Capitolo XXII

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Tara non credeva avrebbe mai fatto esperienza di un dolore così grande in così giovane età. Del resto, quando si cresce in una bella famiglia, in cui i tuoi genitori si amano e tua sorella è la tua ancora, è difficile immaginarsi che qualcosa di orribile rovini tutto il tuo mondo.

Dopo aver scoperto del tradimento di Rafe, aveva passato i giorni successivi chiusa in camera sua a piangere e in quel momento stava bruciando con un accendino l'ennesima foto che aveva scattato con il ragazzo.

Sotto il suo letto teneva nascosta una scatola piena di polaroid. Pensava che riaprendola un domani avrebbe provato nostalgia dei tempi andati, di sicuro non si aspettava di vedersi distruggere tutto quello che aveva costruito in quegli anni di relazione.

Avrebbe voluto bruciare tutti i suoi ricordi con lui, non doveva rimanere più nulla nella sua mente che lo riguardasse in qualche modo. Rafe Cameron per lei era morto nell'esatto momento in cui le aveva confessato di avere un'altra.

Ed ecco la pugnalata più dolorosa, quella inferta dalla sua stessa sorella. La stessa persona a cui aveva trasmesso la passione per la lettura e a cui aveva insegnato ad andare in bici anni addietro.

La odiava di un odio profondo. Come aveva potuto farle una cosa simile? Aveva visto Rafe e Max legare, ma ogni volta che li vedeva insieme giocare ai videogames o guardare un film nel salone di casa sua li immaginava come due fratelli. E forse per un periodo era stato così. Max era troppo piccola e Rafe la proteggeva come si farebbe con una sorella minore. Ma Max ad un certo punto era cresciuta, i lineamenti bambineschi avevano lasciato posto ad un viso più maturo. Le costava molto ammetterlo a sé stessa, ma Max crescendo era diventata davvero bella, aveva sviluppato un carattere forte ed esuberante ed evidentemente il ragazzo aveva iniziato a guardarla in modo diverso.

Buttò la fotografia bruciacchiata nel cestino che aveva posizionato accanto al letto. Frugò nella scatola dei ricordi e la sua attenzione venne attirata da una fotografia di loro tre sorridenti ad una festa, proprio durante l'inizio di quell'anno scolastico.

Si domandò se i due si sentissero già dietro le sue spalle quando quella foto era stata scattata e la risposta che le diede il suo cervello non le piacque per nulla. Posizionò l'accendino a lato della polaroid e rimase a guardare il viso di Max perdersi nelle fiamme.

Qualche giorno dopo, decise che era arrivato il momento di riprendersi in mano la propria vita. Si vestì velocemente e uscì dalla sua stanza pronta per andare a fare una passeggiata in completa solitudine. Le serviva aria pulita per disintossicarsi da tutto il dolore che aveva provato ultimamente.

Fece per scendere le scale, quando Max uscì dalla sua stanza gridando «Mamma, sto uscendo»

Poi i loro occhi si incontrarono per la prima volta dopo giorni e Tara sentì la rabbia fluire come un mare in tempesta dentro di lei.

«Ciao, Tara»

La sorella maggiore distolse lo sguardo e riprese a scendere le scale, quando sentì la voce di Max richiamare la sua attenzione.

«Quanto durerà la fase del mutismo selettivo? Per quanto vuoi continuare a punirmi?»

Tara non ci vide più dalla rabbia, strinse le labbra e prese un respiro profondo «Vuoi sapere quando smetterò di avercela con te, Max?» chiese girandosi verso la ragazza «Quando sarò morta»

«Mi dispiace, Tara, dico davvero. Se avessi potuto scegliere...»

«Quindi sei stata obbligata ad andare con il mio ragazzo, non lo sapevo. Ora si spiega tutto» disse con sarcasmo.

Max sospirò «Non intendevo quello. È successo, non volevamo ferirti»

Tara si avvicinò di qualche passo alla sorella minore e le disse «Lo sai perché è successo, Max?» le due ragazze si ritrovano faccia a faccia, Tara si sporse verso l'orecchio della più piccola e sussurrò «Perché sei solo una puttana»

Si allontanò appena vide gli occhi di Max inondarsi di lacrime che sapeva la ragazza non avrebbe mai fatto scendere, non in sua presenza.

Scese di nuovo le scale e si ritrovò davanti la porta di ingresso, quando sentì di nuovo Max chiamarla a gran voce «Ti sei mai chiesta perché Rafe preferisse me? Perché sei petulante, ti aspetti che tutti facciano quello che dici tu. Non hai mai pensato che forse Rafe avesse altri sogni invece di andare nel college che avevi scelto tu e solo tu?»

«Fottiti, Max!»

«Ecco un'altra cosa che fai sempre, scappi quando una situazione non ti conviene più»

«Non mi conviene più?» se avesse potuto ucciderla con uno sguardo, Max sarebbe già morta «Io ti ammazzo, stronzetta»

Corse su per le scale pronta per spaccare il bel faccino della sua sorellina, ma venne presa al volo dalle braccia forti di Edward che divise le sue due figlie prima che la situazione degenerasse.

«Sei fuori di testa!» gridò Max.

«Ringrazia papà per avermi fermato. Appena ti metto le mani addosso...»

«TARA!» la richiamò sua madre, che era appena entrata dalla porta sul retro.

La ragazza passò lo sguardo su entrambi i suoi genitori «La difendete anche?»

«Max ha sbagliato, ma non c'è bisogno di aggredirla»

«Io me ne vado» disse Max facendosi di corsa le scale.

«Con chi esci, con Rafe?» le gridò con sarcasmo la più grande «Attenta a non farti mettere incinta da quel pezzo di merda»

«TARA!»

Ma Max non sentì il rimprovero che si dovette sorbire sua sorella da parte dei suoi genitori e nemmeno le interessava. Aprì la porta di ingresso e la chiuse talmente forte che i muri di casa tremarono.

Il giorno dopo Tara aveva incontrato Topper per la via di casa sua e il ragazzo le aveva detto che Rafe era giù di morale da quando i due si erano lasciati. La ragazza avrebbe voluto dirgli che probabilmente il suo ex fidanzato non era triste per la storia con Tara, ma perché Max non era più stata tanto presente nella sua vita. Avrebbe voluto gridare al mondo cosa avevano fatto quei due alle sue spalle, ma si rendeva conto che non sarebbe servito a nulla e molto probabilmente quella che avrebbe fatto la figura della scema sarebbe stata proprio lei, perché non si era accorta di quello che succedeva proprio sotto il suo naso.

E poi li aveva visti baciarsi appassionatamente in mezzo alla strada. Aveva visto lo sguardo che Rafe aveva rivolto a Max ed era lo stesso che aveva dedicato anche a lei i primi tempi in cui si erano messi insieme. Tempi ormai lontani in cui il ragazzo l'aveva amata davvero.

Quando vinse la parte della protagonista nello spettacolo di fine anno, sentì i suoi polmoni riprendere a respirare normalmente. Alla fine era arrivata un po' di serenità anche per lei.

Poi Max era venuta in camera sua per congratularsi e Tara pensò che fosse il caso di appianare le divergenze, di provare a tornare come prima, ma poi sua sorella le aveva mentito di nuovo.

«Tra me e Rafe non c'è nulla, io non potrei mai ferirti»

Quella notte, sentì la rabbia montarle dentro come un uragano e pianse tutte le lacrime che aveva, prima di lasciarsi andare ad un sonno senza sogni.

Play with fire || Rafe Cameron Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora