Come promesso dopo la fine delle feste sarei andata a Firenze visto che volevo tanto rivedere Adriana e magari era la volta buona per rivedere tutta la sua famiglia e anche Federico. Ero ancora sul treno ma tra pochi minuti sarei arrivata alla stazione di Santa Maria Novella, per tutto il tragitto non ho pensato ad altro che a quel messaggio per tutti era un normalissimo messaggio di auguri da parte di un vecchio amico ma per me non lo era come ho sempre detto tra me Federico non c'era solo della semplice amicizia ma ben altro e me lo confermò una volta pure lui <non so se un giorno tra me te potrà funzionare ma so che non siamo neanche dei semplici amici, non so cosa siamo ma so solo che con te sto bene> mi disse una volta e dopo mi bacio. Se dovessi descrivere il rapporto tra me e Federico non saprei che dire ma una cosa posso dirla stavamo ore ed ore a guardarci negli occhi e poi finiva tutto in un bacio, fu quella specie di campanello e la voce del capo treno a riportarmi alla realtà annunciando che eravamo arrivati a Firenze presi la mia valigia scesi dal treno ed entrai in stazione presi il mio telefono dalla borsa e dopo aver mandato un messaggio a miei ne mandai uno anche ad Adriana dicendole che ero appena arrivata e tra un po' sarei andata a casa sua.
Arrivata in hotel la prima cosa che feci fu di sicuro un lungo bagno per rilassarmi con le mie care EarPods alle orecchie dove ascoltavo musica di ogni tipo soprattutto ascoltavo il mio carissimo amico Harry Styles, io ed Harry ci conosciamo da tanto tempo dai i miei primi esordi fino ad ora credo che sia l'unico uomo a sapere più cose di mia sorella o dia mia madre. Uscì dalla vasca e mi diressi in camera per decidere cosa mettere, dopo aver messo l' intimo presi dalla valigia un paio di pantaloni neri, con un maglioncini a collo alto e il mio fedelissimo capotto colore cammello per finire il tutto con la mia borsa nera e le mie amate convers nere lasciai i capelli sciolti, presi da sopra il tavolino diversi pacchi e scesi giù alla hall del hotel dove di sicuro avrei trovato il mio taxi. Entrai nel taxi e dissi al taxista le via di dove si trovava l'abitazione
Arrivati davanti alla villa scesi dall'auto pagai il taxi e mi diressi verso il portone in ferro suonai una volta al citofono e pochi istanti dopo il cancello si aprì, entrai e feci tutto il vialetto stavo in ansia era da tanto che non li vedevo e il cuore mi batteva a mille, tra i mille pensieri arrivai davanti alla porta d'ingresso era chiusa, stavo per suonare finche non si apri e mi ritrovai davanti la dolce Adriana <Ludo> disse saltandomi addosso io sorrisi a qual abbraccio <Adri> dissi a mia volta si stacco da me e mi fece entrare a casa sua. Era tutto come mi ricordavo i mobili, il divano, le foto sparse per tutto il soggiorno era tutto come sei anni fa <non è cambiato nulla dall'ultima volta che sono venuta> dissi guardandomi attorno per capire se era cambiato qualcosa <la casa no ma i padroni invecchiano giorno dopo giorno> disse una voce femminile alla mie spalle mi voltai e vidi Francesca, non era cambiata per niente sempre con quel dolce sorriso che trasmette amore e tranquillità e poi quei capelli biondi che dall'ultima volta sono un po' corti ma di poco solo dalle punte <Francesca> dissi avvicinandomi a lei <ma che hai portato?> chiese indicando la scatole che avevo tra le mani <oh beh Natale è passato da poco e mi è sembrata un idea carina portare qualcosa anche voi> dissi <sono i miei regali di natele per voi> dissi allungando le braccia per darglieli <ma Ludo tesoro non dovevi> disse prendendo tra le mani le scatole e appoggiandole su un mobile del salotto <invece dovevo> dissi sorridendo <sei sempre stata troppo gentile nei nostri confronti> disse una voce maschile era Enrico mettendosi vicino alla moglie <per così poco> dissi <io vado a chiamare Lore> disse Adriana salendo le scale <noi andiamo un attimo in cucina> disse Francesca indicando il marito annui e mi ritrovai da solo nel salotto di casa loro mi guardai sempre intorno adoravo quella casa l'ho sempre adorata e poi Francesca ed Enrico mi hanno fatto sentire parte della famiglia fin da subito, ma dei passi provenienti dalle scale mi portarono alla realtà credevo che era Lorenzo ma era lui in poco tempo mi saltò addosso un cane un bellissimo cane a dir la verità, mi alzai da terra e iniziai a riempire di coccole il cane che aveva il pelo chiaro e gli occhi colore oceano <ma sei bellissimo> dissi accarezzandolo e cercai se avesse il collare con la targhetta per capire come si chiamasse <come ti chiami?> domandai al cane come se mi potesse rispondere <Marlon> disse una voce proveniente dalle scale, Dio la sua voce mi alzai e lo aspettai <ti ho detto mille Ludovica> disse appena scese tutte la scale e mi vide, io guardavo lui e lui guardava me non sapevo che dire era come se in quel momento qualcuno mi avesse tolto la parola. Si avvicino a me <c-ciao> disse con imbarazzo io mi avvicinai <ciao> dissi avvicinandomi l'imbarazzo era più che evidente <posso si insomma abbracciarti?> domando balbettando un po' io sorrisi <non devi chiedere> dissi e lui si precipitò subito da me in bellissimo e lungo abbraccio, mi erano mancati i suoi abbracci erano calorosi molto calorosi e poi ti facevano sentire al sicuro si stacco da me e mi guardò di nuovo <sei bellissima, come sempre d'altronde> disse sorridendo, abbassai un po' lo sguardo <grazie> dissi <anche tu lo sei> dissi <come stai?> mi domando mentre mi incitava a sedermi sul divano <bene sto bene, tu? ho visto che ti sei fatto male> dissi portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio <sto bene non è nulla di grave mi sono allenato in questi giorni di festa> disse sospirando un po' si vedeva che era un po' giù <so che tornerai in campo più forte di prima> dissi cercando di tirargli su il morale, venne da noi il suo cagnolino che mise le zampe sopra le mie ginocchia <lui è Marlon> disse mentre accarezzavo il cagnolino <è bellissimo> dissi accarezzando le orecchie al cane <è po' troppo movimentato in questi periodi non è vero> disse guardando male il cagnolino <ma che potrà fare un cane come lui> dissi prendendo le difese di Marlon <che può fare? questo dolce cagnolino come lo definisci tu mangia i calzini, rovina i tappeti, mangia i fiori che mia mamma pianta in giardino, gioca tutto il tempo con la carta igienica e in fine ruba la cuccia a Chelsea> disse contado con le dita e pasticci che combina <Chelsea?> domandai <Chelsea ormai è diventata proprietà privata di mio fratello Lorenzo> disse divertito, risi anche io a quell'affermazione sentimmo dei passi provenienti dalle scale <parli del diavolo e spuntano le corna> disse riferendosi al fratello che comparve qualche minuto dopo <Ludo> disse correndo verso di me <spostati> disse al fratello spingendolo e poi mi abbraccio mi abbraccio così forte che quasi quasi non riuscivo più a respirare <mi sei mancata> disse <Lore pure tu mi sei mancato ma non sto respirando più> dissi ridendo leggermente si stacco dall'abbraccio e mi guardo meglio dalla testa ai piedi come se volesse capire se ero o non ero io <sei sempre più bella> disse io sorrisi <e tu sei sempre più ruffiano> dissi scompigliando i suoi capelli colore miele <non sono ruffiano faccio solo dei bei complimenti a una donna bellissima> disse sorridendo; ah Lorenzo, Lorenzo sono più che sicura che avrà la fila di ragazze <nemmeno a Celina fai tutti questi complimenti> rispose Federico al fratello, io guardai entrambi <chi è Celina?> domandai <è la fidanzata di Lore> mi spiegò Federico, io mi portai una mano sulla bocca per lo stupore <hai una fidanzata e non mi dici niente> dissi a Lorenzo che a quelle parole inizio ad arrossire un po' e abbasso leggermente la testa <e io che sono venuta qui per dirti che provo qualcosa per te> dissi con aria triste <se vuoi ci sto due minuti a mollare Celina per te> disse prendendo il telefono, e a quella risposta scoppiamo tutti tre a ridere <eccoci qui> disse Francesca entrando in salotto con un vassoio in mano <ci siamo persi qualcosa?> chiese la donna <niente solo come Lorenzo stava per mollare Celina per Ludovica> spiegò Federico mentre la madre appoggio il vassoio sul tavolino di fronte al divano <la voglio conoscere> dissi puntando il dito a Lorenzo, lui annui e poi sorrise
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Come in un film
RomantikLei un attrice, Lui un calciatore di serie A, Lei amata dal mondo di Hollywood, Lui amato dagli Italiani, Lei fa incantare tutti con i suoi personaggi, Lui fa incantare tutti con i suoi gol. Lei nata e cresciuta nell'eterna e meravigliosa Roma, Lui...