva usato JJ per descrivere l'amico.

Da quel momento, i due diventarono inseparabili. JJ le fece conoscere il resto del gruppo e passarono l'estate più bella della loro vita.

Il biondo passava molto tempo a casa Wether, soprattutto per scappare dalla sua situazione familiare e da suo padre, un uomo burbero e violento.

Spesso guardavano dei film insieme e una volta entrambi si convinsero a guardare una commedia romantica.

«Se non piace nemmeno a te questo tipo di film perché dobbiamo vederlo?» si lamentò il biondo, sdraiandosi a peso morto sul letto di Max.

«Odio il film, amo il cast. Ho visto certe schifezze che non ne hai idea»

La ragazza emulò le mosse dell'amico e si lanciò sul materasso.

«Però deve essere figo» disse rivolgendo uno sguardo a JJ «Vivere una storia d'amore come quella dei film, dico. Zero problemi, solo amore»

«Sì, non sarebbe male» disse annegando nel mare nero che erano gli occhi della ragazza accanto a lui. Il suo corpo si mosse senza che lui avesse il tempo di rifletterci e fece scontrare le loro labbra in un bacio impacciato e goffo.

Quando si staccarono, JJ sentì come se i suoi occhi si fossero illuminati di colpo di una luce nuova, ma quando guardò in quelli di Max vide solo confusione. Non c'era ombra della felicità che aveva provato lui.

Liquidarono la faccenda con una scusa stupida a cui nessuno dei due aveva creduto e JJ era tornato a casa con la testa bassa e il cuore in frantumi. Ma erano piccoli e col passare del tempo avevano ricominciato ad uscire insieme come prima, meglio di prima. Erano migliori amici. Lei sapeva tutto di lui e viceversa e nell'ultimo periodo Max sembrava essersi avvicinata parecchio a JJ in quel senso. Durante una festa in spiaggia nel versante povero dell'isola, la sua parte di isola, avevano ballato appiccicati per tutta la sera e inebriati dall'alcol si erano baciati. Per meglio dire, Max lo aveva baciato.

Per questo quando vide la ragazza baciare Rafe in mezzo alla strada, sentì i cocci del suo cuore, che aveva con tanta fatica rimesso insieme, venire frantumati nuovamente, con più violenza di prima.

Quella notte non aveva dormito per niente, ma era stato zitto. Se Max non aveva detto nulla, lui non l'avrebbe obbligata.

Ma la necessità di sapere cosa fosse successo tra la sua amica e quel riccone divenne ingestibile quando Tara e altre quattro persone furono dichiarate morte in quell'incendio.

Avevano da poco dimesso dall'ospedale Max e il ragazzo si diresse a passo spedito a casa della sua amica. Edward Wether se ne era già andato di casa, non aveva retto al dolore per la perdita della figlia maggiore ed era andato a vivere in un altro stato. Immaginava lontanamente il dolore di Max.

JJ si arrampicò dalla finestra che dava sulla camera della ragazza e ben presto si ritrovò il suo sguardo sorpreso addosso.

«Volevo sapere come stavi»

Max strinse le labbra e sul suo viso si dipinse una smorfia di dolore. Le ustioni dovevano fare ancora male.

«Ascolta, Max, so che non è il momento giusto, ma ho bisogno di parlarti»

«È successo qualcosa, JJ?» chiese preoccupata.

«Che sta succedendo tra te e Rafe Cameron?»

Max lo guardò stralunata. Chiuse la porta di camera sua e sussurrò «Tu come lo sai?»

«Non è molto intelligente baciarsi con il ragazzo di tua sorella in mezzo alla strada»

«Non stavano più insieme»

«Quindi era una cosa nuova, loro si lasciano e tu te lo sbaciucchi?»

Max rimase in silenzio e JJ si sentì morire.

«Da quanto andava avanti?» chiese in un sussurro.

«JJ» provò a calmarlo la ragazza.

«Da quanto?»

«Ti senti, JJ? Mia sorella è morta, cazzo! Mio padre se n'è andato, la mia famiglia è distrutta. La mia vita è distrutta! E tu mi vieni a parlare di queste cazzate?»

«Cos'è, non ti conviene rispondermi?»

Max boccheggiò per qualche secondo «Vuoi saperlo davvero?»

Il biondo annuì.

«Tre mesi prima che si lasciassero»

JJ si mise le mani nei capelli biondi e cominciò a girare freneticamente per la stanza.

«Devi dirmi la verità, lo ami?»

«Perché me lo chiedi?»

Il biondo sentì le lacrime salire sui suoi occhi color del mare «Perché mi hai baciato, Max! Ho bisogno di sapere se nel tuo cuore c'è mai stato posto per me»

Max non seppe cosa rispondere.

«Ti prego, Max»

La ragazza scosse il capo, mentre nei suoi occhi comparivano le prime lacrime «Mi dispiace, JJ»

«Dimmelo! Devi dirmelo, Max»

Max alzò la testa verso di lui e ricacciò le lacrime indietro. Stava per spezzare il cuore al suo migliore amico, ma era meglio che tenerlo ancorato a lei.

«Ti ho baciato perché volevo togliermi Rafe dalla testa. Non provo niente per te, JJ, mi dispiace»

Da quel giorno, Max non si fece più vedere in compagnia del suo gruppo. Aveva allontanato tutti per evitare che la sua energia distruttiva rovinasse la vita a qualcun altro, soprattutto a JJ. Il ragazzo non si meritava una persona come lei al suo fianco, aveva bisogno di qualcuno migliore della sua amica.

Ma JJ non riuscì a togliersi dalla testa la ragazza. Forse non ci sarebbe mai riuscito.

Play with fire || Rafe Cameron Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora